venerdì 8 giugno 2007

RIFLESSIONI


Qui sotto riporto due articoli che mi hanno destano grande interesse.
Molti rimarranno stupiti per l'atteggiamento dei Francesi o perlomeno da buon pensanti cercheranno di mostrarsi meravigliati.
Non parlo della societa' in genere parlo di noi .
Di noi tutti che ci riteniamo accoglienti verso la vita verso l'altro verso il diverso.


A chiacchiere si siamo bravi!ma la societa' Francese non e' lontana dalla nostra mentalita'.
Sarei uguale anch'io se non mi fossi ritrovata a 45 anni in attesa del nostro sesto figlio.
Dal primo ginecologo da cui mi sono recata ho dovuto come primo gesto firmare che rinunciavo a fare la amniocentesi e che mi prendevo tutti i rischi.
Fortunatamente il mondo e' grande e si puo' andare anche fuori provincia e soprattutto e' possibile farsi seguire dai pochi superstiti che non la pensano cosi'
Sono veramente pochi quelli che credono davvero che la vita valga la pena viverla in ogni condizione.
Ancor meno quelli che pensano che un figlio fuori dai canoni ti possa far vivere una vita "normale"
Cosi' e' cominciata la grande avventura.
Avventura ,la parola giusta, perche' non c'e' come avere un figlio disabile per poter fare esperienze di ogni tipo.
Avventura perche' si incomincia a scoprire un mondo nuovo,persone di ogni tipo e specie.
Inizialmente non e' facile reggere alla situazione ma ora preferisco soffermarmi sulla parte simpatica dell'avventura umana.
La prima battuta simpatica e quando scopri che hai partorito un loro,cioe' un popolo.
Ero abituata a sentire "Antonio ascolta la musica?" con Giovanni la domanda si e' trasformata "a loro piace ascoltare la musica."
Giovanni ha messo gli occhiali a 15 giorni e la gente si fermava a domandare:"perche' gli occhiali?" mio marito rispondeva per leggere e' precoce!!!
Ci guardavano straniti e fortunatamente (ritenendoci fuori)se ne andavano.
Un'altra bella domanda che mi e' stata posta "ma non hai fatto l'amminocentesi?
e io "dai vieni a vederlo se vuoi possiamo ammazzarlo ora" lei sconcertata "sono cattolica praticante ma......"
Un'altra volta uno dice a Giovanni"ho visto tuo cugino"mi sono meravigliata perche' di cugini Giovanni ne ha tanti ma tutti lontani.Quel giorno abbiamo scoperto che il cugino era un bimbo down.
Molti si meravigliano perche' orgogliosamente dico Giovanni e' bello assomiglia a me.
Un figlio down nella mentalita' comune(l'ho scoperto da poco) non puo' assomigliare!
Ma il mio Giovanni e' proprio bello io sono molto orgogliosa di lui e sono felice che mi assomigli e che abbia preso il fisico asciutto del babbo.
La mia vita si e' ribaltata ma certamente in meglio.
E' un passaggio in un'altra sponda,si impara a guardare, ad ascoltare,a assaporare in modo diverso.
Quando e' nato molti hanno detto"e' una grazia"
Per noi e' effettivamente ogni giorno di piu' e' una Grazia inesauribile,non cosi' per tutti quelli che avevano pronunciato quelle parole.
Impari cosi' a comprendere meglio l'altro.
Non e' automatico assumere un atteggiamento positivo (soprattutto quando ti senti pugnalato da una mano amica)ma in questo ti aiuta Giovanni,con i suoi baci i suoi abbracci i suoi silenzi pieni di gratitudine, i suoi sorrisi la sua capacita' di scegliersi gli amici.
Si impara ,ci si rende sempre piu' conto che vale la pena arrampicarsi su percorsi a volte impossibili per poter ammirare le meraviglie del creato.
Domenica ad una predica un sacerdote svizzero(molto fiero di essere stato scelto per la celebrazione della santa messa in una scuola speciale)ha raccontato una simpatica leggenda ai bambini.
A due suoi discepoli Gesu' aveva proposto una passeggiata e aveva chiesto loro di portarsi una pietra.Uno dei due aveva scelto un sassolino mentre l'altro una pietra pesante.
Per tutto il viaggio quello che aveva scelto il sassolino guardava con compassione l'altro pensando di essere lui il furbo,lo scaltro.
Arrivati alla meta Gesu' benedisse i sassi che si trasformarono in pane.
La fatica si era trasformata le sorti dei due discepoli si erano ribaltate.
Una simpatica leggenda,il sacerdote con gesti simpatici(per aiutare tutti a comprendere)spiegava che la passeggiata ,essendo in montagna era stata faticosa per ambedue i discepoli ,certamente il peso della pietra aveva arrecato maggior fatica ma la SODDISFAZIONE finale aveva certamente compensato di gran lunga .
Il bello dell'avventura e' che la soddisfazione l'assapori quotidianamente.
La nostra societa' non si rende conto che ,anche eliminando alla radice i down, non risolve nulla ANZI.La grande risorsa e', che le famiglie dei bambini portatori di diversita',sono sempre pronte a spartire la profumata pagnotta con tutti quelli che all'improvviso(per un incidente,per malattia,ecc...)si ritroverebbero ,con il loro sassolino ,trasformato in briciola di pane.

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