venerdì 22 febbraio 2008

ELEZIONI 4 PUNTI PER LA DIFESA DELLA VITA






"Tutto e' politica,

speriamo pero' che i programmi elettorali non si fermino solo sul problema della moratoria.
Il nostro paese ha bisogno di essere nuovamente governato e i nostri politici devono essere in grado di rilanciare la nostra povera Italia.
E' necessario guardare a 360 gradi e non contendersi ora il cavallo vincente.
I nostri figli (i miei l'hanno gia' fatto)per poter creare una famiglia (se non hanno alle spalle chi li aiuta)devono fare la valigia e andare in paesi che danno la possibilita' di dare anche da mangiare ai bimbi che nascono.
Queste scelte sono faticose,richiedono sacrificio,non tutti sono disposti a farlo.
Cerchiamo di aiutarci a ridare alla nostra povera Italia dignita'.
Dobbiamo anche capire che la parola sacrificio deve essere ripresa da tutti noi. "

Verso il 13 aprile • Il movimento guidato da Carlo Casini chiama allo scoperto tutte le forze politiche • Il Mpv: rivisitazione della 194 e difesa della legge 40, impegno sulla moratoria all'Onu e riconoscimento dei diritti del concepito
di Salvatore Mazza

Tratto da AVVENIRE del 21 febbraio 2008

Quattro 'punti' a favore del­la vita. 'Impegnativi' per tutte le formazioni politi­che che saranno «presenti sulla scheda elettorale», invitate «a pronunciarsi favorevolmente» su quegli obiettivi, così da «aiutare gli elettori a districarsi nella prossima campagna elettorale in cui final­mente il tema del diritto alla vita è entrato prepotentemente nel di­battito politico, come questione ci­vile e non emarginabile dai pro­grammi di partito, dai voti popolari e dalle alleanze di governo».

È l’ini­ziativa con la quale il Movi­mento per la Vita, in vista delle elezioni di aprile, vuole chiamare allo sco­perto gli schieramenti in lizza sulle tematiche fon­damentali attorno alle quali il Movimento stesso ha centrato da anni il suo impegno. I quattro punti in questione, varati ieri dalla giunta esecutiva, sono: «1) Riconoscimen­to del diritto alla vita dal concepi­mento alla morte naturale da pro­clamarsi in un testo normativo; 2) Sulla base di tale riconoscimento, rivisitazione della legge 194, per rendere evidente, forte, non equi­voco il principio di preferenza per la nascita e restituendo così alle donne la libertà di non abortire; 3) Difesa della legge 40 sulla procrea­zione medicalmente assistita dagli attacchi di chi nega la soggettività dell’embrione; 4) Promozione del- la 'moratoria sull’aborto' da in­tendersi come riconoscimento del diritto alla vita fin dal concepi­mento (negato ogni anno a cin­quanta milioni di esseri umani) sia all’Onu, sia in ogni altra sede so­pranazionale dove l’Italia possa a­vere partecipazione o parola e per­ciò, in particolare, il sostegno alla 'moratoria' va dato a livello euro­peo contro ogni finanziamento della sperimentazione su embrioni umani».

Si tratta, spiega il Movi­mento, di un’iniziativa che ha es­senzialmente lo scopo «di favorire di favorire chiarezza e condivisio­ne » su questi temi, ritenendo che «sulla strategia da seguire per otte­nere anche in politica l’affermazio­ne del diritto alla vita dal concepi­mento possono sussistere metodo­logie diverse». Per questo, allora, «il Movimento per la vita come tale non fa pregiudiziali scelte di parti­to, ma sottopone agli elettori con­tenuti, ragioni e criteri dell’agire politico», esprimendo al riguardo «grande stima e gratitudine a Giu­liano Ferrara per aver proposto in modo intelligente e forte all’opi­nione pubblica le due tesi che da sempre il Movimento per la vita sostiene: quella della centralità po- litica del diritto alla vita e quella del valore della vita umana come punto di incontro tra cattolici e lai­ci ».

Il problema, piuttosto, sta in un «sistema elettorale che mortifi­ca la libertà degli elettori, rischia la dispersione dei voti e costringe a un attento realismo nella valuta­zione della composizione parla­mentare che sarà più o meno favo­revole ad una giusta soluzione del­la questione antropologica che sta al fondamento del diritto alla vita». Da qui la formulazione dei quattro punti, che adesso «saranno for­malmente sottoposti ai responsa­bili di tutti i partiti politici». E, con­clude il Mpv, «per assicurare tra­sparenza e intellegibilità alle posi­zioni di liste e candidati, a ogni ri­scontro ricevuto o non ricevuto ri­spetto all’invito a sostenere tali quattro aspetti sarà data pubblica comunicazione».


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