domenica 16 novembre 2008

FATELE UN'INIEZIONE LETALE

La pena di morte, per quanto controversa o perfino odiosa, è un tentativo di giustizia retributiva. Qui è un abbandono, piuttosto. Qui è un uccidere per eccesso di amore o per eccesso di disamore. Fa lo stesso. Qui la giustizia non c`entra. Qui si eliminano persone vive teorizzando il loro diritto al suicidio assistito, anticipato da presunte o vere dichiarazioni. Giuliano Ferrara

Spero che adesso prendano Eluana Englaro e le facciano fare una morte dolce, visto che di questo si tratta. Mi auguro che non la lascino morire di fame e di sete, per giorni e giorni. Non dovesse essere lei a soffrirne, e ne dubito, ne soffrirebbe un sacco di gente semplicemente buona. Mi sembra meno ipocrita l`idea di iniezioni di morfina fino al collasso terminale di quel corpo reso infelice dalla mancanza della coscienza vigile e della relazione con gli altri, e tuttavia vivo e vegeto, come si dice con espressione infallibilmente antieutanasica.


Ma forse la morfina no. Forse questi che hanno deciso l`abbandono di una portatrice di handicap devono elevarsi al livello di civiltà dei paesi in cui si ha il coraggio di praticare senza ipocrisia la pena di morte: un`iniezione letale, credo sia il Pentothal, e la cosa voluta è cosa fatta, il principio di autodeterminazione e la libertà di coscienza sono salvi. Chi ieri ha parlato di pena di morte - quasi tutti - ha sbagliato. La pena di morte, per quanto controversa o perfino odiosa, è un tentativo di giustizia retributiva. Qui è un abbandono, piuttosto. Qui è un uccidere per eccesso di amore o per eccesso di disamore. Fa lo stesso. Qui la giustizia non c`entra. Qui si eliminano persone vive teorizzando il loro diritto al suicidio assistito, anticipato da presunte o vere dichiarazioni. Qui non è occhio per occhio, fondamento del diritto eguale, qui è salito un gradino nella scala filosofica del nulla. Il nulla realizzato attraverso la legge e contro l`amore delle suore che avrebbero accudito Eluana com`è per altri cinquant`anni. Il perfetto rovesciamento del cristianesimo paolino: viva la legge, abbasso l`amore. Mentre la vicenda di Eluana si avvia sulla china tragica che ha già inghiottito la pietà con Terri Schiavo, dovremmo ripetere il nostro appello: acqua per Eluana. Lo ripetiamo, ma senza speranza. Il sagrato del Duomo di Milano rischia di diventare un simbolo muto e cieco. Un cardinale come Martini è incerto sui confini della vita, in entrata e in uscita. Forse le chiese cristiane un giorno insegneranno che Eluana non è una persona, come il concepito che ha una struttura cromosomica unica e irripetibile ma non ha ancora capacità di comunicazione, così dicono. Tutto è molto confuso, almeno per una coscienza laica e razionale come la nostra. Secondo alcuni bisogna privare della dignità personale anche i neonati. La via olandese è quella: si comincia con i vecchi, poi si procede con i bambini, e tutto come sappiamo nasce dalla grande eutanasia globalizzata che è lo sradicamento del concepito dal seno di sua madre o l`imminente procedura di avvelenamento dei bambini chiamata pillola RU486, tra breve anche in Italia. Domani vado a parlare a un convegno di medici cattolici a Milano. Il tema è: chi è il mio prossimo? Mi viene da piangere alla sola idea. Vorrei sapere che cosa ne pensa il professor Ratzinger, l`unico di cui mi fidi.

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