sabato 30 agosto 2008

I giornalisti John Waters e Magdi Cristiano Allam e il loro percorso di fede
di Chiara Sirianni

Tratto da Tempi del 28 agosto 2008

“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.

POKANKUNI HA DETTO

Bellissima testimonianza! Complimenti per la tempestività con cui l'hai "ripescata"! Mi sono permessa di citare integralmente il tuo post (ovviamente con i riferimenti al tuo blog) nel mio blog Pokankuni. Ma se sei contrario lo tolgo subito. Grazie!

Grazie Francesco per aver dato la possibilita' di comunicare ai nostri lettori questa notizia.
Sentire dire queste parole da un'americana,in una posizione di potere conforta veramente tutti.
Gli Italiani guardano l'America come luogo in cui il progresso e' piu' avanzato,
Gli Italiani ritengono che il proprio credo debba rimanere rinchiuso fra le proprie mura domestiche.
Questa donna Americana non teme invece di testimoniare a tutto il mondo che il suo 5 figlio (bimbo dawn)e' stato voluto e accolto e ha portato una grande gioia alla sua famiglia
mamma

MESSORI MINACCIATO DI MORTE PERCHE' DIFENDE UN'ABBAZIA

di Andrea Tornielli
Tratto da Il Giornale del 29 agosto 2008

La prima notizia: Vittorio Messori, lo scrittore cattolico autore di bestseller venduti in tutto il mondo, l’intervistatore di due Papi, da un anno e mezzo è minacciato di morte. Lettere anonime, telefonate nel cuore della notte, «avvertimenti» sempre più espliciti, i vetri dell’auto mandati in frantumi più volte, con annesso biglietto per rendere chiaro il messaggio.

venerdì 29 agosto 2008

McCain sceglie Sarah Palin

"Trig is beautiful and already adored by us. We knew through early testing he would face special challenges, and we feel privileged that God would entrust us with this gift and allow us unspeakable joy as he entered our lives. We have faith that every baby is created for good purpose and has potential to make this world a better place. We are truly blessed."


Trig e' bellissimo e tutti lo amiamo gia'. Sapevamo grazie ai test prenatali che sarebbe stato speciale, e ci sentiamo privilegiati che Dio ci abbia affidato questo dono che ci da una gioia incredibile entrando nella nostra vita. Abbiamo fede che ogni bambino e' creato per un bene e ha il potenziale di rendere il mondo un posto migliore.

E' cosi' che Sarah Palin, gia' madre di 4 figli, e governatrice dell'Alaska ha raccontato della nascita del loro quinto figlio nel maggio 2008, nato con la sindrome di Down.

Sarah ha anche detto:

"Many people will express sympathy, but you don't want or need that, because Trig will be a joy…Children are the most precious and promising ingredient in this mixed-up world…Trig is no different, except he has one extra chromosome."


Molte persone quasi esprimono condoglianze o simpatia, ma non voglio o non mi serve questo perche' Trig e' una gioia ... i bambini sono la cosa piu' preziosa e l'ingrediente piu' promettente di questo mondo incasinato ... Trig non e' niente di diverso ... ha solo un cromosoma in piu'.

John McCain ha scelto oggi Sarah Palin come compagna per la corsa alla casa bianca.

PROTAGONISTA E' CHI SI SENTE CHIAMATOPER NOME

Incontro "SI PUO' VIVERE COSI'"
Marco Bersanelli (ricercatore astrofisico)giovedì 28 agosto 2008


L’uomo per sua natura aspira a essere protagonista della propria vita, del tempo che gli è dato. Secondo la tradizione giudaico-cristiana l’essere umano è colui che dà il nome a tutte le creature, cioè cerca il senso di tutte le cose. Ma oggi dobbiamo constatare un’estrema debolezza del soggetto umano, il quale non riesce veramente a interessarsi più di nulla. È come se qualcuno ci avesse convinto che la realtà non ci riguarda se non marginalmente, e che possa essere ridotta a ciò che di essa noi decidiamo di scegliere.

IL COLPO DI GENIO DEI BANCHI



L’idea vincente • Anche la generosità è fantasia. Così c’è chi da anni recupera ciò che i «ricchi» buttano per darlo ai più poveri: migliaia di computer revisionati, interi magazzini di farmaci, tonnellate di cibo avanzato che sfamano un milione e mezzo di persone
di Nicoletta Martinelli
Tratto da Avvenire del 28 agosto 2008

PROPOSTA DI PELLEGRINAGGIO A LOURDES

A giugno,parlando con Anna di Ancona ,si era pensato di andare a lourdes con il gruppo degli "amici di giovanni"Ora ci stiamo pensando seriamente perche' anche all'inconro nostro al meeting molti hanno mostrato lo stesso desiderio.
Il papa' di Agnese si e' reso disponibile(organizza da anni i pellegrinaggi per la diocesi di milano" per organizzarci i vari momenti di preghiera a Lourdes.
Anna proponeva di chiedere a don Mauro (di Crema )se potevamo ,una volta sul loco aggregarci al suo gruppo.
Parlandone con Eugenio,lui consigliava (visto le particolari esigenze del nostro gruppo)di preparare noi i vari momenti.
Lui ci diceva che anche la preparazione puo' essere un momento di aiuto fra noi
e sottolineava il fatto della difficolta' di coniugare le nostre esigenze con quelle degli altri.
La via crucis deve essere organizzata tenendo conto dei minuti di fermata,del numero di fermate e del tempo che occorre fra una fermata e l'altra.
Per noi e per i nostri figli sarebbe quindi piu' facile poter fissare gia' come muoverci.
Anche il bagno nell'acqua ha gli stessi problemi.....
Per la via crucis ci si potrebbe dividere la preparazione delle meditazioni(anche queste dovranno avere un tempo gia' stabilito)fra italia settentrionale,italia centrale italia meridionale e isole,e esteri.
Eugenio dice che 4 tappe potrebbero andare bene.

FRAMMENTI DI INTERVISTE : LOURDES

Qual è la specificità di Lourdes, e perché ancora oggi continua a essere così importante per i credenti?

Mons. Ravasi: Penso alla devozione mariana, che sappiamo essere una delle componenti caratteristiche della tradizione, non soltanto cattolica; pensiamo al mondo ortodosso, oppure anche a Lutero che aveva scritto un Magnificat di grande intensità, e parlava spessissimo con rispetto della "dolce madre di Cristo".Al di là di questo, dell'elemento cioè strettamente religioso, immediato, legato alla figura della Madonna, e al di là, dobbiamo dire, della speranza che alla fine il pellegrino ha (anche a volte una speranza di guarigione), penso che una componente importante sia il tema della spiritualità e della religiosità.E' per questo che Lourdes, più che non certi altri luoghi di apparizioni più clamorose, basati più su idee quasi di tipo sensazionale, sia invece il ritorno alla coscienza, alla spiritualità, alla liturgia, alla conversione. Difatti, penso che le grandi celebrazioni liturgiche di Lourdes siano celebrazioni esemplari, sia per la musica, sia per i canti, sia per la partecipazione.Ecco, forse i santuari devono diventare come un grande luogo di esemplarità della vita di fede, un grande luogo in cui si annuncia la fede. E forse la presenza così numerosa e variegata di pellegrini, può diventare l'elemento che fa tornare questi pellegrini nelle loro terre con una carica interiore più viva

ROSE L'INFERMIERA UGANDESE:ALCUNI PUNTI DELLA SUA TESTIMONIANZA

Rose ha spiegato che la forza per opporsi a tanto male l’ha trovata nel “valore infinito delle persone” che possono vincere “l’orrore delle guerre e delle malattie”.

“E’ il riconoscimento dell’altro – ha continuato Rose – che crea la realtà, e resta presente nella compagnia della Chiesa”.

“Ciò che può dare valore a tutta la nostra libertà – ha sottolineato l’infermiera ugandese – è qualcosa di più grande, è un rapporto”.

Secondo Rose, “un io che appartiene, diviene protagonista perché ha un volto” ed è questo che “rende la vita danzante”.


giovedì 28 agosto 2008

OFTAL AL MEETING (dell’Oftal, Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes)

OFTALProtagonisti, al servizio dei malati Anche le dame e i barellieri dell’Opera federativa trasporto ammallati a Lourdes (Oftal) sentono il richiamo e l’esigenza di essere protagonisti (così come suggerisce il titolo di questa edizione del Meeting), di dare il proprio contributo di fede e di servizio agli ultimi, agli ammalati. Da qui il desiderio di testimoniare con uno stand interattivo (attraverso immagini, foto e musica) l’esperienza unica racchiudibile all’interno di un pellegrinaggio a Lourdes, in particolare in occasione di questo anno giubilare, il 150mo anniversario delle apparizioni della Vergine a Bernadette. Presso lo stand, allestito nel padiglione A3, ci saranno i giovani volontari di Oftal, in rappresentanza dei tantissimi loro coetanei che decidono di dedicare una settimana dell’anno a questa esperienza.
In occasione della partecipazione della nostra Associazione al Meeting per l’Amicizia dei popoli, riproponiamo un contributo scritto dal fondatore di Comunione e Liberazione, Mons. Luigi Giussani, nel maggio del 2004.”
Contributo per “Lourdes” di Luigi Giussani:

