lunedì 19 marzo 2007

19 MARZO " SAN GIUSEPPE"



Oggi festa di San Giuseppe,sposo di Maria padre putativo di Gesu'.
Si parla poco di Giuseppe,il Giusto.
La sua persona e' la piu' vicina alla nostra.
La sua fatica ,il suo dramma ,la sua difficolta' ad aderire.
Un uomo come tutti noi scelto da Dio ma non sottratto al peccato originale.
Gli e' stata chiesta un'adesione totale,un abbraccio totale.
Cristo e' stato tutto nella sua vita,ha veramente sconvolto cambiato tutta la sua vita.
Ogni suio progetto ogni sua ambizione e' stata messa da parte per aderire al progetto che Dio aveva su di lui.
E' quello che ci viene chiesto anche a noi.
Impariamo da lui ad abbracciare sempre piu' il Suo disegno.
La recensione che metto all'interno "l'ombra del padre " potrebbe far nascere il desiderio di leggere un libro veramente bello.

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Jan Dobraczynski, L’ombra del padre. Il romanzo di Giuseppe, Morcelliana

Dio che decide di nascere uomo, in una famiglia umana, di certo non fa le sue scelte a caso. Sappiamo tutti che si è scelto (anzi si è creato) la più perfetta delle madri, la più bella, la più santa. Anche quest’anno, a maggio, tornano a fiorire per lei, con le rose, le care devozioni della nostra gente.

Ma una famiglia non è soltanto una mamma. A cullare tra le braccia il Dio bambino, a proteggerlo, difenderlo, portarlo in salvo, a cercarlo con angoscia nel Tempio, a vederlo crescere in età e in grazia, accanto a Maria c’era un uomo: il suo sposo, Giuseppe.

Un uomo silenzioso, misterioso. Sogna. medita, obbedisce, e tace. Il vangelo non ci dice nemmeno una sua parola. Ci dice solo che era “un giusto”: un santo.Questo, ai devoti, non basta. Su san Giuseppe sono fiorite tante leggende. Le più note ci vengono dai “vangeli apocrifi”, quelli che la Chiesa non riconosce come autentici.

Che cosa pensa, che cosa sente nel cuore un “uomo giusto” che si trova a vivere quell’incredibile avventura di essere lo sposo terreno della Madre di Dio, il padre terreno del Figlio di Dio? A questa domanda tenta di rispondere uno splendido “apocrifo” dei nostri giorni, L’ombra del padre, del polacco Jan Dobraczynski. E sembra che questo tentativo di risposta arrivi davvero al cuore dei lettori: solo nella traduzione italiana il libro è alla quattordicesima edizione.

E’ un romanzo, tutto, di fantasia. Quando non si sa, si è costretti ad inventare. Ma c’e modo e modo di inventare. L’ombra del padre, è un libro serio, meditato, verosimile. Tanto che qui da noi l’ha pubblicato un’editrice serissima, non certo da romanzetti, la Morcelliana, e s’è meritato gli elogi di vescovi e alti personaggi. Dobraczynski non sfrutta le leggende poetiche e improbabili degli apocrifi, bastoni fioriti di gigli, alberi che si piegano a offrire frutti sulla via dell’Egitto. passerotti di fango che si mettono a volare. Ascolta piuttosto il proprio cuore di uomo. E di un uomo ci dà il ritratto: un uomo in apparenza comune, tranquillo e devoto, ma in realtà “speciale”, come doveva ben esserlo il “giusto” prescelto da Dio per quel compito inaudito. Un uomo più sensibile, più attento degli altri alla verità delle cose, alla voce del divino; un uomo vero, che sogna una famiglia, una donna, ma che non si accontenta, non si decide, finchè non trova quella donna che gli è destinata da Dio: quella ragazza straordinariamente, divinamente “speciale”.

E come non innamorarsi della Tutta bella, il capolavoro di Dio? Giuseppe lo sente subito: sono fatti l’uno per l’altra. Ma in un modo che lui non immagina. E che richiederà tutta la sua fede, tutto il suo eroismo, tutto il suo amore.

Il romanzo è il lungo canto di questo amore che non somiglia a nessun altro. Una storia delicata, umanissima, commovente. E anche perfettamente “ortodossa”: può andare in mano a tutti. Con tanti pseudo “vangeli” blasfemi che ci propinano oggi stampa, cinema e TV, è una bella consolazione.

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