sabato 10 maggio 2008

DEVOZIONE MARIANA E PROMOZIONE UMANA

Il cardinale Bertone a Pompei per la Supplica
Tratto da L'Osservatore Romano del 9 maggio 2008

...La "vera cultura della pace" penetra nelle profondità del cuore umano prima che attraverso gli obiettivi diplomatici e politici con i gesti umili e quotidiani di carità, di bontà e di perdono. Lo ha ricordato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, in occasione della Supplica alla beata vergine Maria del Santo Rosario di Pompei, recitata giovedì mattina, 8 maggio, nel santuario mariano ai piedi del Vesuvio.


Come da tradizione, la "dolce e forte invocazione" alla Madonna si è levata al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal porporato. Questi, portando il saluto e la benedizione del Papa alla folla di fedeli e di devoti giunti da ogni parte d'Italia e alle numerose autorità intervenute, ha sottolineato che Benedetto XVI, "spiritualmente unito a noi, ci chiede di affidare a Maria le sue intenzioni, le intenzioni della Chiesa, i problemi del mondo intero".


Oasi di speranza per il mezzogiorno d'Italia, sempre segnato da problematiche e sfide, Pompei costituisce un centro spirituale che, tramite un complesso di opere sociali, traduce l'amore verso Maria nell'amore per i fratelli. Ciò avviene - ha spiegato Bertone - rispondendo "ai bisogni della società campana, specialmente alle attese dei più poveri e abbandonati, come i figli dei carcerati".

L'autentica devozione mariana e il generoso impegno di promozione umana sono infatti i "poli dinamici" del santuario e delle opere che a esso sono annesse. In questo senso viene mantenuta viva oggi l'eredità del beato Bartolo Longo, il quale dinanzi alle calamità e ai pericoli del suo tempo - il passaggio tra il XIX e il XX secolo - diffuse la devozione del Rosario, quale "strumento sicuro per conseguire il bene della società e della Chiesa".

Il segretario di Stato, dopo aver ricordato l'amicizia tra Don Bosco e il fondatore di Pompei, ha fatto propria la definizione della Supplica data da quest'ultimo: un vero "atto di amore", da compiersi attraverso un mezzo semplice ma efficace - la corona - per crescere nella fede.

In particolare in questa cittadella mariana, che offre la possibilità di una preghiera assidua ai tanti pellegrini che ogni anno accorrono da ogni parte del mondo. Tuttavia - ha avvertito il cardinale -

non bisogna dimenticare come per l'efficacia della preghiera sia necessaria "la concordia alimentata dalla fiamma viva della carità, che apre al dialogo e alla comprensione reciproca, che disarma gli animi da ogni violenza e costruisce ponti di pace".


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