E' MORTA LA MAMMA DI STELLA

Siamo vicini a Stella e a tutte le sue sorelle
Stella ha avuto la grazia di poter accompagnare la mamma fino all'ultimo istante
Il Signore le ha permesso di esserle vicino nell'ultimo istante della sua vita terrestre
In punta di piedi senza un lamento sempre attenta alle sue figlie ha chiuso gli occhi.
Preghiamo e siamo vicini a Stella nella consapevolezza di sapere che gia' sua mamma puo' godere della grande vicinanza a DIOOra puo' anche riabbracciare il suo unico figlio maschio morto in giovane eta'.
E' morta mentre a Rimini si sta svolgendo il Meeting di comunione e liberazione .
Non e' un caso perche' questa grande mamma ha vissuto fino all'ultimo istante testimoniando il suo grande attaccamento a Cristo.
Per lei sono sempre state vere queste parole :
Lui solo sicurezza nel cammino verso il destino di santità preparato per ciascuno di noi. «Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte» (2Cor 12,10), dice San Paolo.e con la sua vita e' stata la Protagonista colei che ha permesso a Stella di dire il suo Si con liberta'.Ciao Stella mi dispiace di esserti lontana fisicamente.
I funerali si svolgeranno sabato mattina alle ore dieci partendo dall'abitazione di via Venezia Bergamo.
La chiesa dove si svolgeranno i funerali sara' la chiesa parrocchiale.
Tutti i lettori del blog ti garantiscono una preghiera per tua mamma per te e tutta la tua grande famiglia

MARY ANN GLENDON SPIEGA CHE I DIRITTI UMANI HANNO UNA TENTAZIONE: RIVOLTARSI CONTRO SE STESSI

27 agosto 2008
Al Meeting di Rimini un incontro su "Giustizia e diritti umani"

L'ambasciatrice americana presso la Santa Sede ha commentato il discorso di Benedetto XVI alle Nazioni Unite
Pubblichiamo il testo integrale dell'intervento che l'Ambasciatrice americana presso la Santa Sede, Mary Ann Glendon, ha tenuto al Meeting di Rimini sul tema "Giustizia e diritti umani".
E' davvero un onore partecipare al famoso Meeting di Rimini, ed è una gioia straordinaria condividere il podio con Stefano Alberto, Marta Cartabia e Joseph Weiler. Ci è stato chiesto di discutere il tema “Giustizia e dei Diritti Umani” nel discorso tenuto da papa Benedetto XVI alle Nazioni Unite il 18 aprile 2008, e mi è stato affidato il gradito compito di cominciare proponendo alcune riflessioni sul modo in cui il Papa ha trattato questi argomenti.

MERCOLEDI' UDIENZA DI BENEDETTO XVI

India, uccisi 11 cristiani. Benedetto XVI: "Condanno ogni attacco alla vita umana"
Benedetto XVI Sono salite a undici le vittime cristiane degli scontri tra la comunità induista e quella cattolica in Orissa. Lo riferisce l'agenzia di stampa della conferenza episcopale indiana. Il governo locale ha imposto
il coprifuoco e ha dato ordine alla polizia di sparare a vista, ma uomini armati continuano a incendiare e
saccheggiare chiese, conventi, centri sociali cristiani, istituzioni e abitazioni di religiosi, ostelli e anche
ospedali cattolici.

In Vaticano
"Gli affanni delle nazioni siano nelle nostre preghiere e nel nostro impegno missionario". Così Benedetto XVI all'udienza generale, svoltasi oggi a Roma, nell'Aula Paolo VI e dedicata interamente a San Paolo. Ma il Papa al termine della funzione ha voluto dedicare attenzione alle persecuzioni subite negli ultimi giorni dai cristiani in India:

mercoledì 27 agosto 2008

BELLEZZA E POSITIVITA' DELLA VITA

Intanto continua a studiare quotidianamente l’ebraico e inizia a copiare un capitolo della Bibbia al giorno, non solo per il contenuto, ma anche per la forma. La Bibbia gli insegna a non pensare d’aver sempre ragione e così impara l’obiettività, perché l’essere vittima può sfociare nell’egocentrismo.


Incontro con Aharon Appelfeld

Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano, ha introdotto l’incontro con lo scrittore israeliano Aharon Appelfeld che ha stupito la numerosa platea per la ponderazione con cui ha soppesato ogni parola. L’autore di libri quali “Storia di una vita” e “Badenheim 1939” e altri attraverso cui riporta la sua storia di ebreo perseguitato durante la seconda guerra mondiale, si chiede: “Perché ci maltrattano?

SI PUO' VIVERE COSI'

, “è iniziato con Rose che ha detto di sì alla sua chiamata. Sappiamo di Lazzaro che è resuscitato tanto tempo fa. Se non avete visto un miracolo, eccolo, sono io: eccomi qua; anch’io, infatti, ero morta. Ecco perché – ha aggiunto Vicky – io sono ‘schiava’ di questo movimento che mi accompagna verso il mio destino e mi ha aiutato a riacquistare la speranza. Per avere la propria libertà c’è solo una cosa da fare: dire di sì quando arriva la chiamata”.

Con Marguerite Barankitse e Vicky Aryenyo

Il salone A1 era gremito di persone per l’incontro odierno del ciclo “Si può vivere così” e gli organizzatori, vista l’affluenza del pubblico, hanno collegato in diretta altri spazi della Fiera con la Sala A1. Ha introdotto l’appuntamento Rose Busingye, infermiera professionale in Uganda e fulcro dell’International Meeting Point di Kampala. “Ciò che può dare valore a tutta la nostra libertà – ha esordito Rose – è qualcosa di più grande, è un rapporto. Un io che appartiene, diviene protagonista, perché ha un volto”. In questo contesto: “Tu hai un valore infinito, più dell’orrore della guerra e della malattia. Il riconoscimento di quell’Altro che crea la realtà, e resta presente nella compagnia della Chiesa, rende la vita danzante”.

DIRITTI UMANI ASCOLTIAMO IL RICHIAMO DEL PAPA

Nel suo discorso alle Nazioni Unite il 18 aprile di quest'anno, Benedetto XVI ci ha ricordato che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani di 60 anni fa è stata possibile per una «convergenza di differenti tradizioni religiose e culturali, tutte motivate dal desiderio comune di porre la persona umana al centro delle istituzioni, delle leggi e dell'operatività della società, e di considerare la persona umana essenziale per il mondo della cultura, della religione e della scienza».

Lorenzo Albacete mercoledì 27 agosto 2008


La discussione sui diritti umani va incontro oggi a ostacoli che appaiono insormontabili. Vi sono versioni differenti di cosa questi diritti siano, e numerosi punti di disaccordo (date le diversità culturali che caratterizzano la vita del villaggio globale) su specifici diritti umani, ma la sfida più seria al concetto di diritti umani si incontra oggi, non nella nozione di “diritti”, bensì nell'idea di “umano”.


IL MEETING DON GIUSSANI EIL CARDINAL BAGNASCO

....Tutto l'intervento di Bagnasco ruota, insomma, attorno al cuore dell'annuncio cristiano, lo stesso che don Giussani, nei suoi lunghi anni di presenza nella Chiesa e nella società, ha testimoniato senza posa: il cristianesimo è vita e storia, è la pienezza dell'umano che si realizza in un popolo, la comunione tra coloro che, nell'incontro con Cristo, hanno ritrovato a un tempo se stessi e la verità del mondo.

di Gianteo Bordero - 26 agosto 2008

Il Meeting di Rimini è tante cose: gli incontri, la cultura, la politica, i dibattiti, le feste, la musica, gli stand, i volontari e chi più ne ha ne metta. Ma è ancora, e soprattutto, un'altra cosa.

O, meglio, un'altra persona: don Giussani. E' cioè lo slancio a mettere in gioco se stessi e la propria fede non soltanto nel caldo nido accogliente del proprio gruppo, della propria parrocchia o del proprio movimento, ma anche nel paragone con il mondo, con ciò che succede ogni giorno sulla terra, nella grande avventura quotidiana dello studio e del lavoro.

MEETING DI RIMINI: UN CAFFE' CON UN INSEGNANTE

La testimonianza di Franco Nembrini
Ha preso il via il ciclo di incontri “Un caffè con…” che si svolgono nel Padiglione C1 della Fiera, nello spazio della Fondazione per la Sussidiarietà. All’appuntamento odierno con l’insegnante Franco Nembrini hanno partecipato diverse centinaia di persone, per lo più accalcate in piedi o sedute per terra.

CERVELLERA ECCO ILPERCHE' DELLE PERSECUZIONI CRISTIANE

Ciò che scatena le reazioni criminali in India non è la messa o qualche altra pratica liturgica cristiana. Per gli indù estremisti (gli stessi che hanno assassinato anche Mahatma Gandhi, anch’egli indù) è intollerabile l’aiuto ai poveri, il sostenere i bambini affamati, il soccorso alle vedove così da innalzarne la condizione sociale. Questo fatto di ritenere tutti uguali, figli di Dio senza differenza. spezza uno dei dogmi intangibili dell’induismo, che lega con un nodo d’acciaio la concezione religiosa alla società fatta di caste. Chi aiuta un paria, un senza casta, perciò è guardato come un nemico pubblico dagli integralisti della Trimurti indiana delle divinità.

Bernardo Cervellera
martedì 26 agosto 2008
La cronaca è crudele. Ieri al Meeting di Rimini è stato riaffermato che le religioni non sono e non devono essere fattore di violenza e di divisione e oggi leggiamo sui giornali che in India due cristiani sono stati bruciati vivi da estremisti indu.
Ma se cerchiamo di capire, scopriamo che la religione c’entra solo fino a un certo punto.

LIBERTA' VA CERCANDO CH'E' SI' CARA VIGILANDO REDIMERE

“La tentazione è dividere il mondo in buoni e cattivi”, conclude Vittadini. “Ma questo non è la verità! Occorre aiutare l’uomo a prendere coscienza del bisogno che ha del bene. E quindi occorre metterci assieme alla ricerca di Colui che ci può salvare e che ci salva”.

“Da qualche tempo ci succede di ricevere lettere da un mondo che ci era sconosciuto” ha esordito Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, introducendo l’incontro di presentazione della mostra “Libertà va cercando ch’è si cara. Vigilando redimere” nell’auditorium D7 che ha visto anche una parte particolare di pubblico composta da detenuti in permesso e guardie carcerarie. “Queste lettere - ha proseguito Vittadini - ci hanno fatto incontrare storie ma soprattutto persone che si riconoscono peccatori e hanno desiderio di ricominciare”.

