martedì 6 maggio 2008

MUSICA GRATIS E SENZA ETICHETTE LE NUOVE PROSPETTIVE

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Non e' il solito lamento ,sottolinea bene come sia necessario sapersi ingegnare e trovare nuove modalita' cambiando le tecniche e avanzando la nuova tecnologia.
Chi e' disposto ad un continuo mettersi in gioco cammina chi vuole tutelarsi solo con leggi rimane al palo.

di Peter DeBrando Chiesa
Tratto da Il Sussidiario.net il 3 maggio 2008

In Ottobre i Radiohead avevano dato la possibilità ai propri fan di stabilire il prezzo del loro nuovo album In Rainbows. L’album, disponibile in versione digitale sul loro sito, poteva essere scaricato o gratuitamente o per una qualsiasi cifra stabilita dall’utente.





In realtà, quello che era stato venduto al pubblico come l’ennesimo atto ribelle contro il sistema di un gruppo noto anche per le battaglie “green” ed antiglobal, si è rivelato essere una manovra populista di promozione. Infatti, successivamente al download digitale di qualità medio-bassa (160kbps), è stato messo in vendita un cofanetto da collezione contenente gli mp3, la versione su CD, 2 vinili e un altro CD con 8 bonus track. Ovviamente, il tutto arricchito da un artwork complicatissimo con foto, testi, ecc. e per la modica cifra di 40 sterline (circa 57 euro). Successivamente, l’album è stato distribuito dalla XL Recordings sia su CD e vinile che in versione digitale, raggiungendo la vetta delle classifiche in numerose nazioni, inclusi USA e UK.

Nell’ambiente discografico, il fatto che una delle più importanti band a livello mondiale, invece di prolungare il contratto con l’etichetta (in questo caso la EMI), avesse deciso di distribuire l’album in proprio aveva scatenato da un lato il terrore e dall’altro una catena di “free releases”. Il terrore è stato delle major, che spendono cifre immense per promuovere i propri artisti; dal loro punto di vista, una band che decide di vendere musica autonomamente a un pubblico creato con i soldi dell’etichetta, compie un vero e proprio tradimento.

In seguito all’iniziativa dei Radiohead, altri artisti hanno infatti intuito l’utilità di dare versioni omaggio ai propri fan, da qui la cascata di “free releases”. Così anche i Coldplay, l’altra mega-band inglese, proprio questa settimana danno la possibilità di scaricare gratuitamente il loro nuovo singolo: http://www. coldplay. com e altrettanto fa un altro gruppo di tendenza i CSS: http://www. csshurts. com.

In realtà, anche se non c’è una transazione economica, di fatto c’è uno scambio tra l’artista e l’utente, in quanto viene richiesto un indirizzo email al quale viene mandato il link per scaricare l’mp3. In questo modo gli artisti creano un database che permette loro di avere un contatto diretto con i fan, che possono sfruttare per scopi promozionali, scavalcando i tradizionali e più costosi metodi di promozione e marketing.

La positività di queste iniziative sta nel liberare il famigerato mp3 dall’aura negativa di illegalità che gli è stata attribuita fin dai tempi del mitico Napster e che è stata rafforzata dalla RIAA (Record Industry Association of America) con le sue denunce di ragazzini che caricano e scaricano files sui vari LimeWire e piattaforme simili. Per esempio il formato venduto da itunes non è un mp3, ma un file AAC (Advanced Audio Coding) di proprietà della Apple con DRM (Digital Rights Management, che limita l’utilizzo del file), perchè solo recentemente le major (o alcune di esse) hanno accettato di vendere canzoni senza DRM, per paura che gli mp3 finissero sui p2p ( peer-to-peer). Sembra quindi che in seguito alle varie iniziative degli artisti, finalmente le etichette stiano capendo che la nuova tecnologia non è da combattere, ma da sfruttare.

L’industria discografica, dopo aver strenuamente combattuto lo scambio illegale di file musicali, sembra si sia rassegnata al fatto che le nuove generazioni non sono disponibili a pagare per la musica e si sta perciò muovendo alla ricerca di nuovi metodi di remunerazione. In quest’ottica, stanno nascendo nuove iniziative tendenti ad accontentare il pubblico che chiede musica gratuita, senza però scontentare le etichette, gli editori e gli artisti che detengono i diritti di tale musica.

Esistono già servizi in cui è possibile ascoltare gratuitamente in streaming tutta la musica che si vuole, come spiralfrog. com o we7, e i diritti vengono pagati con le entrate derivanti dalla pubblicità. Anche la telefonia si sta muovendo in questa direzione, ad esempio con Nokia che propone “Comes With Music”, che sarà disponibile tra qualche mese. Chi comprerà specifici modelli Nokia avrà la possibilità di scaricare, sul cellulare e un PC, una quantità illimitata di brani dai cataloghi Universal e SonyBMG, per un anno e senza alcun costo aggiuntivo.



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