lunedì 17 novembre 2008

STEFANO ED ESTERINA RACCONTANO

Come siamo arrivati qui.www.liberinsieme.net
Probabilmente la cosa comincia qualche anno fa, quando un giorno un amico chiede a me e mia moglie di incontrare i genitori di una bambina nata da pochi giorni con la Sindrome di Down.
Ci siamo conosciuti così e poi abbiamo trovato occasioni per incontrarci di nuovo, tanto che io e mia moglie abbiamo deciso di frequentare anche il loro gruppo di amici.

Nel frattempo nel gruppo scout Pescara 3, per la sensibilità e anche l’impegno dei responsabili, si erano venuti a trovare diversi bambini trisomici e le famiglie avevano avuto modo di conoscersi, ovviamente di più le mamme che sono sempre all’opera con questi figli.

Questo punto forse è stato decisivo, perché ci ha dato modo di incontrarci, di verificare che molte cose si possono fare se si guarda la realtà con impegno vero, e che si può incontrare qualcuno che è disposto impegnarsi per altri senza necessariamente averne il dovere. In parole povere anche se per poche ore la settimana dei ragazzi senza nessuna particolare esperienza si sono presi in carico i nostri figli riuscendo a metterli insieme agli altri a fare le stesse cose.
Così cominciando con il cercare in giro quello che di bello c’è, a cercare e incontrare persone che si sono date da fare, che hanno dato vita a belle iniziative, insomma dai discorsi sulle cose che viviamo oggi a quello che vogliamo per loro domani e dall’evidenza del fatto che da soli non potevamo farcela, abbiamo pensato in diversi di aiutarci e di provare a fare delle cose insieme e da lì in poi in pratica le cose hanno preso il sopravvento.
Prima abbiamo approfittato della conoscenza del parroco per vederci qualche sera con lui noi genitori e approfondire le questioni che tutti abbiamo con quello che ci è successo e ci succede.
Poi con mia moglie, che aveva cominciato a interessarsene, abbiamo organizzato un corso di formazione accreditato per applicatori del metodo Feuerstein in una sala riunioni della società in cui lavoro, in quattro fine settimana, a cui hanno partecipato 18 persone, tra le quali anche due mamme e molti insegnanti ed operatori della zona, che non avevano avuto occasione finora di trovare un corso a portata di mano. Nel frattempo le mamme hanno cominciato a combinare altri momenti di incontro, a organizzare delle attività trovando dei giovani in grado di uscire il pomeriggio con i nostri ragazzi e passare del tempo insieme, per poi vederci qualche volta la domenica, fino a trovare modo di deciderci e contro ogni pronostico fondare una vera associazione.
L’abbiamo chiamata “Liberinsieme”, perché ci sembra che stare insieme per i nostri ragazzi è un modo evidente di trovare una libertà di essere, di assecondare il desiderio di esistere che si vede chiaramente in loro e ugualmente, per noi genitori, che abbiamo bisogno di non trovarci soli, ma abbiamo capito che non ci interessa una associazione che parta e si fermi alle istruzioni per l’uso. In pratica siamo per ora cinque famiglie e qualche altra che ci sta annusando.
C’è stata la partecipazione ad un secondo corso di formazione, stavolta a Roma, di tre mamme e un papà e adesso l’Università di Chieti che ci sta proponendo di fare degli incontri di tirocinio con propri studenti. In questi giorni è stato messo insieme una specie di sito internet e quindi ci potete trovare anche in www.liberinsieme.net . Stiamo a vedere cosa ci succede ancora.

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