martedì 26 agosto 2008

BENEDETTO XVI LANCIA LA SFIDA EDUCATIVA AI PARTECIPANTI AL MEETING

....“Da ultimo, nella lettera si parla di 'umile protagonismo' – ha continuato Vian – . Un ossimoro interessante: essere qualcuno, ma qualcuno al servizio”.

“Questo – ha spiegato – nasce da un’esperienza: 'venite e vedete' è l’invito di Gesù nel vangelo di Giovanni. E l’esperienza dice che proprio quando si serve si è qualcuno. Come la missione che il Papa affida a Comunione e Liberazione: essere al servizio della Chiesa”...


Il commento del Direttore de “L'Osservatore Romano” al messaggio papale
ROMA, domenica, 24 agosto 2008 (ZENIT.org).- Il tema dell'educazione al servizio è la sfida che si coglie in filigrana nel lungo messaggio che il Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inviato a nome del Santo Padre al Meeting di Rimini, apertosi questa domenica.



L'emergenza educativa e la trasmissione della fede ai giovani, tutti temi più volte ribaditi da Benedetto XVI e direttamente affrontati nella lettera consegnata alla dioesi di Roma il 21 gennaio scorso, stanno infatti al cuore della lettera papale al Vescovo di Rimini, spiega il Direttore de “L'Osservatore Romano”, Gian Maria Vian.

Tutti temi, ha spiegato inoltre Vian in un articolo apparso su Ilsussidiario.net, che interessano tanto i cattolici quanto i non cattolici, perché “riguardano l’uomo in quanto tale”.

Riguardo la ricerca di felicità che assilla l'uomo, il Direttore del quotidiano vaticano ricorda come nella sua prima Enciclica, “Deus caritas est”, il Papa abbia indicato nella felicità, non “un’ideologia”, non “una morale”, ma “una persona”.

Importante a suo avviso il richiamo alla figura di san Paolo: “Un personaggio storico che, come lo stesso Gesù, apparentemente ha fallito nella sua vita”.

“Eppure Paolo è stato fondamentale nel cambiamento introdotto dalla rivoluzione cristiana – ha aggiunto –: senza Paolo il cristianesimo non sarebbe quello che è”.

“Agli occhi del mondo Paolo sarebbe un 'nessuno', mentre invece è un 'protagonista', perché ha speso tutto se stesso”, ha commentato.

“Prima si era accanito contro i seguaci di Gesù, poi lo ha incontrato in quella maniera misteriosa e folgorante che gli ha cambiato la vita. E a quel punto ha speso tutto se stesso per annunciare Cristo e il suo Vangelo”.

“Da ultimo, nella lettera si parla di 'umile protagonismo' – ha continuato Vian – . Un ossimoro interessante: essere qualcuno, ma qualcuno al servizio”.

“Questo – ha spiegato – nasce da un’esperienza: 'venite e vedete' è l’invito di Gesù nel vangelo di Giovanni. E l’esperienza dice che proprio quando si serve si è qualcuno. Come la missione che il Papa affida a Comunione e Liberazione: essere al servizio della Chiesa”.

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