martedì 27 gennaio 2009

DAL BLOG DI SIMONE


In onore dello scienziato inglese Charles Darwin (nato 200 anni fa nel 1809) i suoi fedeli (atei incalliti) hanno sponsorizzato una pubblicità sugli autobus uscita in questi giorni in Inghilterra. Dice: "Probabilmente Dio non esiste.Quindi smettete di preoccuparvi. Divertitevi." Personalmente, trovo quello slogannon solo deprimente ma terrificante. Non sono né credente né ateo ma agnostico ma non mi fa divertire per niente l'idea che Dio non esista. Anzi. Ho,ho,ho! Brindiamo! Dio non c'è. Ci siamo solo noi e il nulla! Che bella cosa! Che altro vogliamo dalla vita? Vi chiedo: se Dio non c'è, c'è solo l'abisso,no? Quindi, non c'è Paradiso né Inferno, figuriamoci Limbo. Solo il nulla.Sei nato, fai il cretino, muori. Poi basta.Vieni dal nulla e finisci nel nulla. Mi ricordo bene il preciso momento in cui, con pensieri simili in testa, sono diventato un depresso maniacale a tempo indeterminato. Insomma, quel momento in cui mi ha beccato, e per la prima volta nella mia vita, quell'afflizione chiamata da Churchill il "black dog", il cane nero. Era l'estate del 1979. Mi trovavo sulla piccola e bella isola greca di Paros.


Avevo 19 anni. Davanti a me avevo un anno di studio a Cambridge prima di laurearmi in storia e filosofia. E quella sera davanti a me c'era quel panorama magico sull'isola greca. Ero in cima a una collina e guardavo il tramonto (il sole, il mare, i tetti bianchi) con accanto a me il mio carissimo amico Neil. In silenzio totale. Avevamo pochi soldi ma eravamo felici perché giovani e immortali. La bellezza della scena era micidiale. Come lo era il silenzio. E così, improvvisamente, mi ha colpito un senso di malessere. Stavo male, molto male. Non fisicamente, anzi. All'epoca ero molto sportivo con un fisico eccezionale. Mentalmente neanche. Ero molto intelligente. Uno dei più bravi in tutto il regno di sua Maestà. Ma no...Mi ha infestato, in quel momento davanti a quella bellezza strepitosa e silenziosa, qualcosa di molto peggio,qualcosa insomma al di là della noia e della disperazione. Prima di quel momento ero un ragazzo felice; dopo un ragazzo fottuto. Mi sono reso conto della mia mortalità. Cioè: visto che Dio non c'é quando muoio neanche io ci sono. Poi, guardavo incantato le stelle sopra Paros e lo spazio infinito e pensavo:dove inizia lo spazio e dove finisce? Stavo malissimo: niente è valido, pensavo, niente. Niente ha un senso. E da quel momento, ogni secondo della vita quotidiana è diventato un incubo. Facevo fatica a lavarmi i denti o farmi la barba. La laurea? Appunto. Il lavoro? Chi se ne frega. Poi - un anno dopo - mi sono innamorato e l'amore mi ha salvato. Il mio amore per quella ragazza (barese) era più forte della mia depressione esistenziale. Sono stato ferito proprio dentro, dove conta, però.La cicatrice rimane.Non sono mai andato da uno psichiatra o un prete per chiedere aiuto. E non ho mai preso le pastiglie. Ho affrontato l'abisso spazio-temporale e la mia crisi esistenziale da solo, con in mano un bicchiere di sangiovese e nell'altra una sigaretta. Ma se guardo i miei quattro bambini (dai 5 anni in giù) piango dentro. Guardo, ad esempio, la mia Caterina (5 anni) birichina,bellissima, monella,strapiena di vita e di passione. E penso: sai Caterina, un giorno toccherà anche a te vedere e sentire quello che ho visto e sentito quel giorno su quell'isola greca nell'estate del 1979.E mi sento in colpa. Mi castigo. Soffro. Tanto. Come mi sono permesso di creare dei bambini costretti a vivere in questo mondo del cazzo?Un mondo dove,come insistono i fedeli di Darwin:" Probabilmente Dio non esiste.Quindi smettete di preoccuparvi. Divertitevi." Che mi sembra un nonsenso. Se Dio c'é, un senso c'é. Se Dio non c'é, no. C'è solo l'abisso, la noia, e il nulla.Non capisco però questo conflitto fra Chiesa e Scienza. La scienza non ha mai scoperto niente che smentisce l'esistenza di Dio. Neanche Galileo,neanche Darwin,neanche Einstein...Quindi non capisco questa mossa degli eredi non credenti di Darwin di mettere sugli autobus inglesi una pubblicità che dice:"Dio non c'é,quindi divertitevi". Perché ce l'hanno con Dio? Se Lui non esiste, come dicono loro, non c'é niente da ridere. Anzi. Nicholas Farrell

1 commento:

Anonymous ha detto...

....che ridere!!!!....forse dio è l'unica risposta, un'artefatto, per chi non riesce a trovare un senso alla propria vita...e forse i bambini nascono contenti di essere quel che sono finchè non vengono convinti/educati/obbligati a credere in qualcosa che PROBABILMENTE non esiste, come l'eternità dell'esistenza dell'anima, per arrivare poi un giorno a scoprire che sono tutte fanfarate e cadere in depressione.