martedì 21 agosto 2007

RICORDO DI CLAUDIO CHIEFFO

FORLI’ - Si sono tenute oggi martedì 21 agosto, nel Duomo di Forlì, le solenni esequie di Claudio Chieffo, l’autore cattolico più cantato nel mondo, spentosi alle prime ore di domenica all’Hospice di Forlimpopoli, all’età di 62 anni. La celebrazione eucaristica e' stata presieduta dal vescovo di San Marino-Montefeltro monsignor Luigi Negri.



Il feretro giunti in Cattedrale dalla chiesa di San Filippo Neri, ove, dal pomeriggio antecedente i funerali, è stata allestita la camera ardente vegliata dai giovani di “Comunione e Liberazione”. L’estremo saluto all’artista di fama mondiale richiamerà a Forlì migliaia di persone dal Meeting di Rimini, la grande kermesse culturale scattata domenica. E’ data per certa anche la partecipazione di don Julian Carron, il successore di monsignor Luigi Giussani alla guida di Cl, il movimento internazionale cattolico sotto la cui egida Claudio ha inscenato la sua esaltante parabola terrena di “uomo perdutamente innamorato di Gesù Cristo”.



Al capezzale di Chieffo, stroncato da un male incurabile, oltre alla moglie Marta, sposata nel 1969, e ai figli Martino, Benedetto e Maria Celeste nati rispettivamente nel 1975, 1980 e 1983, c’era anche l’amico fraterno Flavio Pioppelli, il musicista che l’ha accompagnato al piano negli ultimi irripetibili concerti, e persino durante il trapasso alla “nuova vita”.



Artista assolutamente originale nel panorama della musica contemporanea, lascia dieci album con oltre tremila concerti in tutto il globo. Lui stesso aveva annunciato senza remore la grave patologia che l’aveva colpito, in occasione del concerto per le Sorelle Povere di Santa Chiara, tenuto il 27 dicembre 2005 nel parlatorio del monastero clariano, adiacente la chiesa forlivese di San Biagio.



Il primo ricovero di Chieffo all’hospice artusiano avvenne il 24 novembre 2006. Nell’occasione, il figlio Martino utilizzò il sito personale del padre “www.claudiochieffo.com”, per confermare le gravi condizioni del padre, poi ripresosi, ma anche per “salutare e ringraziare gli amici e quanti ci sono vicini con la preghiera, affidando alla Madonna la sua guarigione”. Ma la malattia, un tumore al cervello, non gli ha fatto sconti, rimandando solo di qualche mese l’appuntamento con la morte. L’ultima apparizione pubblica nella sua Forlì rimarrà quella del primo maggio scorso davanti al Duomo cittadino.



Claudio, costretto su una carrozzina, era stato condotto sul palco delle autorità, allestito nella neonata piazza Papa Giovanni Paolo II, per cantare “La strada”, il brano scritto appositamente nel 1986 per la visita a Forlì del grande pontefice polacco. Vicino a lui anche il segretario di stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone. L’ultimo concerto del cantautore risale invece alla giornata d’apertura dell’edizione 2006 del Meeting di Rimini. Nel gennaio di quell’anno, annunciando al mondo “la ripresa dei concerti condizionati dalla malattia”, Claudio aveva scritto: “Non desidero mettere sotto il moggio la mia piccola fiammella finché Dio me lo chiederà e concederà, né seppellire preventivamente il talento che mi è stato affidato”.



Claudio Chieffo era nato a Forlì il 9 marzo 1945. Colonne portanti della sua vita sono state la famiglia, l’estro artistico e la fede in Cristo, maturata nel cammino ecclesiale di Comunione e Liberazione. Ha iniziato la sua attività nel 1962, arrivando ad incidere 113 canzoni intonate in tutto il mondo cristiano. Alcune delle sue liriche sono state tradotte persino in giapponese e cinese. Nel 1981 è stato insignito del Premio Internazionale della Testimonianza dei valori umani e cristiani e, nel 2005 del Premio Calice d’Oro.



Nel febbraio di quest’anno, l’Università Cattolica “Nuestra Señora de la Asunción” del Paraguay gli ha conferito il “Premio Tommaso Moro 2006”. “Il seme”, “I cieli” “Ballata dell’uomo vecchio” e “Io non sono degno” sono solo alcune delle 113 canzoni che l’hanno reso celebre in tutto il mondo cristiano. In oltre 40 anni di attività, ha cantato le “meraviglie del Signore” in ogni angolo del globo. L’ultimo grande concerto in terra straniera rimane quello tenuto il 20 novembre 2004 a Mosca, per l’inaugurazione della “Biblioteca dello Spirito”, il centro culturale cattolico – ortodosso allestito nella centralissima via Petrovka. Ma i suoi fan ricordano anche l’esibizione del 2000 per il Giubileo del Kasakstan al palazzo del Ghiaccio di Karakandà, e la sua apertura del festival internazionale del Cinema religioso, nel 2003 a Gerusalemme.



Nella recentissima “Reina de la paz”, Claudio canta: “Regina della Pace,ho il cuore ferito: lo porto a te, lo consegno a te che hai sofferto per tuo Figlio. Vergine Madre ti imploro, lascia che volga a te i miei occhi, Regina della Pace, ti prego, dà speranza al mio dolore”. Rimangono celebri le sue innumerevoli esibizioni canore al cospetto all’amatissimo papa Giovanni Paolo II, che ha incontrato più volte, anche privatamente. Caro Claudio, continua a cantare per noi anche in cielo.



Piero Ghetti


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