venerdì 1 febbraio 2008

31 GENNAIO MEMORIA LITURGICA DI SAN GIOVANNI BOSCO


"Con la bontà e l'amore cerco di guadagnare al Signore questi miei amici".
di mons. Tommaso Stenico

uno dei grandi santi della Chiesa.
La festa di Giovanni Bosco acquista un particolare significato in quanto si apprende che sta procedendo alacremente il processo di beatificazione della sua mamma: mamma Margherita, che nel 2006 è stata dichiarata venerabile.
Benedetto XVI riconoscendo le virtù eroiche di Margherita Ochienna, disse essa fu “madre eroica, saggia educatrice, e consigliera del carisma salesiano”.



Chi questo santo italiano che tanto attrae ed è così popolare?
Nato in Piemonte nel 1815, perse il padre quando aveva appena due anni e ebbe una infanzia stentata e assai povera. A soli nove anni un sogno gli rivelò la sua futura missione volta all’educazione della gioventù. Ragazzo dinamico e concreto, fondò fra i coetanei la “società dell’allegria”, basata sulla “guerra al peccato”.

Il 5 giugno 1841 Giovanni Bosco è consacrato Sacerdote e il giorno dopo celebra la sua prima Messa assistito da don Cafasso, che diventerà la guida spirituale della sua vita.
In quei tempi Torino era ripiena di poveri ragazzi in cerca di lavoro, orfani o abbandonati, esposti a molti pericoli per l'anima e per il corpo. Don Bosco incominciò a radunarli la Domenica, ora in una Chiesa, ora in un prato, ora in una piazza per farli giocare ed istruire nel Catechismo finché, dopo cinque anni di enormi difficoltà, riuscì a stabilirsi nel rione periferico di Valdocco e aprire il suo primo Oratorio.

Dopo varie "migrazioni" il 12 aprile 1846 l'Oratorio si trasferì sotto una tettoia in Valdocco. È il giorno di Pasqua, ed è il suo trapianto definitivo.
Nell'Oratorio i ragazzi trovavano vitto e alloggio, studiavano o imparavano un mestiere, ma soprattutto imparavano ad amare il Signore: San Domenico Savio era uno di loro.

A chi gli domandava il segreto del suo ascendente sui ragazzi rispondeva: "Con la bontà e l'amore cerco di guadagnare al Signore questi miei amici". Per essi sacrificò tutto quel poco denaro che possedeva, il suo tempo, il suo ingegno che aveva fervidissimo, la sua salute. Con essi si fece santo. Per essi ancora fondò la Congregazione Salesiana, formata da sacerdoti e laici che vogliono continuare l'opera sua e alla quale diede come "scopo principale di sostenere e difendere l'autorità del Papa".

La missione a cui il Signore chiamò Don Bosco è stato l’apostolato tra i giovani: essi sono sempre stati l'elemento inconfondibile. La loro presenza diede alla missione di Don Bosco il suo tratto caratterizzante. "Io per voi studio, per voi lavoro, per voi sono disposto anche a dare la vita" soleva dire Don Bosco.
Egli riaffermo così la preferenza per la gioventù povera, abbandonata, pericolante, che ha maggior bisogno di essere amata ed evangelizzata specialmente nei luoghi di più grave povertà.

La percezione del disegno di Dio su ogni giovane e la comprensione dell'anima del ragazzo portarono Don Bosco ad elaborare un "progetto", frutto di vita spirituale, di esperienza pratica, di dialogo con altri educatori.
Dalla sua opera educative nacque il metodo del Sistema Preventivo i cui elementi fondamentali sono: l'atteggiamento profondo del Buon Pastore da parte dell'Educatore; l'assistenza: lo stare con i giovani; l'intenzione esplicita di provocare una risposta di affetto e gioia, dunque di corresponsabilità e partecipazione; l'appello alle forze interiori; alcuni momenti fondamentali in cui tutto ciò si realizza: l'ambiente, il gruppo, il rapporto personale;

Dedicò tutto il suo tempo libero, che spesso sottrasse al sonno, per scrivere e divulgare facili opuscoli per l'istruzione cristiana del popolo.
Fu, oltre che un uomo dalla carità operosissima, un mistico tra i più grandi.
Ma la sua perfetta unione con Dio fu, forse come in pochi Santi, unita ad un'umanità tra le più ricche per bontà, per intelligenza e per equilibrio, alla quale si aggiunge il pregio di una conoscenza eccezionale dell'animo, maturata nelle lunghe ore trascorse quotidianamente nel ministero delle confessioni, nell'adorazione al Santissimo Sacramento e nel continuo contatto con i giovani e con persone di ogni età e condizione.

Il 26 gennaio 1854 Don Bosco propone a quattro giovani (Rua, Cagliero, Rocchietti, Artiglia) la fondazione dei Salesiani: si tratta di fare una promessa di impegnarsi "nella carità verso il prossimo".
Nel 1857 Don Bosco comincia a scrivere le Regole dei Salesiani.
Il 1° marzo 1869. La Pia Società Salesiana è approvata dalla Santa Sede.

Don Bosco ha formato generazioni di santi perché ha richiamato i suoi giovani all'amore di Dio, alla realtà della morte, del giudizio di Dio, dell'Inferno eterno, della necessità di pregare, di fuggire il peccato e le occasioni che inducono a peccare, e di accostarsi frequentemente ai Sacramenti.
"Miei cari, io vi amo con tutto il cuore, e basta che siate giovani perché io vi ami assai". Amava in modo che ognuno pensava di essere prediletto.
"Troverete scrittori di gran lunga più virtuosi e più dotti di me, ma difficilmente potrete trovare chi più di me vi ama in Gesù Cristo e più di me desidera la vostra vera felicità".

Stremato di forze per l'incessante lavoro, si ammalò gravemente. Particolare commovente: molti giovani offrirono per lui al Signore la propria vita. "Ciò che ho fatto, l'ho fatto per il Signore. Si sarebbe potuto fare di più. Ma faranno i miei figli...La nostra Congregazione è condotta da Dio e protetta da Maria Ausiliatrice".
Una delle sue raccomandazioni fu questa: "Dite ai giovani che li aspetto in Paradiso".

Spirava all'alba del 31 gennaio 1888, nella sua povera cameretta di Valdocco, all'età di 72 anni.

Il 1 Aprile 1934, Pio XI, che ebbe la fortuna di conoscerlo personalmente, lo proclamò Santo.

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