domenica 16 novembre 2008

NON VINCE LA SCIENZA, VINCE L'AMORE

Editoriale a cura di C. Isimbaldi , F.Achilli

Al prof Veronesi che su La Repubblica (Non vince la scienza, 14/11/08) considera una posizione di fede quella di chi chiama omicidio lo stop dell’assistenza a Eluana, ricordiamo da cittadini italiani che nel nostro Paese esiste un Codice Penale che definisce omicidio quello che si sta perpetrando a suo carico (Art. 579, 580). E ricordiamo anche una celebre frase di Leopardi che non era affatto un fervente cattolico, ma uomo intero, cioè con una domanda costante dentro. Diceva Leopardi ne Lo Zibaldone
“Questo malato è assolutamente sfidato e morrà di certo…. I suoi parenti per alimentarlo, come richiede la malattia, si scomoderanno realmente nelle sostanze: essi ne soffriranno danno vero, anche dopo morto il malato….Che cosa dice la nuda e secca ragione? Sei un pazzo se l’alimenti. Che cosa dice la natura? Sei un barbaro e uno scellerato se per alimentarlo non fai e non soffri il possibile”.
Noi diciamo che questa è una posizione da uomini: si vuole eliminare Eluana perché ci obbliga a questa domanda di senso, ci obbliga a una fatica.



Infatti è talmente evidente “per natura” che Eluana non è un vegetale.
Evidenza vuol dire ciò che si vede, quello che è davanti agli occhi: non si può barare contraddicendo l’evidenza e affermando di vedere in una figura umana un carciofo o un altro tipo di verdura, nemmeno dei suoi organi (che si chiamano organi e non vegetali).
E’ una questione di conoscenza, di ragione e di sguardo.
Ancora, i fatti non si possono travisare in modo così grossolano: una morte naturale, per chiunque, significa una morte non provocata. La morte è un evento naturale se avviene senza intervento di un terzo che la provoca.
Qui non è nemmeno in questione la “tecnologia medica”: questa è utile se è usata ad hoc, cioè se si sa chi è l’uomo, con chi si ha a che fare: cioè con uomini, non vegetali.
La realtà è che non sappiamo più dare senso alla sofferenza e alla malattia e per questo è oggi più facile eliminare chi questa domanda provoca costantemente in noi con la sua presenza ferita.
Infatti: se “Eluana è morta 16 anni fa” perché non fare come se così fosse, lasciandola alle suore che tanto la amano?
Eliminando Eluana eliminiamo anche quello che appare evidente, un’altra volta: c’è una misura che resiste a tutto, anche all’apparente assenza di una capacità di rapporto cosciente ed è la misura dell’amore.
Si vuol far fuori questa possibilità, già in atto, già presente.
Cattivi: prigionieri della propria misura su di sé e sulle persone, sulle cose.
Non è che questa è una posizione di fede: è che questa è la posizione da uomini, tutti interi, ancora dotati di ragione e onestà intellettuale.


Editoriale a cura di C. Isimbaldi , F.Achilli

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