lunedì 3 novembre 2008

AVEVA SOLO 13 ANNI

Tratto da Avvenire del 1 novembre 2008

Mogadiscio. Aveva appena 13 anni la giovane lapidata in pubblico nei giorni scorsi a Chisimaio, nel Sud della Somalia, dagli estremisti islamici. A rivelarlo è Amnesty International, che riporta la testimonianza del padre della ragazza.

Secondo l’organizzazione, è dunque errata l’età della vittima indicata dai media in precedenza (23 anni). Aisha Ibrahim Duhulow era stata condannata a morte con l’accusa di adulterio, e a nulla erano valse le proteste della giovane e dei suoi familiari.



Alla sua esecuzione hanno partecipato non meno di una cinquantina di persone nello stadio di Chisimaio, controllata da alcuni mesi da miliziani islamici. «Quella ragazza ha sofferto una morte orrenda – sottolinea David Copeman di Amnesty International – Il suo assassinio costituisce un altro grave abuso dei diritti umani commesso da coloro che combattono nel conflitto somalo». Il padre della giovane ha raccontato che Aisha era giunta a Chisimaio tre mesi fa proveniente dal campo profughi di Hagardeer, in Kenya. Era stata trattenuta dai miliziani, che le avevano infitto ripetute sofferenze, fino alla fabbricazione delle accuse contro di lei e alla sua terribile condanna a morte.