giovedì 14 febbraio 2008

IL VATICANO SI PREPARA ALL'INCONTRO TRA IL PONTEFICE E I LEADER MUSSULMANI

.....Infine sul significato del dialogo interreligioso con i leader islamici, il Cardinale Tauran ha spiegato: noi non diciamo: ''tutte le religioni si equivalgono. Noi diciamo: tutti coloro che cercano Dio hanno la stessa dignita'. Questo e' il dialogo interreligioso, non e' assolutamente un sincretismo. Cio' significa: tutti coloro che sono alla ricerca di Dio hanno la stessa dignita', quindi devono godere della stessa liberta', dello stesso rispetto''.
Il Cardinale Tauran: “Vogliamo creare una struttura di dialogo permanente”
CITTA’ DEL VATICANO - “Quello che proporro' ai rappresentanti dei 130 leader musulmani, che nel frattempo sono diventati 241, e' creare una struttura di dialogo, come un canale che rimarra' sempre aperto e dove ci si potra' ritrovare


E' cio' che vorrei proporre, in modo che questo dialogo sia appunto un'opportunita' continua, strutturata, per evitare una certa superficialita'''.

E' questa l'importante affermazione rilasciata, in un'intervista all'agenzia cattolica Zenit, dal Cardinale Jean-Louis Tauran (nella foto), presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso.

Tauran ha parlato del prossimo incontro con i leader islamici che si dovrebbe svolgere all'inizio di marzo in Vaticano. Sotto li profilo dei temi da affrontare vi sono stati alcuni problemi nel lavoro preparatorio perche' le priorita' dei musulmani e della Santa Sede erano differenti.

''Chiaramente - ha spiegato in proposito il Cardinale francese - non posso prevedere le intenzioni dei musulmani quando verranno qui a discutere con noi, ma ritengo che potremo condividere delle convinzioni comuni: ad esempio, l'adorazione del Dio unico, la sacralita' della vita umana, la dignita' della famiglia, le preoccupazioni per l'educazione dei giovani. Ed in seguito, naturalmente, bisognera' discutere di altri problemi, come ad esempio, l'interpretazione dei diritti dell'uomo, come definiti dalle convenzioni internazionali, o il principio della reciprocita', che e' molto importante nel contesto della liberta' religiosa.

Credo che questi siano problemi di cui potremo parlare''. Ancora sul rischio che una certa forma di dialogo interreligioso diventi strumento di azione politica per calcuni Stati, il porporato ha risposto:

''La strumentalizzazione e' sempre possibile. Ma io credo che sia necessario evitare sia la separazione del religioso dalla politica in modo ermetico, sia la loro confusione''.

''Io credo che sia necessario - ha detto ancora Tauran - insistere sul concetto di distinzione. Senza dubbio e' possibile separare le Chiese dallo Stato, ma non si puo' separare le Chiese dalla societa'; cio' e' impossibile e lo sappiamo per esperienza. Quindi e' importante che vi sia una distinzione ed una collaborazione, poiche', in fondo, il governo ed un responsabile religioso si occupano della stessa persona, che e' allo stesso tempo un cittadino ed un fedele. Quindi, fatalmente vi e' una cooperazione ed una distinzione delle competenze, ma cooperazione per il bene comune e per il bene di questa persona''.

Infine sul significato del dialogo interreligioso con i leader islamici, il Cardinale Tauran ha spiegato: noi non diciamo: ''tutte le religioni si equivalgono. Noi diciamo: tutti coloro che cercano Dio hanno la stessa dignita'. Questo e' il dialogo interreligioso, non e' assolutamente un sincretismo. Cio' significa: tutti coloro che sono alla ricerca di Dio hanno la stessa dignita', quindi devono godere della stessa liberta', dello stesso rispetto''.

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