venerdì 30 marzo 2007

PRIMA TESTIMONIANZA RICEVUTA


La prima testimonianza e' arrivata.
E' importante ringraziare la persona che ha rotto il ghiaccio.
E' una ragazza giovane appena laureata che ha condiviso con noi i giorni a Roma.
Prendiamo esempio dai giovani e cerchiamo di utilizzare questo strumento.


Ciao Tiziana, questo è il mio racconto di Roma, se vuoi metterlo nel blog. Grazie

Io e mio marito siamo scesi a Roma venerdì sera e ci siamo fermati fino a domenica pomeriggio. Eravamo con il gruppo "Amici di Giovanni", abbiamo dormito in un posto ad un'ora da Roma. C'erano con noi Sara e Andrea, la mia correlatrice e suo marito. Ho invitato Sara per l'amicizia che con lei è nata in questi ultimi mesi: con lei è stato possibile mettere a tema tutto quello che mi sta a cuore, come davvero con pochi altri è successo. Non vi nascondo che ero carica di attesa per questi giorni, mi aspettavo che fossero grandiosi, desideravo che l'incontro col Papa colpisse anche Sara e Andrea, e così prima di partire ero fin troppo preoccupata di fare la cosa giusta, di organizzare bene anche i giorni seguenti, ecc. Raccontandolo a Lorenzo lui mi ha ricordato una cosa semplice: che perchè anche loro potessero godere della bellezza che stava accadendo, dovevo innanzi tutto vivere tutto fino in fondo io, prendere sul serio tutto, dalle fatiche organizzative a tutte le proposte che mi sarebbero state fatte.
Il fatto che fossimo insieme alle altre famiglie ha favorito tantissimo che a tema non ci fosse solo l'amicizia tra noi, ma il fondamento dell'amicizia. Così mi sono sentita libera di partecipare a tutto, e di godere di ogni istante. La sera del venerdì abbiamo fatto dei canti con i bambini, e mi sono coinvolta in prima persona. Sara e Andrea sono stati con noi, contenti di tutto. Il sabato siamo arrivati in piazza con il pullman e dopo un po' di casini per raggiungere i posti che ci avevano riservato (andare con dei disabili, ha i suoi vantaggi!), sono iniziate subito le lodi e i canti. Anche lì, quello che avevo in mente, quello che mi interessava, era di non perdere nulla di quello che stava succedendo, e mai come in quel momento ho sentito mie le parole dei salmi e ho capito quello che il Giuss ci diceva nei suoi scritti. Siamo riusciti a vedere il Papa da vicinissimo, e subito mi è venuta la domanda, favorita dal fatto che li ci fossero due che a malapena sono cristiani: ma a me cosa me frega di vedere da vicino quest'uomo? E ho avuto chiaro di più che quello che mi interessava era vedere da vicino colui che mi indica con chiarezza la strada alla verità e alla felicità e fa si che io non mi perda. Il riconoscimento che ha dato al movimento, come parte peculiare della Chiesa intera, mi ha colpito tantissimo e ha rifatto nascere il desiderio di andare ancora più a fondo di questa storia, di amare sempre di più Gesù, e di portarlo al mondo intero.
I due giorni a spasso per Roma, poi, con negli occhi e nel cuore questo, (e per quanto ho visto io, anche Sara e Andrea ce l'avevano presente) sono andati alla grande. Volevamo vedere quella Bellezza a cui il Papa ci aveva appena richiamato, così siamo andati a vedere Caravaggio e un po' di posti di Roma, e il giorno dopo San Pietro, siamo stati all'angelus, e poi la parte storica di Roma (via dei Fori Imperiali).
Oggi, parlando con Sara, ho visto come il seme gettato stia lentamente germogliando, in me e anche in lei. Mi ha confessato che quel che cerca è un gruppo, come dice lei, una compagnia che la sostenga nel suo desiderio di significato. L'ho invitata mercoledì a scuola di Comunità, ma al di là del fatto che venga o no, per quel che posso desidero essere un briciolo di questa compagnia per lei.

Sabina

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