domenica 11 novembre 2007

PERPLESSITA' PER LA DECISIONE DI FARE DI UNA PARROCCHIA ANCHE UNA MOSCHEA

Religione - sab 10 nov

Tratto da avvenire del 10 novembre 2007

Dalla terra veneta un nuovo dolore per i cattolici semplici: la Moschiesa di Paderno. Don Aldo Danieli, di concerto col Centro islamico di Treviso, ha trasformato la parrocchia in un ircocervo: per sei giorni chiesa, per un giorno moschea, a disposizione dei musulmani della zona.
Andate, predicate, battezzate. A questo sono tenuti gli apostoli e a questo sono tenuti ovviamente i preti. Pertanto don Aldo deve certamente aprire la chiesa di Paderno ai musulmani, ma non per lasciarli nell’oscurità bensì per illuminarli circa la divinità di Cristo. Senza questa persuasione non è possibile il battesimo, che prevede la formula trinitaria “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.


Quindi a Paderno il venerdì non sarà più il giorno della Passione di Cristo ma quello della preghiera in direzione della Mecca.

Non conosciamo il teologo di riferimento di don Aldo ma siccome Paderno è frazione di Ponzano e Ponzano è il comune della Benetton avanziamo l’ipotesi che la prima ispirazione derivi da Oliviero Toscani, l’autore della indimenticata campagna pubblicitaria “United Colors”. Stavolta però l’indifferentismo non è applicato alle cromie cutanee bensì a qualcosa di più intimo e fondante: alle credenze religiose. “Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano” ha detto don Aldo ai parrocchiani esterrefatti. Passando in un balzo dalla linea Toscani alla linea Amato, il ministro secondo il quale è preferibile il velo alle veline.

Purtroppo tutto questo non è cristiano, non è cattolico, non è evangelico. Gesù dopo la Resurrezione si presenta agli apostoli e usando il modo imperativo dice: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”. In quell’estremo frangente, pochi istanti prima dell’Ascensione, il Figlio di Dio non spreca le sue ultime parole terrene per spingere sul tasto della morale (a prendersela coi bestemmiatori e con le ballerine basta qualunque fariseo) ma su quello della verità. Andate, predicate, battezzate. A questo sono tenuti gli apostoli e a questo sono tenuti ovviamente i preti. Pertanto don Aldo deve certamente aprire la chiesa di Paderno ai musulmani, ma non per lasciarli nell’oscurità bensì per illuminarli circa la divinità di Cristo. Senza questa persuasione non è possibile il battesimo, che prevede la formula trinitaria “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Il prete che non fornisce gli strumenti della salvezza ai suoi fratelli è colpevole di mancanza di carità nei loro confronti. Può fallire, certo, e anche questo è previsto da Gesù nel Vangelo (Luca 10), quando esorta i discepoli ad allontanarsi dai refrattari con un gesto sublime, scuotendo la polvere dai propri calzari. Ma ci deve provare.

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