sabato 23 dicembre 2006

BATTAGLIA INFAME UNA VITA NON SI PUO? MANIPOLARE

"Di fronte ad una morte pubblica non si puo' rimanere indifferenti e' necessario che ciascuno di noi si intorroghi.Di fronte alla morte di Welby si e' parlato anche troppo .Questo articolo del Vescovo Negri ci aiuta a riposizionare lo sguardo.
Nessuno da solo puo' rimanere saldo sulle posizioni cristiane
La chiesa ci aiuta a dare un senso a dare ragione di ogni momento della nostra vita.
Ci aiuta a vivere la nostra quotidianita' con maggior serieta'
Ringraziamo Welby e preghiamo per lui perche' ha dato a tutti noi la possibilita' di diventare un po' piu' seri e quindi un po' piu' umani
.


BATTAGLIA INFAME UNA VITA NON SI PUO’ MANIPOLARE

(LUIGI NEGRI VESCOVO DI SAN MARINO E MONTEFELTRO)


PER I CRISTIANI la morte ,qualsiasi morte,ha una sua maesta’.
Per questo per secoli si e’ parlato della maesta’ della morte.
Noi sappiamo che non nasciamo dal nulla e non finiamo nel nulla:per questo la morte ha una sua maesta’,perche’ e’ l’inevitabile passaggio all’eterno.
L’uomo che e’ vissuto,ha amato,lavorato,sofferto ed e’ morto,appartiene ormai all’eterno:la sua vita e’ fiorita in quella immortalita’ che costituisce la scintilla piu’ profonda di ogni cuore,quello che Agostino chiamava la “scintilla dell’anima”
Anche Welby appartiene ormai a questa maesta’. Ha cercato di condividere,da quando il suo caso e’ diventato pubblico,la sua terribile esperienza ed ho sentito le ore della mia giornata i suoi amari giudizi e ancor piu’ amari desideri;ho condiviso senza giudicare e non giudico nemmeno ora.
Il carico di sofferenza e di obiezione, che egli ha sperimentato,pongono la sua vicenda umana nell’ambito dell’esercizio della carita’.
A welby ho cercato,pur da lontano,di voler bene e ho chiesto a Dio per lui che lo chiamasse a se’ senza l’infame escamotage di un omicidio-suicidio.


MA LA BATTAGLIA culturale innestata a partire da Welby e’ una battaglia infame,non ha ne’ profondita’ ne’ dignita’.Mi sembra che come si persegue un edonismo del vivere,si pretenda,in modo assurdo,l’edonismo del morire.
Cari amici laicisti,perche’ e’ solo il laicismo deteriore e un po’ becero,che puo’ sostenere la legittimita’ e addirittura il valore dell’eutanasia,la questione e’ molto radicale.
O la vita e’ possesso dell’uomo,e quindi puo’ diventare un progetto e quindi puo’ essere manipolata al suo sorgere,nel suo svolgersi,nel suo compiersi.Le manipolazioni biologiche,l’eutanasia,sono due modi in cui si esprime il delirio di onnipotenza dell’ideologia tecno-scientifica.
E poi progetto di che? Di una vita che non si sa da dove venga e si sa invece dove va?
VERSO IL NULLA
Allora il problema non e’ come si muore ma come si vive.
O la vita e’ cosi,o La vita e’ il trasbordare del MISTERO di DIO che gratuitamente genera dal fondo della sua stessa vita l’uomo,dentro la straordinaria bellezza del cosmo:e l’uomo partecipa della vitastessa di DIO
Di una vita piena di verita’,di bellezza.di bene e di giustizia.
UNA VITA come questa non si manipola mai.
Perche’ non si puo’ manipolare DIO.Il tentativo di manipolarlo ha aperto nella storia dell’umanita’vicende tragiche e comiche insieme.
Tutta l’ideologia dell’eutanasia e’ l’ultima di quelle vicende tragicomiche.
Certo la malattia,il dolore fisico,i processi terminali aprono una dialettica rerribile nell’orizzonte della positivita’ della vita:ma e’ proprio dalla positivita’ della vita che nasce anche la forza per sopportare le prove anche le piu’ tremende.
Si puo’ anche sbagliare:ma l’errore e’ sempre un errore,deve essere giudicato come tale:non puo’ mai diventare un diritto cinile.
Noi amiamo tutti gli uomini, soprattutto quelli che soffronole piu’ diverse forme di ingiustizia:e certe malattie sono una strana forma di ingiustizia.
Noi desideriamo che la nostra carita’ sappia farsi carico di tanti uomini concreti.Ma non riconosceremo mai all’ideologia laicistica e tecno-scientifica il valore della verita’.

Nessun commento: