mercoledì 27 febbraio 2008

QUANDO LA VERITA' NON VA IN PAGINA: E PREVALE L'IDEOLOGIA

Il giallo delle due versioni del Corriere della sera • La Stampa oscura nel titolo la notizia contenuta nell’articolo: l’ammissione del presidente della Fnomceo sul voto inesistente • Anche Repubblica censura la precisazione sulla votazione • Il Secolo XIX non si accoda al gregge
di Umberto Folena
AVVENIRE 26 febbraio 2008
Sul caso della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici, un giallo indiscutibilmente c’è.
Ma non è 'Il giallo del documento' (Corriere della sera) che, senza dubbio alcuno e per ammissione del presidente del Consiglio della Fnomceo, Amedeo Bianco, non è stato votato, esattamente come Avvenire ha scritto domenica.
Il giallo riguarda proprio il Corriere della sera. Che cos’è accaduto in via Solferino attorno alla mezzanotte di domenica? Nella prima edizione, in edicola in 'periferia' - noi abbiamo l’edizione siglata BO - il titolo del taglio basso a pagina 6 recita: 'Cei, critiche ai medici. La replica: testo votato'.
Votato? L’articolo di Margherita De Bac riporta la seguente frase di Bianco: 'Non c’è stato voto'. Più che un oscuro giallo, una limpida balla… Ma la seconda edizione, quella milanese e romana, cambia tutto: 'Il giallo del documento. 'Falso'. 'No, vero''. Cambia anche l’incipit dell’articolo. Nella seconda viene aggiunta l’espressione 'è giallo sul documento', che nella prima non c’era.
La vittima è la verità dei fatti e il giallo non riguarda né il documento né Avvenire, ma i quotidiani che riportano (quasi) tutti l’ammissione di Bianco, senza mai farne cenno in titoli e catenacci. Eppure era questa la notizia data da Avvenire. Invece ritroviamo il solito fritto e rifritto frasario bellico.
Titoli fotocopia: Repubblica: 'Aborto, l’offensiva dei vescovi'.
Unità: 'Avvenire accusa, rivolta dei medici'.
Messaggero: 'Aborto, la Cei attacca i medici'. Mattino: 'Aborto, i vescovi contro i medici' (in prima pagina: 'I vescovi bocciano i medici'). La Stampa compie un capolavoro.
Stana Amedeo Bianco, che premette: 'Mai detto che ci siano state votazioni'. Ma allora, ci chiediamo, quel testo affidato alle agenzie che valore ha?
'Sicuramente l’elaborato dà voce alla maggioranza'. Sicuramente, e perché?
Ecco, questa domanda a Bianco viene risparmiata.
Ma, nei titoli, di tutto ciò non c’è traccia. 'I vescovi: falso il testo sulla 194.
Replica dei medici: accusa offensiva e balzana'. Ora il termine 'falso' è di un medico presente al consiglio che si è ritrovato rappresentato da un documento da lui non votato, e 'falso' è che sia un testo attribuibile al Consiglio. E lo stesso Bianco ammette che non c’è stato voto. Tutto ciò sarebbe offensivo e balzano?
Non era difficile verificare la verità dei fatti. Bastava controllare le fonti. Lo fa soltanto il Secolo XIX che, almeno a pagina 3, non si accoda al gregge: 'Ordine dei medici, è giallo sull’aborto. I documenti ora sono due: uno difende la 194, l’altro non ne parla'. Il quotidiano genovese scrive correttamente che il secondo è stato votato, ma non diffuso tramite le agenzie; il primo era assieme ad altri 13, frutto del lavoro di altrettante commissioni, nella cartellina, non è stato sottoposto al voto, eppure è stato diffuso tramite le agenzie. Il secondo è intestato 'Documento conclusivo del consiglio nazionale della Fnomceo', il secondo 'Dr. Antonio Panti, Firenze'. Un lavoro come si deve, anche se, a dire il vero, il secondo fa assai più che 'difendere la 194'.
Formidabile Repubblica: censura l’ammissione di 'non voto' di Bianco e, prima di fornire dati e dichiarazioni opportunamente selezionati, elargisce la chiave di lettura: 'A non piacere ai vescovi - scrive Carmelo Lopapa - è intanto la difesa della 194 da parte dei medici'.
Ovvero: come piegare la verità dei fatti all’ideologi.



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