Vorrei spiegare meglio il perche' di questo blog .
Come avete potuto constatare non e' e non vuole essere una rassegna stampa.
Questo lavoro di radunare i vari articoli serve soprattutto a me.
Sono costretta in questo modo a leggere e rimanere cosi' desta sui problemi che la realta' ci propone.
Non riuscendo mai a seguire le notizie alla televisione
e avendo libere solo le ore notturne mi sembra una buona occasione di condividere questo mio interesse con tutti quelli che lo desiderano.
Queste letture mi aiutano a vivere il quotidiano con maggior lucidita' e soprattutto mi danno una mano a giudicare i fatti che accadono
Ciascuno di noi e' chiamato a vivere circostanze diverse ma tutti noi siamo chiamati ad un unico Destino.
Questo Destino e' veramente l'unica cosa che ci accomuna
Tutti prima o poi dobbiamo fare i conti con la morte di qualsiasi idea siamo di qualsiasi estrazione sociale .La morte e' veramente un punto che unisce tutti.
Ricordarci che tutti dobbiamo morire non e' un modo pessimistico di vivere ma un aiuto ad essere seri e sempre vigili.
La chiesa, con la sua liturgia,ci richiama a rinnovare ogni giorno il nostro si la nostra adesione a vivere mettendo Cristo al centro della nostra vita.
La quotidianita' di ciascuno di noi ,il gran correre ,il voler sempre essere all'altezza delle situazioni spesso allontana la nostra attenzione .
Abbiamo visto poi, leggendo i vari articoli,come spesso la realta' se faticosa puo' farci dimenticare chi siamo e dove vogliamo andare.
Il mondo che ci circonda non ci aiuta o perlomeno riesce a stordire molti ed emargina chi non puo' aderire alle sue proposte.
Mi capita spesso di incontrare genitori bravi anzi bravissimi ma stanchi di portare da soli un fardello che ritengono troppo pesante.
Il fardello del quotidiano e' pesante per tutti ma ci sono alcune situazioni che a volte lo appesantiscono ancora di piu'.
Un tempo c'era la famiglia patriarcale (con tanti difetti) che pero' condivideva gioia e dolore fatica e soddisfazioni con tutti i suoi componenti.
Ora il nucleo famigliare e' sempre piu' ristretto e tutti hanno imparato bene a cercare la propria soddisfazione seguendo (a volte) false chimere.
Cosi' abbiamo letto nei vari articoli che vi ho proposto come uno possa essere solo ad affrontare malattia handicap vecchiaia.
Queste categorie di persone si ritrovano a volte molto sole anche se spesso molto aiutate
La nostra societa' tende a risolvere i problemi in modo economico ,come se il bisogno dell'uomo fosse solo questo.
Si vuole che lo stato faccia piu'ricoveri piu' spazi per parcheggiare disabili e anziani si arriva lentamente a pensare che piu' semplice sarebbe l'eliminazione del malato e la non nascita del disabile.
Cosi' si incontrano sempre piu' persone o che vivono nell'oblio o che desiderano trovare un significato del proprio vivere.
Dalla lettura di articoli ,libri io mi sento molto aiutata a vivere la mia circostanza con letizia.
Dietro a questi scritti vedo volti di amici che mi sorreggono e mi danno il senso di tutto quello che ogni giorno mi accade.
E' una compagnia di persone che con me cammina per raggiungere la stessa meta.
Da sola affogherei,mi lascerei prendere dallo sconforto dalla rabbia.
Da queste letture sono richiamata a rimanere aggrappata alla vera Speranza.
Questa opportunita' la desidero dare a tutti.Un figlio disabile una vita che potrebbe sembrare impossibile puo' diventare il paradiso quaggiu'.
Tiziana
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