VIVERE SENZA MENZOGNA SOLZENICYN

Solzenicyn ha rivelato il cuore dell’ideologia totalitaria: essa nasce dalla menzogna, mentre lui desiderava vivere senza menzogna. “Lo scrisse anche nel documento che aveva già preparato in vista di un suo possibile arresto. Il regime totalitario vive di menzogna: è al di qua del vero e del falso, tende alla distruzione della realtà, togliendoti i tuoi punti di riferimento, i tuoi punti di vista, su cui poggiare la tua vita”.

Rimini, 26 agosto 2008
Presentazione della mostra, con Ljudimila Ivanovna Saraskina e Adriano Dell’Asta
Introdotti da Giovanna Parravicini della Fondazione Russa Cristiana, Ljudimila Ivanovna Saraskina, storica della letteratura, docente universitaria e collaboratrice di Aleksandr Solzenicyn, e Adriano Dell’Asta, docente di lingua e letteratura russa dell’Università Cattolica, hanno presentato la mostra, da loro stessi curata, esposta nel padiglione B5, dedicata a Solzenicyn stesso.

PARTIRE PER RIMANERE COMUNIONE E MISSIONE IN RUSSIA


Incontro con l’arcivescovo di Mosca monsignor Paolo Pezzi
(G.B.)
Rimini, 26 agosto 2008


Un auditorium stracolmo di persone ha accolto con un grande applauso l’ingresso in sala di monsignor Paolo Pezzi. L’occasione è stata l’incontro svoltosi alle 17 in sala D7 dal titolo “Partire per rimanere: comunione e missione in Russia” che ha visto come protagonista il sacerdote di origini romagnole nominato da poco meno di un anno arcivescovo di Mosca.

martedì 26 agosto 2008

MOSTRA MEDICINA E PERSONA

Mostra “Misurare il desiderio infinito – La qualità della vita” (Padiglione A3)
Prestare attenzione a migliorare la qualità della vita è compito della medicina. Oggi però non passa giorno senza che i giornali in nome di una qualità insufficiente proclamino che non si può vivere così! E’ segno di attenzione cercare i parametri più adatti a misurare la qualità ma anche i migliori parametri non dicono tutto della vita di un uomo. Solo chi vuole veramente conoscere che cosa rende di qualità una vita potrà aiutare a migliorarla. La mostra ci propone un percorso di conoscenza attraverso alcuni testimoni ed evidenzia come solo scoprire che persino i capelli del proprio capo sono contati soddisfa il desiderio di infinito del cuore dell’uomo

IL MESSAGGIO "DIMENTICATO"DI SOLZENICYN


Invece il suo messaggio è straordinariamente attuale non solo per la Russia, ma all’Occidente. Quell’Occidente cui lui aveva diretto il celebre discorso di Harvard, che molti non hanno digerito, perché Solženicyn ha mostrato chiaramente come anche noi, con tutta la nostra libertà, siamo di fronte alla possibilità nichilista. L’Occidente, infatti, non ha mai veramente amato lo scrittore che pure ha ospitato dal 1974, anno della sua espulsione dall’URSS, e cui ha assegnato il Nobel per la letteratura.

Quando gli organizzatori hanno pensato alla mostra su di lui, non avrebbero mai immaginato che Aleksandr Solženicyn sarebbe tornato tristemente di attualità. Il grande scrittore russo è infatti morto proprio mentre a Rimini si stavano allestendo gli stand e a Mosca fervevano i preparativi per celebrare i suoi 90 anni.

LIBERI DIETRO LE SBARRE

...La rivoluzione è consistita nella presa di coscienza, da parte mia, delle conseguenze del mio operato nel mondo. Ora io faccio l'artigiano il che significa che qualche persona utilizza quanto io produco. Il valore che do a un oggetto non è più investito da una sorta di istinto criminoso a possederlo, ma è invece significativo di un'utilità per le persone. Questo inevitabilmente ha cambiato il mio rapporto anche con gli uomini. L'altro giorno, qui al Meeting, sono passato, come ho raccontato a un mio caro amico, presso lo stand della Morellato e là ho visto coi miei occhi i prodotti che faccio. Per la prima volta mi sono sentito davvero soddisfatto, mi sono detto: “il mio lavoro serve a qualcosa”....

Liberi dietro le sbarre: la storia di Dario e Alvarez
Redazione martedì 26 agosto 2008

LA LEZIONE DI CHISBAGLIA


Una possibilità di cammino verso il cambiamento in carcere è data dal lavoro che, oltre a ridare un ruolo positivo nel contesto sociale, permette ai carcerati il sostentamento economico, consente di non sottrarre più risorse alla società, ma di produrne di nuove. Infatti, mentre la recidiva nel nostro Paese è normalmente del 90%, laddove venga offerta la possibilità di imparare un mestiere e praticarlo, la recidiva scende addirittura all’1%.

La lezione di chi sbaglia
Giorgio Vittadini martedì 26 agosto 2008

MEETING ENTRA NEL VIVO

il programma culturale
Scritto da Simone Baroncia
Lunedì 25 Agosto 2008 18:33
Al Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e Liberazione, si sono trovati tanti giovani per incontrarsi, riflettere e dibattere sul tema "O protagonisti, o nessuno". Ad attirare di più sono le mostre, come quella sulla ‘Primavera di Praga’. Accanto a chi ha vissuto quell’epoca tanti giovani che volevano conoscere la storia. Ricordare il quarantesimo anniversario del 68, forse celebrarlo: sembra una costante fissa di questi tempi

AL MEETING CIO' CHE C'E' IN MUSICA



di Stefano Del Testa

Ciò che c'è è davvero un bel suono, quasi uno scioglilingua, un modo di dire musicale, che si stampa bene nella memoria dei più grandi e dei più piccoli.
Ciò che c'è è la mia ultima fatica musicale, un cd contenente dieci canzoni originali per bambini.

CESANA

«Credo proprio di sì. Il Meeting è una grande documentazione di esperienze umane che possono concorrere a formare, soprattutto nei giovani, un atteggiamento positivo, non impaurito di fronte alla realtà, anche quella imprevista, lo straniero. La violenza viene soprattutto dalla paura».


« Il governo non ha ricette per il futuro. Ma il Pd è in confusione»

«Quando don Giussani cominciò a insegnare al Liceo Berchet di Milano voleva dire ai suoi studenti: "Non voglio convincervi di quello che penso io, ma darvi un metodo attraverso cui giudicare quello che dico io e quello che dicono tutti"». Tanto per chiarire che nello slogan della ventinovesima edizione del Meeting di Rimini, “O protagonisti o nessuno”, la volontà di potenza non c’entra. Giancarlo Cesana, docente di Igiene generale e applicata alla Bicocca e leader laico di Cl, sorride: «Essere protagonisti vuole dire avere questo metodo, una esperienza umana certa che non perde la bussola di fronte a tutto ciò che succede, positivo o negativo che sia. Un’esperienza così non è di superuomini ma di uomini che, avendo bisogno, sanno a chi chiedere».

ESSERE PROTAGONISTA SIGNIFICA SOTTRARSI AL NULLA

...L’essere protagonisti significa sottrarsi al nulla. Sottrarsi al nulla, significa andare al cuore dell’uomo. Andare al cuore dell’uomo, significa scegliere liberamente ciò che ci accomuna su questa Terra e oltre, e farlo senza nessuna aporia con la ragione, checché dicessero i maestri della mia gioventù. Il compimento di un destino è nel dividere per l’uomo e con l’uomo ciò a cui siamo chiamati, e a chiamarci è Chi lo ha fatto nell’Antico e poi nel Nuovo Patto. Ed è una missione di gioia, oltre che di fatica, della quale impregnare ogni passo della nostra vita.....

di Oscar Giannino
Tratto da Il Sussidiario.net il 24 agosto 2008

Don Giussani ricordava che in ebraico non a caso parole che hanno una medesima radice indicano ciò che è futile ed effimero: la menzogna e l’uomo, perché passa anche lui.

INTERVISTA A PIERO OSTELLINO

Esperienze come il Meeting, però, mostrano una volontà di costruzione…
Questa è la ragione per cui non ho mai negato la funzione positiva di movimenti come il vostro. Voi, all’origine della vostra storia, vi siete battuti contro il pensiero unico nelle università e questo è stato un fattore di libertà per tutti. Io conto su movimenti come il vostro come elementi di dinamismo all’interno della società per accrescere la libertà dell’individuo. Sotto questo profilo - posso condividere o meno quello che fate - vi considero un fattore di libertà per il paese.


Tratto da Il Sussidiario.net il 24 agosto 2008

Piero Ostellino è giornalista presso il Corriere della Sera, di cui è stato per anni anche il direttore, dal 1970. Lo abbiamo intervistato per conoscere la sua opinione riguardo il titolo e le iniziative del Meeting di Rimini 2008.

I CONIUGI BRASILIANI INAUGURANO IL CICLO "SI PUO' VIVERE COSI'

”......“C’è chi per vent’anni lavora per fare case, poi si ferma lì, consumato da una stanchezza che ti fa fermare”, ha detto concludendo l’incontro Vittadini. “Ma c’è anche chi fa come Cleuza e Marcos. Non gli basta l’attivismo, vogliono andare oltre. Così si comprende che c’è un’altra presenza, c’è qualcosa d’altro che cambia la propria vita e rende concrete e durature le cose. Essere protagonisti significa diventa dire sì a una prospettiva come questa: sentirsi felici perchè non ancora appagati”....




