sabato 1 dicembre 2007

RATZINGER TORNA ALL'ANTICO CON L'AUTENTICO MANTELLO VIOLA


OGGI, con la recita dei primi vesperi in San Pietro, Benedetto XVI inaugura il tempo di Avvento.
di Paolo Rodari

Indosserà un nuovo piviale appositamente confezionato per l’occasione, coronamento di uno stile tipico del successore di Wojtyla e che, in due parole, può essere così definito: sobrietà e autentica “liturgicità”. Che, tradotto, significa il ritorno a forme romane e classiche e, nel complesso, la riproposizione di una nobile austerità aliena da forme secolaresche. Austerità che non deve essere interpretata come un archeologismo fine a se stesso, quanto come l’avvento nelle celebrazioni papali del respiro della Chiesa di sempre, quel respiro che nel post Concilio - secondo l’attuale papato - si era un po’ smarrito.


Si tratta di quel respiro già ripreso, è il caso di ricordarlo, dai grandi teologi dell’ultimo secolo maestri di liturgia. Ovvero Guardini, Moglia, Lercaro, Schuster, Pio XII con le sue encicliche Mediator Dei e Mysticis Corporis Christi.
Benedetto XVI celebrerà i vesperi in latino seguendo alla lettera i salmi e le letture riportati dal breviario. Nel mezzo, in scia alla consapevolezza che soltanto la sequela fedele dei tempi liturgici permette una reale immersione nel mistero della fede (sequela che è riproposta insistentemente nel Pontificato di Benedetto XVI), terrà una breve catechesi in lingua italiana dedicata, appunto, al tempo dell’Avvento.

I vesperi saranno accompagnati dal canto gregoriano perché, come recita il concilio Vaticano II, il gregoriano è il canto della Chiesa cattolica di rito latino.

Il nuovo piviale indossato dal Pontefice è una novità importante. Innanzitutto perché dopo anni torna a essere di colore viola e non più di quel blu che quasi sembra viola ma che viola non è. Viola: il colore della penitenza e dell’attesa.

La forma del piviale riprende antichi disegni medievali. La stoffa è una seta di damaschi con gli stemmi del Pontefice ricamati in oro. Il tutto è contornato dal “razionale”, in sostanza una fibbia riservata esclusivamente al Papa e che serve per chiudere sotto il collo lo stesso piviale.

Già una settimana fa, in occasione del suo secondo concistoro da quando è salito al soglio di Pietro, Benedetto XVI aveva scelto di indossare paramenti di grande solennità e valore storico. Si era presentato con una mitria - il tradizionale copricapo da cerimonia riservato alle più alte cariche ecclesiastiche - appartenuta a papa Pio IX e con un piviale del secolo XV, con immagini relative alle vite dei Santi.

Ancora prima, in occasione della messa di suffragio per i cardinali defunti nel corso dell’anno, aveva fatto riposizionare la croce al centro dell’altare, residuo dell’antico orientamento a Oriente un tempo in vigore.

Sono tutte queste “innovazioni” che fanno parlare, a buon diritto, di un nuovo “Papa style” che rende l’immagine di Benedetto XVI più vicina a quella di un vescovo cattolico che non a quella di un primate della Chiesa anglicana.



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