giovedì 29 novembre 2007

LA CHIESA E' ATTACCATA DAI MEDIA PERCHE' E' CHIESA DI POPOLO

CITTA’ DEL VATICANO - In Italia la Chiesa e' una ''voce ascoltata'' e ''questo suo configurarsi come Chiesa popolare evidentemente da' molto fastidio a qualcuno, anzi a diversi soggetti''. E il presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, non si meraviglia ''piu' di tanto di quegli attacchi sistematici portati attraverso i media, nel contesto di una strategia denigratoria contro la Chiesa''.

Tratto dal sito PETRUS - Il quotidiano online sull'Apostolato di Benedetto XVI il 27 novembre 2007

In un'ampia intervista all'Osservatore Romano, all'indomani della sua creazione cardinalizia, Bagnasco distingue ''il livello mediatico'' e il ''livello popolare'' nella percezione della Chiesa in Italia. L'intervista e' intitolata ''Una Chiesa amata dal suo popolo in un Paese che ha bisogno di una rievangelizzazione sistematica''.

A giudizio di Bagnasco, in Italia c'e' un livello di Chiesa ''preminentemente popolare che forse non fa notizia e dunque non finisce sui giornali'', ma in questo ''le cose appaiono ben diverse da quelle rappresentate''. I sacerdoti, spiega il neo-Cardinale, ''sono vicini quotidianamente alla gente'' e a livello popolare e non mediatico ''tutte le problematiche, anche le piu' complesse, sono vissute e affrontate in maniera molto diversa da quanto allarmisticamente diffondono i media''.

Per il presidente dei vescovi comunque l'Italia ha ''bisogno di un'accurata rievangelizzazione sistematica, perche' - spiega - quel sentimento diffuso e profondamente cristiano che sta alla base del nostro popolo ha bisogno di essere non solo mantenuto ma anche arricchito delle verita' della fede e delle ragioni della fede per poter tornare ad essere sempre piu' missionario''.

Bagnasco rileva inoltre le ''difficolta''' che si incontrano nello stimolare nuove vocazioni religiose e in genere nel far passare il messaggio cristiano alle nuove generazioni: ''i giovani - commenta - sono molto piu' frastornati e dunque e' piu' difficile far arrivare una voce nel contesto stravagante e assordante in cui vivono''.

Introducendo l'intervista al presidente dei vescovi italiani, l'Osservatore Romano rileva che questi ha una ''certezza: in Italia c'e' una Chiesa che non ha e non vuole avere competenze sulla vita dei partiti e sulla gestione della politica, ma vuole amare e servire il popolo con voce chiara e ferma, forte della consapevolezza di essere Chiesa amata dal popolo, 'ben al di la' della partecipazione alla messa domenicale'''.


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