sabato 5 gennaio 2008

ABORTO GIUSTO RIVEDERE LE NORME


Bagnasco: «La moratoria? Una scelta lodevole. Auspico una revisione della legge 194»
CORRIERE DELLA SERA
Il cardinale arcivescovo Angelo Bagnasco (Ansa)
ROMA — Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in risposta alle domande del Corriere della Sera definisce «lodevole» la richiesta di moratoria per l'aborto e «auspica » che si possa avere una revisione della legge 194. Nonostante il tono guardingo — tipico del presidente dei vescovi, che non ama entrare in questioni politiche — si avverte in queste risposte un sentimento di incertezza sulla possibilità reale che si realizzi la moratoria, o che si arrivi alla revisione della legge. Appare invece più convinto l'auspicio che il dibattito di questi giorni porti alla piena «applicazione» delle misure di prevenzione dell'aborto contenute nella legge.
Questa è una richiesta tradizionale dei vescovi italiani, mentre la richiesta della revisione della legge è una novità degli ultimi tempi, che ha preso corpo a seguito del referendum sulla fecondazione assistita (giugno 2005) e del successo ottenuto in tale occasione dall'indicazione di «non voto» venuta dall'episcopato.

È in particolare lungo gli ultimi sei mesi che il tema è stato sollevato, con dichiarazioni del cardinale Camillo Ruini — presidente della Cei fino al marzo dello scorso anno — e del segretario della Cei Giuseppe Betori. L'ultima affermazione del cardinale Ruini è del 31 dicembre scorso, quando in un'intervista al Tg5 definì «molto logica» la richiesta di moratoria avanzata da Giuliano Ferrara e rinnovò la sollecitazione per la revisione della legge. Rispetto a queste affermazioni di punta si direbbe che il presidente Bagnasco abbia scelto una posizione più cauta. È forse la prima volta che egli in questa intervista parla pubblicamente di revisione della legge. Nel merito della revisione sembra poi condividere quanto affermato più volte e anche quattro giorni addietro dal cardinale Ruini: che cioè potrebbe trattarsi innanzitutto di un aggiornamento della legge «al progresso scientifico».

Eminenza, come valuta la proposta di moratoria per l'aborto? «L'intenzione dell'iniziativa di chiedere la moratoria circa l'aborto è lodevole perché rappresenta un chiaro e forte richiamo all'attenzione degli Stati circa la tutela e la promozione della vita umana, così come accaduto per la moratoria sulla pena di morte. Spero vivamente che la richiesta trovi la giusta accoglienza nelle sedi istituzionali oltre che nella opinione pubblica ».

Se non si arrivasse alla moratoria che senso avrebbe tutta questa disputa?
«L'iniziativa è comunque l'occasione per mettere un vero impegno a tutti i livelli così da favorire l'applicazione puntuale di quelle parti della legge 194 che promuovono la vita del nascituro. Ciò alla luce di quanto espresso nella intenzionalità originaria della legge stessa: in particolare dell'articolo 1».

Ma lei si aspetta una revisione della legge?
«È auspicabile. È un dato di fatto, sotto gli occhi di tutti, il progresso scientifico e tecnologico in materia di vita umana. I legislatori da sempre si confrontano doverosamente con queste scoperte per formulare leggi che sempre meglio rispettino, difendano e promuovano la vita umana, in tutte le sue forme e fasi. L'auspicio è che questo possa realizzarsi anche ora».

Luigi Accattoli
04 gennaio 2008


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