giovedì 21 agosto 2008

UDIENZA MERCOLEDI' 20 AGOSTO

....... E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari. Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima. E proprio questi santi "normali" sono i santi abitualmente voluti da Dio. Il loro esempio testimonia che, soltanto quando si è a contatto con il Signore, ci si riempie della sua pace e della sua gioia e si è in grado di diffondere dappertutto serenità, speranza e ottimismo. Considerando proprio la varietà dei loro carismi, Bernanos, grande scrittore francese che fu sempre affascinato dall’idea dei santi - ne cita molti nei suoi romanzi - nota che "ogni vita di santo è come una nuova fioritura di primavera". Che ciò avvenga anche per noi! Lasciamoci per questo attrarre dal soprannaturale fascino della santità! Ci ottenga questa grazia Maria, la Regina di tutti i Santi, Madre e Rifugio dei peccatori!.........














Papa: la santità, “vocazione normale” di tutti i battezzati
All’udienza generale Benedetto XVI parla dei santi e beati che vengono ricordati in questi giorni per affermare che la santità “non è riservata a pochi” e che, accanto a quelli famosi, ci sono tanti santi “il cui nome è noto solo a Dio”.




Castel Gandolfo (AsiaNews) – La santità “non è un lusso”, qualcosa riservata a pochi, ma la “vocazione normale” di tutti i battezzati e non ci sono solo i santi noti e famosi, perché “ce ne sono tanti il cui nome è noto solo a Dio”. La vocazione alla santità è stato il tema del quale Benedetto XVI ha parlato alle ottomila persone presenti nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per una udienza generale particolarmente festosa e rumoroso di canti e musiche di bande dei gruppi presenti ed alle altre migliaia che non hanno trovato posto all’interno e lo hanno ascoltato dalla piazza della cittadina laziale, salutati poi dal Papa.
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Papa: come san Bernardo, dediti al silenzio per un'intensa attività apostolica
Benedetto XVI ricorda il santo del giorno, Bernardo di Chiaravalle, comunicatore "chiaro e incisivo". Consigli del santo a un papa: ridurre le "maledette occupazioni" e lasciare spazio alla preghiera.



Castel Gandolfo (AsiaNews) "L'urgenza di missioni importanti e complesse al servizio della Chiesa" vanno armonizzate con "la solitudine" e "la quiete": è divenuto ormai una costante nelle riflessioni di Benedetto XVI questo richiamo alla preghiera e alla contemplazione. E oggi lo sottolinea ancora ricordando il santo che si festeggia oggi, Bernardo di Chiaravalle, Dottore della Chiesa, vissuto tra l'XI e del XII secolo. "La dedizione al silenzio e alla contemplazione ha detto il papa - non gli impedì di svolgere un'intensa attività apostolica".

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LA CATECHESI DEL PAPA

Cari fratelli e sorelle!

Ogni giorno la Chiesa offre alla nostra considerazione, uno o più santi e beati da invocare e da imitare. In questa settimana, ad esempio, ne ricordiamo alcuni molto cari alla devozione popolare. Ieri, san Giovanni Eudes, che di fronte al rigorismo dei giansenisti – siamo nel secolo XVII – promosse una tenera devozione, le cui fonti inesauribili egli indicò nei sacri Cuori di Gesù e di Maria. Quest’oggi ricordiamo san Bernardo di Chiaravalle che, dal Papa Pio VIII fu chiamato "dottore mellifluo", perché eccelleva "nel far distillare dai testi biblici il senso che vi si trova nascosto". Questo mistico, desideroso di vivere immerso nella "valle luminosa" della contemplazione, fu condotto dagli eventi a viaggiare per l’Europa per servire la Chiesa, nelle necessità del tempo e per difendere la fede cristiana. È stato definito anche "dottore mariano" non perché abbia scritto moltissimo sulla Madonna, ma perché ne seppe cogliere l’essenziale ruolo nella Chiesa, presentandola come il modello perfetto della vita monastica e di ogni altra forma di vita cristiana.

Domani ricorderemo san Pio X, che visse in un periodo storico travagliato. Di lui Giovanni Paolo II ebbe a dire, visitandone il paese natale nel 1985: "Ha lottato e sofferto per la libertà della Chiesa, e per questa libertà si è rivelato pronto a sacrificare privilegi ed onori, ad affrontare incomprensione e derisione, in quanto valutava questa libertà come garanzia ultima per l’integrità e la coerenza della fede". (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII, 1, 1985, pg. 1818)

Venerdì prossimo sarà dedicato alla Beata Maria Vergine Regina, memoria istituita dal Servo di Dio Pio XII nel 1955, e che il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II ha posto a complemento della solennità dell’Assunta, poiché i due privilegi formano un unico mistero. Sabato, infine, pregheremo Santa Rosa da Lima, prima santa canonizzata del continente latinoamericano, del quale è patrona principale. Santa Rosa amava ripetere: "Se gli uomini sapessero che cos’è vivere in grazia, non si spaventerebbero di nessuna sofferenza e patirebbero volentieri qualunque pena, perché la grazia è frutto della pazienza" . Morì a 31 anni nel 1617, dopo una breve esistenza intrisa di privazioni e di sofferenza, nella festa di san Bartolomeo apostolo, del quale era molto devota, perché aveva patito un martirio particolarmente doloroso.

Cari fratelli e sorelle, giorno dopo giorno la Chiesa ci offre dunque la possibilità di camminare in compagnia dei santi. Scriveva Hans Urs von Balthasar che i santi costituiscono il commento più importante del Vangelo, una sua attualizzazione nel quotidiano e quindi rappresentano per noi una reale via di accesso a Gesù. Lo scrittore francese Jean Guitton li descriveva "come i colori dello spettro in rapporto alla luce", perché con tonalità e accentuazioni proprie ognuno di loro riflette la luce della santità di Dio. Quanto importante e proficuo è, pertanto, l’impegno di coltivare la conoscenza e la devozione dei santi, accanto alla quotidiana meditazione della Parola di Dio e a un amore filiale verso la Madonna!

Il periodo delle ferie costituisce certamente un tempo utile per prendere in mano la biografia e gli scritti di qualche santo o santa in particolare, ma ogni giorno dell’anno ci offre l’opportunità di familiarizzare con i nostri celesti patroni. La loro esperienza umana e spirituale mostra che la santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, un traguardo impossibile per un uomo normale; essa, in realtà, è il destino comune di tutti gli uomini chiamati ad essere figli di Dio, la vocazione universale di tutti i battezzati. La santità è offerta a tutti; naturalmente non tutti i santi sono uguali: sono infatti, come ho detto, lo spettro della luce divina. E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari. Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima. E proprio questi santi "normali" sono i santi abitualmente voluti da Dio. Il loro esempio testimonia che, soltanto quando si è a contatto con il Signore, ci si riempie della sua pace e della sua gioia e si è in grado di diffondere dappertutto serenità, speranza e ottimismo. Considerando proprio la varietà dei loro carismi, Bernanos, grande scrittore francese che fu sempre affascinato dall’idea dei santi - ne cita molti nei suoi romanzi - nota che "ogni vita di santo è come una nuova fioritura di primavera". Che ciò avvenga anche per noi! Lasciamoci per questo attrarre dal soprannaturale fascino della santità! Ci ottenga questa grazia Maria, la Regina di tutti i Santi, Madre e Rifugio dei peccatori!


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