Testimonianza di Cleuza e Marcos Zerbini al MEETING a Rimini

“Grazie a voi per essere parte della mia vita”. Con queste commosse parole Marcos Zerbini, deputato al Parlamento dello Stato di San Paolo, Brasile, ha concluso il proprio intervento-testimonianza al Meeting di Rimini di fronte a oltre seimila persone riunite nell’auditorium principale allestito nei padiglioni fieristici. L’incontro ha costituito il primo appuntamento di un percorso chiamato “Si può vivere così” che porterà all’attenzione testimoni di esperienze significative.

INCONTRO "SI PUO' VIVERE COSI'

Si può vivere così: Suor Elvira Petrozzi, Silanos, Siciliano


Che si trattasse di un incontro eccezionale lo si è capito fin da subito. Gli addetti ai lavori sono stati costretti ad aprire i battenti della sala A1 con venti minuti di anticipo tanta era la folla che si accalcava alle porte. Il motivo di tanto interesse lo spiega Alberto Savorana, portavoce di Comunione e Liberazione, che ha introdotto i lavori: “Nell’incontro di questo pomeriggio (il secondo del ciclo “Si può vivere così”) il Meeting offre la testimonianza di persone per le quali l’incontro cristiano è qualcosa di così reale, entusiasmante, da cambiare la loro umanità e di chi gli sta vicino”. I tre “protagonisti”: suor Elvira Petrozzi, fondatrice della comunità “Il Cenacolo”, don Emmanuele Silanos, missionario della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo e Felice Siciliano, direttore generale della CdO Campania.

BENEDETTO XVI LANCIA LA SFIDA EDUCATIVA AI PARTECIPANTI AL MEETING

....“Da ultimo, nella lettera si parla di 'umile protagonismo' – ha continuato Vian – . Un ossimoro interessante: essere qualcuno, ma qualcuno al servizio”.

“Questo – ha spiegato – nasce da un’esperienza: 'venite e vedete' è l’invito di Gesù nel vangelo di Giovanni. E l’esperienza dice che proprio quando si serve si è qualcuno. Come la missione che il Papa affida a Comunione e Liberazione: essere al servizio della Chiesa”...


Il commento del Direttore de “L'Osservatore Romano” al messaggio papale
ROMA, domenica, 24 agosto 2008 (ZENIT.org).- Il tema dell'educazione al servizio è la sfida che si coglie in filigrana nel lungo messaggio che il Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inviato a nome del Santo Padre al Meeting di Rimini, apertosi questa domenica.

lunedì 25 agosto 2008

VIDEO MEETING



UNO SCHIAFFO PER NON TRASCURARE IL PROPRIO DESTINO

«O protagonisti o nessuno»
Uno schiaffo per non trascurare il proprio destino

Il tema del Meeting di Rimini di quest'anno è una specie di schiaffo o di sveglia all'Italia. "O protagonisti o nessuno" recita il titolo ricavato da una frase di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Sembra come una mano che ti prende per il bavero e ti scuote.

TOMMASO IL GIORNO DEL BATTESIMO DEL FRATELLINO MATTEO


SEI BELLISSIMO TOMMASO

Come ti senti ora che sei anche il fratello maggiore?
Il biberon non lo molli?
Ciao un bacione dai nonni Claudio e Tiziana e naturalmente dallo zio Giovanni e dal cuginetto Habib

LA TORTA PER FESTEGGIARE MATTEO



BATTESIMO MATTEO



IL SEGRETARIO DELLA CEI A RIMINI "ABBIAMO IL DIRITTO DI PARTECIPARE PERCHE' VIVIAMO I PROBLEMI DELLA GENTE

.....Già, perché è proprio questa la summa del discorso che oggi monsignor Angelo Bagnasco pronuncerà all’apertura del Meeting dell’Amicizia fra i popoli: «La Chiesa ha il diritto di occuparsi di politica perché i problemi li vive in prima persona, non li legge nei sondaggi». Discesa in campo, orgoglio confessionale, difesa dei propri spazi. La Chiesa non sarà più «la Straniera», come nello spettacolo tratto da T.S. Eliot che stasera chiuderà la prima giornata di lavori, ma avrà piena residenza nella società civile. E proprio in quest’ottica il mondo dei partiti, dal Popolo della Libertà al Partito democratico, guarda al Meeting: tutti curiosi di intercettarne il pensiero, tutti pronti a sperimentare nuove alleanze in questa palestra estiva.....
di Marco Zucchetti
Tratto da Il Giornale del 24 agosto 2008

Nei titoli di testa del film il nome deve esserci. L’identità cattolica non può essere relegata tra le comparse, ma se c’è un Oscar da assegnare, sia quello dell’attore protagonista. Anche perché il mondo politico sta in platea e vuol capire come finisce la storia.

PROTAGONISTI O NESSUNO MA NON E' UN REALITY


..."Protagonisti non vuole dire avere la genialità o la spiritualità di alcuni" scrive Luigi Giussani, "ma avere il proprio volto, che è, in tutta la storia e l'eternità, unico e irripetibile". Anche in carcere, o in un letto di ospedale, anche prigionieri di un gulag sovietico o della quotidianità apparentemente banale nella grigia periferia di una metropoli. La figura di Solzenicyn, a cui è dedicata una mostra, ci ricorda proprio questo: come ha fatto notare Glucksmann, i suoi libri sono stati dirompenti non tanto perché hanno rivelato l'esistenza dei gulag, ma perché hanno svelato che nei campi era possibile resistere......


Sette giorni di incontri e di mostre a Rimini
di Silvia Guidi
Tratto da L'Osservatore Romano del 24 agosto 2008

"Protagonisti o nessuno". Sembra lo slogan di un quiz tv o di un reality che promette ai concorrenti di diventare ricchi e famosi; una promessa non così difficile da mantenere, visto che un quarto d'ora di celebrità, come ci ricorda la frase più citata di Andy Warhol, non si nega più davvero a nessuno.

sabato 23 agosto 2008

MATTEO RICEVERA' IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO DOMANI DOMENICA 24 AGOSTO


Carissimo Matteo
Carissimi Marco e Simona
Carissimo Tommaso
Domani sara' per la vostra famiglia una giornata di grande gioia.
Matteo ricevera' il sacramento del battesimo.
I nonni Claudio e Tiziana (anche se molto lontani fisicamente)
con gli zii e il cuginetto Habib vi sono vicini e condividono con voi la gioia dell'avvenimento.

Scrivi qui il riassunto del POST

IL GENIO DI ELIOT E IL TEMA DEL MEETING 2008


....«tutta la nostra conoscenza ci porta più vicini alla nostra ignoranza» – che fa percepire la Chiesa rocciosa, la 'Rocca', e 'Straniera', lontana, se non ostile all’uomo, perché apparentemente ostacolante la sua libertà. È la mancanza di amore che rende il mondo quel «buio esterno e interiore» da cui evadere «sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno di essere buono». La Chiesa stessa deve edificare di continuo, perché il passato, la sua gloria e la sua storia, non trovano senso se non in una novità di vita presente.
«Se il sangue dei martiri deve fluire sui gradini, dobbiamo prima costruire i gradini». Non si tratta solo dei gradini del tempio, ma delle pietre vive di cui è fatto il popolo cristiano.....



Protagonisti seguendo la luce senza pretesa di possederla
GIANCARLO CESANA
Lo spettacolo inaugurale del Meeting di Rimini, domenica 24 agosto, sarà dedicato ai 'Cori della Rocca' di T.S. Eliot, recitati da attori professionisti insieme a cori di dilettanti (come avvenne la prima volta nel maggio 1934); la prima teatrale di Rimini sarà impreziosita dal video di spezzoni di 'Cori' rappresentati in altre suggestive località italiane durante gli ultimi mesi.

PROTAGONISTI A SCUOLA UNA SFIDA PER STUDENTI E INSEGNANTI

sabato 23 agosto 2008
GIANNI MEREGHETTI

Il titolo del Meeting di Rimini, “O protagonisti o nessuno”, è una sfida quanto mai interessante per il mondo della scuola, ancor di più in questi giorni in cui la provocazione di Ernesto Galli della Loggia e il dibattito che ne è seguito hanno messo in evidenza alcune ragioni fondamentali della sua crisi.
La sfida del Meeting va al cuore della vicenda scuola e dell’emergenza educativa che la segna profondamente, ed è una sfida a trovare il punto di un nuovo inizio che possa riportare, dentro il lavoro quotidiano dell'insegnare e dello studiare, una appassionata apertura all’umano.

IL FIGLIO MARTINO RICORDA IL PADRE CLAUDIO CHIEFFO


un uomo protagonista della propria vita
Redazione martedì 19 agosto 2008


“Ti diranno che tuo padre, era un personaggio strano, un poeta fallito, un illuso di un cristiano”. Basterebbe questo verso profetico di Martino e l’Imperatore per raccontare chi era Claudio Chieffo. Un poeta cristiano.

A UN ANNO DALLA SUA SCOMPARSA RICORDIAMO CHIEFFO


Vorrei che a settant’anni la mia mente fosse più snella nel ricordare il passato. Invece, quanto più lontano esso è, tanto più ne rimangono tracce sfocate, impressioni logore, memorie sfilacciate. Il che certamente non mi aiuta a rendere presente oggi la storia dell’amicizia di Claudio Chieffo, che è sorta tra noi più di cinquant’anni fa. Perciò tutto quello che racconto ora è soggetto alla chiosa “mi sembra di ricordare che...”

