lunedì 2 aprile 2007

NO A DICO INCESTO E PEDOFILIA


Mons. Bagnasco: no a Dico, incesto e pedofili
Subito dopo la nota sui Dico, il Presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco, è tornato a Genova e ha ribadito in maniera ancora più netta, in un intervento con gli animatori della comunicazione della diocesi genovese, i concetti già espressi nel documento della Conferenza episcopale.
"Quando si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana, non vi è più un criterio per valutare il bene e il male. Quando il criterio dominante è l’opinione pubblica o le maggioranze vestite di democrazia - che possono diventare antidemocratiche o violente - allora è difficile dire dei ‘no’.”

Allora “perché dire no a varie forme di convivenza stabile giuridicamente, di diritto pubblico, riconosciute e quindi creare figure alternative alla famiglia?”, si domanda il prelato riferendosi ai Dico.
“Perché dire di no all’incesto, come in Inghilterra dove un fratello e sorella hanno figli, vivono insieme e si vogliono bene? Perché dire di no al partito dei pedofili in Olanda se ci sono due libertà che si incontrano? Bisogna avere in mente queste aberrazioni secondo il senso comune e che sono già presenti almeno come germogli iniziali”.
“Oggi ci scandalizziamo”, ha concluso il presidente della Cei, “ma se viene a cadere il criterio dell’etica che riguarda la natura umana, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, è difficile dire no. Se il criterio sommo del bene e del male è la libertà di ciascuno, come autodeterminazione, come scelta, allora se uno, due o più sono consenzienti, fanno quello che vogliono perché non esiste più un criterio oggettivo sul piano morale e questo criterio riguarda non più l’uomo nella sua libertà di scelta, ma nel suo dato di natura”.

“La Chiesa - ha detto l’arcivescovo di Genova - ha il dovere di ricordare all’uomo che è un essere pensante in grado di distinguere tra il bene e il male. Ecco perché la nota sui Dico, ecco perché l’affermazione, contro l’opinione pubblica, di maggioranze vestite di democrazia e disegni di legge che vorrebbero creare un soggetto di diritto pubblico alternativo alla famiglia fondata sul matrimonio, l’unicità dell’uomo come essere capace di un uso retto della ragione”.
“Vi è necessità di porre dei paletti a una società che sta andando alla deriva. Oggi comunicare i valori dell’uomo e della fede non è facile perché in queste epoca ci si deve scontrare con molti altri modi di pensare. La nota sui Dico è un esempio di impegno col quale noi vescovi ci siamo cimentati, con molta coralità, e a mio parere è un buon risultato. E’ un buon esempio di come oggi la comunicazione debba tener conto delle ragioni antropologiche. Non solo di quelle della fede, ma di quelle che derivano dal retto uso della ragione per non cadere nella facilissima accusa che i cattolici vogliono imporre le proprie convinzioni al popolo in un contesto di chiaro pluralismo e frammentazione culturale”.

Durissime le repliche. A partire da quella di Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell’Arcigay.
“Chi pensava che il nuovo presidente della CEI fosse un moderato - afferma Grillini in un comunicato - si deve ricredere”.
A Grillini non sono piaciute, in particolare né l’affermazione che “l’autodeterminazione della persona possa rappresentare un pericolo per la società”, né l’ “inopportuno paragone” con la pedofilia.

“Sono stupefatta dall’utilizzo di espressioni che trascendono il dissenso legittimo da una proposta di legge e che finiscono col ferire la dignità delle persone e della loro vita”.
Così il Ministro per i diritti e le pari opportunità, Barbara Pollastrini, commenta le parole del presidente della Cei, Mons. Bagnasco, sui Dico.

Non è piaciuto neppure a Franco Giordano il paragone tra i Dico, l’incesto e la pedofilia, avanzato dal presidente della Cei Angelo Bagnasco.
“E’ un’idea di società che vogliamo contrastare. Chi pensa così pensa a una idea clandestina del rapporto con la società, perché non la vede, non la conosce e non intende rappresentarla. Noi non vogliamo produrre guerre di religione, ma non vogliamo subirle”.