UN'INEDITA " LA STRANIERA " INAUGURA IL MEETING


Walter Gatti 23/08/2008 - 20.26 La produzione diretta da Otello Cenci, originale e suggestiva tratta da La Rocca di Thomas Stearns Eliot apre gli eventi alla Fiera di Rimini.Uno spettacolo multimediale con i contributi di Massimo Dapporto, Alessandro Preziosi, Giancarlo Giannini, Lucrezia Lante della Rovere. Una scommessa ardita: raccontare la vicenda che ha portato alla nascita de La Rocca e farne emergere i momenti poetici più veri e contemporanei.


venerdì 22 agosto 2008

LA NOSTRA COMPAGNIA CANTIERE DEL BENE COMUNE


22 agosto 2008

Parla Bernhard Scholz, tedesco, nuovo presidente della Cdo

Quando la scorsa primavera qualcuno gli ha fatto capire che poteva essere lui il nuovo presidente della Compagnia delle opere, Bernhard Scholz ha pensato subito ad uno scherzo. Invece era proprio vero. E a sorpresa, il 4 aprile scorso, il consiglio direttivo della Cdo lo ha nominato alla successione di Raffaello Vignali. Così lui, tedesco di Müllheim, 51 anni, sposato, tre figli, oggi è alla testa della più dinamica associazione di rappresentanza delle piccole e medie imprese italiane.
In realtà questa è una definizione riduttiva per spiegare cosa sia la Cdo. E lui tiene a sottolineare che lo scopo vero dell'associazione è «il sostegno reciproco nella creazione di opere che vogliono mettere al centro il bene della persona, rafforzare la libertà e contribuire al bene comune».

ALLA COMETA SI AGGIUNGE SEMPRE UN POSTO A TAVOLA


TRATTO DA VITA
accoglienza Una grande comunità famigliare alle porte di Como

La prima reazione, inconscia quanto immediata, è tenere le spalle ben dritte e i gomiti giù dal tavolo. La golden rule della buona educazione. Un po' stupisce che a suscitare questa compostezza non sia un raffinato grand hotel, ma la sala da pranzo di una comunità familiare. Alla Cometa questa sera, a cena, siamo una sessantina: il numero varia di poco, da un giorno all'altro. Quattro coppie, 14 figli naturali e 24 in affido. In più qualche ragazzo dell'affido diurno (sono 96 in tutto). Piatti colorati, sottopiatti in tinta, fiori freschi in tavola. Dettagli. Come in tutta la grande casa, abbarbicata sulla Madruzza, la strada che da Como sale in collina. Uno dei fondatori, Erasmo Figini, fa lo stilista. Un altro fratello, Innocente, è primario di oculistica all'ospedale Valduce. L'eleganza non è forma che irrigidisce, ma stile che educa.

LA REALE PORTATA DEL DISCORSO DEL PAPA VA OLTRE LA CONDANNA DEL RAZZISMO

di Renato Farina
Tratto da Il Sussidiario.net il 20 agosto 2008

Benedetto XVI domenica scorsa ha proposto all’Angelus una sua breve riflessione a partire dalle letture della Messa. Ha detto: «La Parola di Dio ci offre l’opportunità di riflettere sull’universalità della missione della Chiesa, costituita da popoli di ogni razza e cultura.

VERSO IL MEETING TUTTI PROTAGONISTI SI PUO' SI DEVE

...Non è possibile essere protagonisti se non si ha una precisa coscienza di chi si è: solo a questa condizione si è liberi di affrontare la realtà per scoprirne il senso e perseguire così il proprio scopo. È un'esperienza possibile in ogni attività. I poeti, i musicisti, gli artisti ospitati in questo numero mostrano come sia possibile allargare la ragione al di là delle strettoie che una certa razionalità scientifica o tecnica vorrebbero imporre, e fanno percepire aspetti della realtà che aprono su spazi vertiginosi a partire da uno stupore per una realtà che trascende l'uomo e fa intravedere squarci sul Mistero.....
di Giorgio Vittadini
Tratto da il sole 24 ore

L'uomo cerca una risposta al desiderio di verità, giustizia, bellezza che abita il suo cuore e capisce che non può trovare risposta dentro di sé a questa domanda più grande di lui.

QUARATAMILA ZINGARI PELLEGRINI A LOURDES

.....Il pellegrinaggio, giunto alla cinquantaduesima edizione - fu don Bruno Nicolini, fondatore dell'Opera Nomadi, a iniziare - rientra in una delle dodici "missioni per i nostri tempi" che stanno caratterizzando l'anno giubilare di Lourdes. Più precisamente si tratta della "Chiesa in missione presso gli emarginati", che temporalmente è l'ultima della serie e che testimonia di un'attenzione agli "ultimi" che affonda le radici nella storia stessa di Lourdes. I responsabili del santuario fin dagli inizi hanno infatti cercato di provvedere all'accoglienza dei pellegrini più bisognosi.....

Fino al 25 agosto il santuario animato da preghiere e canti gitani
Tratto da L'Osservatore Romano del 21 agosto 2008

I dintorni di Massabielle da stamane hanno un aspetto inconsueto. Gli spiazzi e i parcheggi si sono riempiti di centinaia di roulotte. E altre ancora arriveranno. È infatti cominciato l'ormai tradizionale pellegrinaggio agostano dei gitani e degli itineranti alla Madonna di Lourdes.

UNIRE LE VOCI PER ESSERE POPOLO

....Chieffo ha dato parole e musiche alla gioia dei cristiani. A quel legame fatto di gioia profonda dell’essere che accompagna la vita nelle prove e nelle avventure di tutti i giorni. Cosa sarebbero i giorni umani, i giorni cristiani, senza la voce e la memoria delle nostre belle canzoni?....


Il dono a tutti di Chieffo • Cantare insieme significa guardare la stoffa profonda di cui siamo fatti tutti, cioè il desiderio di infinito
di Davide Rondoni
Tratto da Avvenire del 20 agosto 2008

Un anno fa si spegneva Claudio Chieffo, autore di molte canzoni che fioriscono e corrono sulle labbra di tanti cristiani in giro per il mondo.

Le sue canzoni, dal famosissimo e simpatico blues 'I cieli', fino alle bellissime canzoni alla Madonna, da quelle riflessive – da grande cantautore – a quelle allegre da brigata, accompagnano il cammino di singoli, di movimenti e di gruppi riuniti per le vacanze in questi giorni, per la messa e nelle assemblee.

giovedì 21 agosto 2008

UDIENZA MERCOLEDI' 20 AGOSTO

....... E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari. Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima. E proprio questi santi "normali" sono i santi abitualmente voluti da Dio. Il loro esempio testimonia che, soltanto quando si è a contatto con il Signore, ci si riempie della sua pace e della sua gioia e si è in grado di diffondere dappertutto serenità, speranza e ottimismo. Considerando proprio la varietà dei loro carismi, Bernanos, grande scrittore francese che fu sempre affascinato dall’idea dei santi - ne cita molti nei suoi romanzi - nota che "ogni vita di santo è come una nuova fioritura di primavera". Che ciò avvenga anche per noi! Lasciamoci per questo attrarre dal soprannaturale fascino della santità! Ci ottenga questa grazia Maria, la Regina di tutti i Santi, Madre e Rifugio dei peccatori!.........














Papa: la santità, “vocazione normale” di tutti i battezzati
All’udienza generale Benedetto XVI parla dei santi e beati che vengono ricordati in questi giorni per affermare che la santità “non è riservata a pochi” e che, accanto a quelli famosi, ci sono tanti santi “il cui nome è noto solo a Dio”.

6 NUOVI BEATI TRA SETTEMBRE E OTTOBRE


Si tratta dei genitori di Santa Teresina di Lisieux, francese; di un sacerdote polaco, fondatore di una congregazione religiosa; di una fondatrice italiana; e di due sacerdoti italiani, uno dei quali è stato martirizzato in Yugoslavia al tempo del generale Tito.

O PROTAGONISTI O NESSUNO :UNA SCELTA DI VITA

«protagonista» è oggi chi ha come scopo principale dell’esistenza il raggiungimento del successo: se non lo raggiunge, si sente «sconosciuto», quando non fallito tout court. L’alternativa è riconsiderare la possibilità di un «uomo irriducibile», cioè colui che, nella parole di Don Luigi Giussani, «possiede il proprio volto, che è, in tutta la storia e l’eternità, unico e irripetibile».


Tratto da Il Giornale del 20 agosto 2008

Il testo di Salih Mahmoud Osman Un ponte tra culture e religioni, di cui presentiamo uno stralcio in questa pagina, uscirà sul prossimo numero di Atlantide, che verrà distribuito in occasione del prossimo Meeting di Rimini (24-30 agosto).

mercoledì 20 agosto 2008

AUGURI

BUON COMPLEANNO MICHELE

O PROTAGONISTA O NESSUNO
MICHELE=PROTAGONISTA

I NONNI CLAUDIO E TIZIANA LO ZIO GIOVANNI LO ZIO ANTONIO LO ZIO LORENZO CON SABINA LO ZIO MARCO CON SIMONA LA ZIA SIMONA I CUGINETTI HABIB TOMMASO E MATTEO E NATURALMENTE TUTTI I LETTORI DEL BLOG TI AUGURANO DI POTER TRASCORRERE QUESTA GIORNATA IN ALLEGRIA CON LA TUA MAMMA ALESSANDRA IL TUO BABBO FRANCESCO TUA SORELLINA ANNA E CON TUTTI I TUOI AMICI.

20 AGOSTO

BUON COMPLEANNO CARO MICHELE
OGGI HAI SEI ANNI!
Ho messo qualche tua foto ma sono in montagna e non ne avevo molte
Sei diventato grande auguri!




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IO NON MI SENTO ASSOLUTAMENTE RAPPRESENTARE DA FAMIGLIA CRISTIANA COSI' LONTANA DALL'IMPOSTAZIONE DEL PAPA

....Un'ultima osservazione. L'articolista se la prende con Alemanno che, invece di cacciare i poveri dai cassonetti dei supermercati, dovrebbe usare gli scarti utilizzabili, come si fa all'Ikea, per fare il “banco delle occasioni”. Complimenti all'Ikea, ma a Famiglia Cristiana non hanno mai sentito parlare di Banco Alimentare e Banco Farmaceutico? Troppo impegnati a parlar male del governo?

di Augusto Lodolini
Tratto da Il Sussidiario.net il 18 agosto 2008


martedì 19 agosto 2008

ECCO LA GIOIA CHE NON SI PUO' TAROCCARE

Il PAPA ci parla di gioia e unisce il vivere al morire .
La nostra quotidianita' e' questo frullato di vita e di morte
Ha ridato cosi' consistenza,significato ad ogni nostro istante.
Lo fa pubblicamente lo testimonia in un giorno di grande festa per i cristiani.
Non sono parole di circostanza sono affermazioni che ci aiutano a comprendere che il nostro quotidiano deve saper abbracciare tutto Ci richiama ad essere costantemente memori di questa realta'
Non si puo' vivere la vera gioia nella dimenticanza,se tutto e' per un positivo tutto cio' che ci e' dato quotidianamente non puo' che essere abbracciato.

Parola di Papa
di Davide Rondoni
Tratto da Avvenire del 17 agosto 2008

Ha parlato, ancora una volta, della gioia. Lui, il capo della fede che secondo tan­ti che non la conoscono renderebbe tristi. Ha parlato ancora di gioia. Ha avuto il co­raggio che i più non hanno. Anche coloro che parlano di felicità attraverso mille spot, mille promesse, mille seduzioni, in realtà parlano di una gioia che non dura.
Che non sopporta prove serie. Che se ne va come la schiuma delle onde. Loro parlano di una gioia momentanea, cioè illusoria. Lui inve­ce continua a parlare della gioia che non se ne va, che aumenta fino a compiersi. Lo ha fatto da subito e ci torna su spesso. E ieri ha usato una frase strana.

CANCELLANDO DIO SI CANCELLA L'UOMO

....Chi sono gli ispiratori occulti di certe ideologie, di certi progressismi, uno tra i tanti é Pelagio, che credeva troppo poco negli effetti negativi del peccato di Adamo ed Eva, nelle conseguenze del "peccato originale". E' l'ottimismo che risorge nel XVIII secolo europeo, di chi crede di risolvere ogni problema dell'uomo singolo e della società con politici riformatori, sociologi, psicologi, assistenti sociali. Dall'altra parte ci sono quelli i cosiddetti "reazionari"che nell'effetto del peccato originale ci credevano troppo....



di Domenico Bonvegna

Messori, Brambilla tra le domande fondamentali che si sono posti nel loro Qualche ragione per credere, edito da Ares, non poteva mancare quella sull'esistenza di Dio e in particolare nel capitolo XIII, O il mistero o l'assurdo, gli autori s'addentrano nell'eterna discussione del "si"o il "no"a Dio dell'uomo nella Storia. Tutti, chi più chi meno, siamo tentati di "odiare la luce"di "non credere in Dio".


domenica 17 agosto 2008

MARIA

Benedetto XVI pone in luce la “consolante verità di fede” dell’Assunzione in cielo di Maria, in cui il popolo cristiano intravede il compimento delle sue attese. La Vergine – afferma il Papa – ci incoraggia a non perdere la fiducia dinanzi alle difficoltà della vita e a cercare le cose essenziali, non quelle passeggere:


“Presi dalle occupazioni quotidiane rischiamo infatti di ritenere che sia qui, in questo mondo nel quale siamo solo di passaggio, lo scopo ultimo dell’umana esistenza. Invece è il Paradiso la vera meta del nostro pellegrinaggio terreno. Quanto diverse sarebbero le nostre giornate se ad animarle fosse questa prospettiva! Così è stato per i santi. Le loro esistenze testimoniano che quando si vive con il cuore costantemente rivolto al cielo, le realtà terrene sono vissute nel loro giusto valore perché ad illuminarle è la verità eterna dell’amore divino”. (Angelus del 15 agosto 2006)

FORSE E' MEGLIO LASCIAR PERDERE LA LETTURA DI FAMIGLIA CRISTIANA PER POTER RIMANERE FEDELI ALLA CHIESA

Ricordiamo che già in passato il periodico dei paolini si era distinto per la sua subalternità alla cultura della secolarizzazione: l'11 febbraio 1997 S. Em.za il Card. Ruini ottenne dal Papa un decreto inteso ad una maggiore vigilanza sulla Società San Paolo e la nomina di mons. Antonio Buoncristiani per "esercitare tutte le funzioni spettanti normalmente sia al Superiore generale che al Superiore provinciale". Nel decreto si specifica che la sua autorità si estende sui Periodici "Famiglia cristiana", "Jesus", "Vita Pastorale", ecc. e sulle Edizioni S. Paolo. Nell'aprile del '98, venne perciò rimosso dalla guida di "Famiglia cristiana" il direttore, don Leonardo Zega.
Purtroppo queste sanzioni sono state inutili, in particolare su temi di etica sessuale e presenza dei cattolici nella società: pochi mesi fa, ad un lettore che segnalava come, a causa della legge che favorisce l'aborto, in Italia muoiono ogni anno 130.000 bambini, il settimanale ha ambiguamente risposto:
"non è la legge che uccide, ma sono le persone... la legge non ha reso innocente l'aborto"
(n° 5 del 29-1-06, pag. 9).

BAGNASCO L'ANTIPOLITICA CI PREOCCUPA

Tratto da Avvenire del 15 agosto 2008

I vescovi italiani sono preoccupati per la disaffezione alla politica che si percepisce nel Paese. È quanto afferma il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, in un’intervista al settimanale 'Tracce' di Comunione e Liberazione.

«La disaffezione alla politica non è qualcosa di cui la Chiesa è contenta, semmai è il contrario ­osserva Bagnasco - : la dottrina sociale e la prassi educativa della Chiesa si sono sempre adoperate perchè i credenti partecipino alla costruzione della cosa pubblica con tutta la propria ricchezza, il proprio bagaglio umano e cristiano. È questa la nostra linea. In questo senso - sottolinea - qualunque appuntamento politico è un’occasione di responsabilità civile». Bagnasco ricorda che nel marzo 2006, quando il Papa lo chiamò alla presidenza della Cei, si era nel mezzo delle polemiche sui 'Dico' e molti giornali scrivevano che 'i vescovi pontificano dall’alto, ma non sanno nulla della vita concreta della gente'. «Da quel momento - spiega nell’intervista - non ho mai smesso di ricordare a tutti che se c’è qualcuno che conosce i problemi della gente non perchè li legge sui sondaggi, ma perchè li vive in prima persona, questo qualcuno è proprio la Chiesa. I preti, i pastori, le suore. I laici. Non è un’elite che parla da un pulpito. È un popolo».

«Questo deve essere molto chiaro: è una grande grazia che dobbiamo alla storia particolare dell’Italia, ma è anche una grande responsabilità per noi. Bisogna tenerlo presente, quando si giudicano le prese di posizione dei vescovi

CARO DON SCIORTINO RIMETTA LA TONACA E SI RIPRENDA IL BREVIARIO CHE E' MEGLIO

....Caro Don Sciortino, proprio questi fascisti ora al governo e non Lei, solo qualche settimana fa, nelle aule di Montecitorio, hanno difeso la sacralità della vita di Eluana, questi fascisti e non i suoi amici cattolici “adulti”, hanno difeso i valori della famiglia dall’attacco dei zapateristi nostrani.....

Colpi di sole cattocomunisti
di Milton
Tratto da L'Occidentale il 15 agosto 2008

E’ così apprendiamo, nel bel mezzo della calura estiva, con l’inno di Mameli che orgogliosamente risuona ogni giorno dalla lontana Pechino, che siamo alla deriva autoritaria ed il fascismo, se non è tornato, è perlomeno strisciante.

venerdì 15 agosto 2008

AUGURI A TUTTI I LETTORI


L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre



Ispirandomi,ma senza potermi paragonare a Giovanni il Battista,dico:"voce di uno che grida nel deserto".Io penso ed affermo:non e' la liberta' che ci fa veri,ma e' la verita' che ci fa liberi. "Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l'uomo ogni via di salvezza" (Card. G. Biffi).

VERSO IL MEETING

Socci: è la storia a indicarci chi sono i veri protagonistiInt. a Antonio Socci14/08/2008Autore(i): Int. a Antonio Socci. Pubblicato il 14/08/2008 -
Antonio Socci, quest’anno il tema del Meeting di Rimini, “O protagonisti o nessuno”, spinge innanzitutto a una riflessione sul vero significato della parola “protagonista”, andando oltre la concezione che il mondo ha di questo termine. Cosa significa secondo lei essere protagonisti?

le catechesi del papa

L'Udienza Del Mercoledì
Dedicata al «dialogo» con Dio la prima catechesi a Castel Gandolfo dopo il tempo di riposo in Alto Adige • «Chi prega non perde mai la speranza». E Ratzinger ricorda due martiri dei lager: Edith Stein che «visse il mistero della Croce» e Massimiliano Kolbe che fu «eroe dell’amore»
Tratto da avvenire del 14 agosto 2008

Cari fratelli e sorelle!
Rientrato da Bressanone, dove ho potuto trascorrere un periodo di riposo, sono contento di incontrare e salutare voi, cari abitanti di Castel Gandolfo, e voi, pellegrini, che siete venuti quest’oggi a farmi visita.

giovedì 14 agosto 2008

PREGHIERA PER QUANDO SI È TRISTI E STANCHI


Le due grazie che il Signore dona sono:
la tristezza e la stanchezza.
La tristezza perchè mi obbliga alla memoria
e la stanchezza perchè mi obbliga alle ragioni per cui faccio le cose.

Fà, o Dio
che una positività totale guidi il mio animo,
in qualsiasi condizione mi trovi,
qualunque rimorso abbia,
qualunque ingiustizia senta pesare su di me,
qualunque oscurità mi circondi,
qualunque inimicizia, qualunque morte mi assalga,
perché Tu, che hai fatto tutti gli esseri,
sei per il bene.
Tu sei l'ipotesi positiva su tutto ciò che io vivo.