“Ci auguriamo che le parole di mons. Bagnasco siano state male interpretate e che siano prontamente rettificate perché il paragone tra le convivenze e la pedofilia o l'incesto è gravissimo e, oltre ad essere insensato, offende milioni di persone.” Così il presidente dei Verdi e ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.
“Non è con l’estremismo e l’esasperazione – ha proseguito - che si aiutano le famiglie e un clima di scontro non aiuta il dialogo. Stupisce che la Chiesa, che parla di valori universali, di amore, solidarietà e carità, usi certi toni sul riconoscimento delle convivenze, che non intacca in alcun modo la famiglia tradizionale e che esiste già negli altri Paesi europei”.
“Nell’interesse di tutti – ha concluso il - ci auguriamo che si torni ad un clima di dialogo e di reciproco rispetto”.

Ma, fra tante critiche, nei confronti di Monsignor Bagnasco non sono mancate altrettante parole di sostegno e di solidarietà.

“Solo un miracolo potrebbe consentire a esponenti della sinistra più becera ed estremista di comprendere la profondità di pensiero di Bagnasco”.
E’ quanto ha dichiarato il senatore dell’Udc Francesco Pionati, secondo il quale “senza una visione complessiva della figura umana, di quello che siamo e dei nostri rapporti con la trascendenza e dei valori morali e antropologici sui quali si è sviluppata la società umana, l’uomo torna allo stato animale”.
“Bagnasco sottolinea un elemento che dovrebbe essere acquisito. Ognuno, ovviamente – ha aggiunto Pionati - può contrapporre laicamente altre visioni, ma è chiaro che l’essere umano non può essere decontestualizzato e che tutto quello che lo riguarda va visto in un’ottica complessiva. In questo senso, l’Udc è schierato contro i Dico, contro l’eutanasia, contro le adozioni gay: singolarmente ognuno di questi provvedimenti potrebbe sembrare meno grave di quello che è, ma in realtà attraverso di essi si apre una voragine nella quale tutto il tessuto civile e sociale a cui siamo abituati si avvia alla disgregazione. Il punto – ha concluso Pionati- è questo: evitare che qualche sassolino che rotola provochi una valanga”.

“Massima solidarietà al presidente della Cei. I campioni dell’ipocrisia e del relativismo pretendono di censurare le parole del cardinal Bagnasco e stupisce che ad aggredirlo siano ministri del governo Prodi”. Così si è espresso il senatore di AN Francesco Storace riferendosi alle parole del cardinale sui Dico.

“Sono inaccettabili gli attacchi e le offese al presidente della Cei Bagnasco, che non solo ha pieno diritto di esprimere le sue idee, ma dice parole di verità sul tentativo di distruggere valori e principi essenziali per la società”.
Questo il commento del parlamentare di AN Maurizio Gasparri, spiegando che “Bertinotti ha tracciato il solco, con parole gravissime contro i vescovi e la famiglia, e i vari Grillini, Pecoraro ne seguono l’atteggiamento intollerante”.

“Nella serata di ieri – ha ricordato il capogruppo alla Camera dell’Udc Luca Volonté - in una nota parlando dello smarrimento dei criteri del bene e del male ai responsabili della comunicazione della diocesi di Genova, il Vescovo e Presidente della Cei Bagnasco ha fatto alcuni esempi su Dico in Italia, Incesto in Inghilterra e Partito Pedofilo in Olanda. Esempi condivisibili dello stravolgimento pubblico del diritto a somma di desideri istintivi”.
“Le dichiarazioni violente di queste ore e la richiesta di scuse sono frutto di una messa in scena indecente e ignorante. Una vera e propria ‘gogna’ mediatica basata sulla colpevole confusione creata ad arte sulle parole del Presidente della Cei. Chi rimane esterrefatto forse vuole introdurre in Italia incesto e pedofilia. Oppure più semplicemente non ha letto le dichiarazioni di Bagnasco.”
Poi ha concluso: “Bene Bagnasco, i suoi esempi dimostrano come in Europa la riduzione della ragione ad istinto porti alla barbarie”.

“Stiamo assistendo ad un attacco virulento e senza precedenti nei confronti dei vescovi e del loro presidente mons. Bagnasco, colpevoli solo di avere espresso con chiarezza un giudizio che non segue l’opinione generale ma che parte dalla concezione corretta del rispetto della persona umana”.
Questa la reazione di Maurizio Lupi, di Forza Italia.
“Gli onorevoli Grillini, Pecoraro, Pollastrini e Giordano, invece di usare toni intimidatori verso la Chiesa dovrebbero avere il coraggio di confrontarsi con questi giudizi ed avere maggiore rispetto – ha concluso - della responsabilità e della capacità di giudizio di tutti i parlamentari.”


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