Luigi Giussani

L'EUCARESTIA DIRITTO O DONO?

Intervista con S.E. Mons. Raymond L. Burke di Thomas J. McKenna
Tratto da Radici Cristiane n. 37 - Ago/Set 2008
Tramite il sito Lo Zuavo Pontificio

Eccellenza, sembra che oggi prevalga una visione lassista nei riguardi della ricezione dell'Eucaristia. Perché? Crede poi che questo influenzi i fedeli nel modo di vivere come cattolici?

Una delle ragioni per cui credo che questo lassismo sia andato sviluppandosi è l'insufficiente enfasi nella devozione eucaristica: in modo speciale mediante il culto al Santissimo con le processioni; con le benedizioni del Santissimo; con tempi più lunghi per l'adorazione solenne e con la devozione delle Quaranta Ore.
Senza devozione al Santissimo Sacramento la gente perde rapidamente la fede eucaristica. Sappiamo che c'è una percentuale elevata di cattolici che non crede che sotto le specie eucaristiche ci siano il corpo e il sangue di Cristo. Sappiamo inoltre esserci un'allarmante percentuale di cattolici che non partecipano alla Messa domenicale.

martedì 12 agosto 2008

TRA LA MORTE E LA VITA IL MISTERO HA IL VOLTO DI UNA DONNA

Perché secondo Charles Journet la Chiesa è mariana
di Piero Viotto
Tratto da L'Osservatore Romano del 10 agosto 2008

La chiesa è mariana non solo per il "mistero dell'incarnazione", perché Maria a Nazaret è madre di Cristo, il Verbo di Dio, ma anche per il "mistero della compassione", perché Maria ai piedi della croce ha partecipato alla redenzione, ha ricevuto in consegna l'apostolo Giovanni, e tutti noi. Così la Chiesa nasce dal cuore ferito di Gesù e di Maria. Si può dire che la mariologia è una parte dell'ecclesiologia.

lunedì 11 agosto 2008

AUGURI


Buon onomastico e buone vacanze

PRENDERSI CURA OLTRE LE PILLOLE

La dottoressa intervistata in quest'articolo interverra' al meeting di Rimini.
Pone l'accento sull'aspetto fondamentale che caratterizza ogni situazione grave.
"Prendersi cura"La necessita' di ogni uomo e' proprio quella di sentirsi soggetto guardato,stimato ,amato.
Non importa l'esito (certamente non e' indifferente)prima pero' la persona ha bisogno di sentirsi guardata e accompagnata.
E' il trovarsi soli che porta alla disperazione,al non senso,al preferire lasciarsi morire.
La medicina aiuta ,sposta spesso la data della nostra morte ma il desiderio vero di ogni uomo e' sicuramente poter vivere ogni circostanza all'interno di una compagnia.
Sentirsi circondati da medici e paramedici che con te condividono .
Andare in ospedale con Giovanni a volte e' una consolazione.
Ci si sente amati, stimati,aiutati a superare le piccole e grandi difficolta' tanto da insegnarci ad essere sempre piu' liberi dall'esito e capaci cosi' di vivere l'istante con una maggior consapevolezza e letizia.


La medicina è sempre più tecnologica, mentre il malato vuol sperare. Parla l’oncologa Menard, che sarà al Meeting di Rimini • Solo dopo aver avuto a sua volta un tumore, la dottoressa ha capito le esigenze dei pazienti: convincersi che vale ancora la pena di vivere • «Farmaci meno tossici non bastano, se non si cura il trauma interiore. Davanti alla diagnosi ero come chi va a 120 all'ora contro un muro»
di Luigi Dell’Aglio
Tratto da Avvenire del 9 agosto 2008


MESSAGGIO PER MARINA

Marina contattami al piu' presto perche' devo sapere quando arrivi per organizzarmi.
Non ho il tuo indirizzo skype ne' il telefono ciao TIZIANA

domenica 10 agosto 2008

FABELLO GIUSSANI: due paternità a confronto

La visione profetica: comunione dei doni.
Punto di convergenza: l'ospitalità.


Non ostacolate l'azione dello Spirito Santo.
Non disprezzate chi profetizza: esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono. 1Tess 5,19-20


PREGHIERA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù
e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore.
Stella del mattino, parlaci di Lui
e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.
Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù,
imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta

e fa fiorire

DA CLANDESTINO ZOOM

I due piccoli e il mare

In breve

Il padre che racconta d'aver gettato due suoi figli in mare, durante la traversata per raggiungere l'Italia e forse mente, è una doppia tragedia. Un nodo insolubile, di quelli che ogni tanto (ogni spesso) il mondo ci presenta. Perchè sia che non menta, e sia che menta, la storia è abissalmente tragica. Perchè sia che non menta, e come nuovo Conte Ugolino avendo trascinato i suoi piccoli in una assurda vicenda se li sia visti morire di stenti e li abbia abbandonati alle onde, o sia che non sia vero e menta a riguardo di queste cose (verosimili), ecco comunque sia, il nodo si presenta nella nostra mente e nel nostro cuore. E mentre si invoca pietà e anche acuta puntura di spine e di coscienza per quel padre, e si guarda il mare, stupefatto custode di segreti umani, ecco mentre si fa questo, si allunga il braccio ai fucili, a scovare se ci sono dei colpevoli, dei conniventi...



SEMPRE DALLA LETTERA PERIODICA

La casa si allarga... sulla spiaggia
Un progetto degli amici di Simone e di Giovanni, e dei loro amici

A Chiavari, ormai da due anni, alcune famiglie si incontrano tutte le settimane per un pomeriggio di convivenza che vede protagonisti bambini disabili e non, con mamme e papà e ragazzi delle scuole superiori, in modo da permettere a tutti di condividere un’amicizia al di là delle mura domestiche. Spesso chi ha bimbi disabili non ne ha lo spazio o il tempo.



Per questo è nato, insieme agli Amici di Giovanni, il progetto "La casa si allarga". Quest’estate la casa si è allargata fino a raggiungere… la spiaggia! I Bagni "Gianni" hanno offerto parte dei loro servizi; Francesca, una giovane professionista, si è messa disposizione dei bambini e delle famiglie creando sulla spiaggia un luogo di incontro con attività ludiche e ricreative, laboratori educativi e - momento davvero magico - la lettura pomeridiana della "Fiaba sotto l’ombrellone".

"Vivere il mare", che per noi "rivieraschi" è il modo abituale di passare parte delle giornate estive, è diventata così per noi una sfida, più densa di utilità e di significato, visibile a tutti. L’iniziativa si conclude con una grande festa, ma nella coscienza che questo è solo un altro passo su una strada ormai inarrestabile di amicizia e presenza dentro la società.



DAL FOGLIO PERIODICO DI FAMIGLIE PER L'ACCOGLIENZA

L'abbraccio della diversità
Gli amici di Giovanni




Giovanni è un bambino di 10 anni affetto da Sindrome di Down, che con la sua nascita ha dato inizio alla nostra amicizia. Gli "Amici di Giovanni" sono un gruppo di famiglie con figli disabili e non che da alcuni anni si sostengono nel compito educativo, così normale e al tempo stesso così particolare, partecipando della compagnia più grande di "Famiglie per l’Accoglienza". Così la nostra amicizia si è allargata e accadono fatti incredibili.



Una ragazzina handicappata ha frequentato la scuola presso un istituto di suore a Loverciano, in Svizzera, dove esistono ancora le scuole cosiddette "speciali". Ne è nato un coinvolgimento dei genitori nella scuola, anche negli aspetti gestionali; tanto che, quando all’istituto religioso hanno pensato di cedere la gestione, per la famiglia è stato naturale farsi carico della cosa attraverso la costituzione di una associazione ad hoc. La provocazione della circostanza e il sostegno degli amici ha fatto dire: "perché no?".


Oggi, grazie anche al rapporto con le suore, si comincia già a sperimentare un diverso approccio all’handicap, in un luogo per tutti, dove le famiglie possono fare festa e incontrarsi, al di là dell’handicap. E’ un esempio di reale capacità di una scuola di valorizzare e di sapersi reinventare, a partire dall’accettazione della presenza di bambini disabili; un fatto non scontato neppure per noi, qui in Italia, dove pure la legge impone l’integrazione.


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sabato 9 agosto 2008

COME VESCOVO NON POSSO TACERE


L'ATTENZIONE ALLA LITURGIA PER APRIRE AL TRASCENDENTE

Il presule Mons. Malcolm Ranjith, spiega come le nuove norme introdotte in questo ultimo periodo da Papa Benedetto XVI in fatto di liturgia siano finalizzate a recuperare il senso del sacro, soprattutto nella celebrazione della Santa Messa. Spiega infatti: «... la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche va espressa attraverso gesti adeguati... Non siamo dinanzi ad un capo politico o un personaggio della società moderna, ma davanti a Dio. Quando sull'altare scende la presenza di Dio eterno, dobbiamo metterci nella posizione più adatta per adorarlo».

Perché Ratzinger recupera il sacro

Il segnale è stato inequivocabile. Prima il Corpus Domini a Roma, poi lo si è visto in mondovisione a Sidney. Benedetto XVI esige che davanti a lui la comunione venga ricevuta in ginocchio. È uno dei tanti recuperi di questo pontificato: il latino, la messa tridentina, la celebrazione con le spalle rivolte ai fedeli.Papa Ratzinger ha un disegno e lo srilankese monsignor Malcolm Ranjith, che il pontefice ha voluto con sé in Vaticano come segretario della Congregazione per il Culto, lo delinea con efficacia. L'attenzione alla liturgia, spiega, ha l'obiettivo di un'«apertura al trascendente». Su richiesta del pontefice, preannuncia Ranjith, la Congregazione per il Culto sta preparando un Compendio eucaristico per aiutare i sacerdoti a «disporsi bene per la celebrazione e l'adorazione eucaristica».

ANDREA ANZIANI IL MISSIONARIO CHE HA INVENTATO L'UNIVERSITA' PER I POVERISSIMI

...Instancabile e radioso, Andrés, in quella megalopoli sull’oceano che è la capitale peruviana, viveva da 20 anni, mandato da don Giussani. Lo conoscevano tutti: dal presidente della Repubblica fino al venditore ambulante di “emolliente” che è venuto a dargli l’ultimo saluto in chiesa e fra la folla ripeteva piangendo: “gli volevo tanto bene”.


da libero "articolo di Socci"
...I mass media parlano solo di politica, pettegolezzi, porcate, idiozie. Come la gente di duemila anni fa. E noi non ci accorgiamo che intanto nel mondo c’è Lui, con i suoi amici…

E’ un milanese l’uomo che ha affascinato il cuore di uno dei paesi più poveri del Sud America, il Perù. Soprattutto nelle baraccopoli più misere di Lima, “Andrés” era considerato un angelo. Mercoledì scorso il suo cuore ancora giovane (55 anni) - che ardeva per questa gente – si è spezzato. E sabato, in una grande basilica di Lima affacciata sull’Oceano Pacifico, davanti a migliaia di persone in lacrime, si è celebrata la sua “nascita al cielo”. Nella stessa mattina di sabato, commosso, il cardinal Cipriani, arcivescovo di Lima, ha parlato di lui alla radio nazionale.

Ma in Italia uomini come Andrea Aziani restano sconosciuti.

mercoledì 6 agosto 2008

ANCHE ALLA FINE LA VITA E' PREZIOSA

Paolo Mannino ci segnala

.....a madre Teresa fu concesso l'uso di un dormitorio per pellegrini accanto al tempio della dea Kali a Kalighat e lei, vedendolo subito come "il posto più opportuno per la nostra gente per riposarsi prima di andare in cielo", lo trasformò di fatto in un hospice. In condizioni per noi difficili anche solo da immaginare, nel più puro spirito della medicina palliativa, madre Teresa e poche consorelle iniziarono a prendersi cura dei morenti, delle loro ferite fisiche e ancor più delle tante ferite alla loro dignità di persone umane......




di Ferdinando Cancelli
Medico, esperto in cure palliative

In Italia, la vicenda di Eluana Englaro, in stato vegetativo persistente dal 18 gennaio 1992 in seguito a un incidente stradale, ha avuto un risvolto forse meno evidente ma non per questo meno rilevante. In seguito al decreto della Corte d'Appello di Milano del 9 luglio scorso che autorizzerebbe la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione determinando la morte della ragazza, più volte è stata riferita da giornali e televisioni la volontà del padre di Eluana di trovare un hospice disponibile ad attuare fisicamente quanto prospettato dai giudici di Milano. Al di là del ricorso in Cassazione deciso dalla Procura Generale di Milano contro il sopra menzionato decreto della Corte d'Appello, merita soffermarsi proprio sul luogo che qualcuno avrebbe visto come il più adatto per porre fine alla vita della paziente: un hospice.

L'EROICA MISSIONE DI UN UOMO CHE COMBATTE' IL COMUNISMO RACCONTANDOLO

........«Cominciò il periodo di confino e al suo inizio il cancro. Nell’autunno del 1953 sembrava assai probabile ch’io avessi solo pochi mesi di vita. In dicembre i medici […] confermarono che non mi rimanevano più di tre settimane.

«Tutto quanto avevo memorizzato nei lager minacciava spegnersi con la mia testa.

«[…] Durante quelle ultime settimane promesse dai medici […], di sera e durante le notti rese insonni dal dolore mi urgeva la necessità di scrivere: con scrittura minutissima riempivo i fogli, ne arrotolavo diversi insieme e li infilavo in una bottiglia di spumante vuota. Sotterrai la bottiglia nel mio orto e a capodanno del 1954 partii per Taškent per morirvi........



.....«Tuttavia non morii (dato il trascuratissimo tumore acutamente maligno, questo fu un miracolo di Dio, e solo come tale lo interpretai. L’intera vita che mi è stata restituita da allora non mi appartiene più nel senso completo della parola, vi è stato immesso uno scopo»[1]. È la narrazione del disvelamento di una vocazione, della percezione, nel silenzio interiore del confronto con la morte, di una chiamata ad una missione. La missione di salvare la memoria della tragedia del comunismo e della sua realizzazione tipica, il GULag – l’universo concentrazionario, che è il regime duro di una negazione della libertà e dell’umana dignità che nel resto del territorio è praticata con regime ordinario, secondo la lezione di Alain Besançon –, e di combatterlo narrandolo.....


La scomparsa di Solženicyn
di Giovanni Formicola
Tratto da L'Occidentale il 4 agosto 2008

Ho appena appreso della scomparsa di Alexandr Solženicyn (1918-2008). La mezzanotte è ormai passata da un pezzo, ma non posso fare a meno di scrivere qualcosa su di lui.

GRAZIE PER LE BELLISSIME FOTO E PER LO SCRITTO


Siete bellissimi spero proprio di abbracciarvi presto ma penso proprio che dovro' aspettare febbraio quando arriverete.
Un po' di sacrificio aiuta sempre speriamo che aiuti anche a sbrogliare la matassa.
che si aggroviglia sempre piu'!!
Penso che cerchero' qualche regista per vendere l'esclusiva.
Caspita credo che nessuna telenovela possa superare la realta' che stiamo vivendo.

ciao un abbraccio a tutti godetevi Antonio e fatemelo tornare sedato al punto giusto.
Lui e' felice di stare con voi aveva bisogno di un po' di ossigeno.


lunedì 4 agosto 2008


Con questo canto Claudio Chieffo esprime una vera e propria preghiera: la domanda appassionata di un uomo che cerca realmente il compimento di sé e comprende che tale compimento può venire solo da un Altro.

C’è inoltre in questa canzone una lucida consapevolezza del peccato dell’uomo. Esso è all’origine di una debolezza costitutiva, di una incapacità ad essere veri, a raggiungere il proprio destino,a stabilire rapporti umani autentici. Senza questo riconoscimento del proprio peccato, della propria incapacità, non si riesce più a capire nulla della vita. E purtroppo questo riconoscimento è merce rara nella coscienza dell’uomo di ogni tempo.

La tristezza che c’è in me
l’amore che non c’è
hanno mille secoli
Il dolore che ti do
la fede che non ho
hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai, sono vecchio sì,
questo tu lo sai ma resti qui.
Io vorrei vedere Dio,
vorrei vedere Dio,
ma non è possibile;
ha la faccia che tu hai
il volto che tu hai
è per terribile.
Sono vecchio ormai…
Ascoltami, rimani ancora qui,
ripeti ancora a me la tua parola.
Ripetimi quella parola che
un giorno hai detto a me
e che mi liberò
Io vorrei veder Dio…
La paura che c’è in me
l’amore che non c’è
hanno mille secoli.
Tutto il male che io so
la fede che non ho
hanno mille secoli.
Sono vecchio ormai, sono vecchio sì,
ma se tu vorrai mi salverai
Ascoltami…

La Ballata dell’uomo vecchio – Claudio Chieffo

Grazie al Centro Culturale Rebora

IL CRISTIANO UOMO SENZA PATRIA

Il che vuole dire: uno che non ha patria è continuamente senza sicurezze umane, senza protezioni, senza soste, sempre in qualche modo attraversando, perciò «contro», ma contro nel senso di attraversando. In fondo in fondo, se mettete insieme queste parole, esse rappresentano la descrizione o la definizione dell’anti-borghese, di ciò che non è borghese, di ciò che non è consolidato socialmente, di ciò che non è established. (…). Ma, dentro a tutto questo, è incosciente ciò che adesso dico essere il primo passo nella comprensione del come mai noi siamo senza patria. Perché, guardate, in fondo in fondo, tutta la nostra attività, da quando è nata Comunione e Liberazione, dal ‘70, specialmente dal ‘73, (…) tutto quello che noi facciamo è per avere una patria, è per avere una patria in questo mondo. Non dico che non sia giusto.

Dico che lo facciamo per avere una patria e che questa patria non l’avremo. «Voi siete senza patria». (…) Siamo andati avanti per dieci anni lavorando sui valori cristiani e dimenticando Cristo, senza conoscere Cristo. Il problema è Cristo, conoscere Cristo.




Il cristiano, uomo «senza patria» - di Luigi Giussani

Oltre allo spunto dei contributi che avete inviato, come da richiesta, e che sarà rispettato, ce n’è un altro, nel frattempo succeduto, che travolge anche la pertinenza dei vostri fogli e porta in modo suggestivamente drammatico la questione a un livello che noi abbiamo subìto, soprattutto dal ‘68 in poi, specialmente in certi anni, ma senza prenderne coscienza. Il fatto successo è l’incontro col Papa che abbiamo avuto settimana scorsa. A parte l’interesse che il Papa aveva per il Meeting, sul quale voleva da noi qualche apporto o qualche osservazione, la cosa più impressionante di quella conversazione, durata un’ora e mezza, è stata scoprire nel Papa, come persuasione ovvia, come atteggiamento acquisito, quello che almeno due altre volte aveva esplicitato con parole che per noi sono state subito preziose, che ci hanno destato entusiasmo, ma che è come se non vessimo accolto secondo tutta la serietà definitiva con cui il Papa le aveva pronunciate. Mi riferisco innanzitutto a quella frase che poi abbiamo collocato sulla copertina di un Litterae communionis: «Il vostro modo di affrontare i problemi umani è molto simile al mio, anzi, dirò, è lo stesso». E la disse una seconda volta, con gli universitari di Roma, in un raduno a Castelgandolfo. (…) Il Papa, per almeno due o tre volte, ha ripetuto questa identificazione per così dire - del destino della sua figura con il destino della nostra esperienza.