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La prima testimonianza e' arrivata.
E' importante ringraziare la persona che ha rotto il ghiaccio.
E' una ragazza giovane appena laureata che ha condiviso con noi i giorni a Roma.
Prendiamo esempio dai giovani e cerchiamo di utilizzare questo strumento.
Ciao Tiziana, questo è il mio racconto di Roma, se vuoi metterlo nel blog. Grazie
Io e mio marito siamo scesi a Roma venerdì sera e ci siamo fermati fino a domenica pomeriggio. Eravamo con il gruppo "Amici di Giovanni", abbiamo dormito in un posto ad un'ora da Roma. C'erano con noi Sara e Andrea, la mia correlatrice e suo marito. Ho invitato Sara per l'amicizia che con lei è nata in questi ultimi mesi: con lei è stato possibile mettere a tema tutto quello che mi sta a cuore, come davvero con pochi altri è successo. Non vi nascondo che ero carica di attesa per questi giorni, mi aspettavo che fossero grandiosi, desideravo che l'incontro col Papa colpisse anche Sara e Andrea, e così prima di partire ero fin troppo preoccupata di fare la cosa giusta, di organizzare bene anche i giorni seguenti, ecc. Raccontandolo a Lorenzo lui mi ha ricordato una cosa semplice: che perchè anche loro potessero godere della bellezza che stava accadendo, dovevo innanzi tutto vivere tutto fino in fondo io, prendere sul serio tutto, dalle fatiche organizzative a tutte le proposte che mi sarebbero state fatte.
Il fatto che fossimo insieme alle altre famiglie ha favorito tantissimo che a tema non ci fosse solo l'amicizia tra noi, ma il fondamento dell'amicizia. Così mi sono sentita libera di partecipare a tutto, e di godere di ogni istante. La sera del venerdì abbiamo fatto dei canti con i bambini, e mi sono coinvolta in prima persona. Sara e Andrea sono stati con noi, contenti di tutto. Il sabato siamo arrivati in piazza con il pullman e dopo un po' di casini per raggiungere i posti che ci avevano riservato (andare con dei disabili, ha i suoi vantaggi!), sono iniziate subito le lodi e i canti. Anche lì, quello che avevo in mente, quello che mi interessava, era di non perdere nulla di quello che stava succedendo, e mai come in quel momento ho sentito mie le parole dei salmi e ho capito quello che il Giuss ci diceva nei suoi scritti. Siamo riusciti a vedere il Papa da vicinissimo, e subito mi è venuta la domanda, favorita dal fatto che li ci fossero due che a malapena sono cristiani: ma a me cosa me frega di vedere da vicino quest'uomo? E ho avuto chiaro di più che quello che mi interessava era vedere da vicino colui che mi indica con chiarezza la strada alla verità e alla felicità e fa si che io non mi perda. Il riconoscimento che ha dato al movimento, come parte peculiare della Chiesa intera, mi ha colpito tantissimo e ha rifatto nascere il desiderio di andare ancora più a fondo di questa storia, di amare sempre di più Gesù, e di portarlo al mondo intero.
I due giorni a spasso per Roma, poi, con negli occhi e nel cuore questo, (e per quanto ho visto io, anche Sara e Andrea ce l'avevano presente) sono andati alla grande. Volevamo vedere quella Bellezza a cui il Papa ci aveva appena richiamato, così siamo andati a vedere Caravaggio e un po' di posti di Roma, e il giorno dopo San Pietro, siamo stati all'angelus, e poi la parte storica di Roma (via dei Fori Imperiali).
Oggi, parlando con Sara, ho visto come il seme gettato stia lentamente germogliando, in me e anche in lei. Mi ha confessato che quel che cerca è un gruppo, come dice lei, una compagnia che la sostenga nel suo desiderio di significato. L'ho invitata mercoledì a scuola di Comunità, ma al di là del fatto che venga o no, per quel che posso desidero essere un briciolo di questa compagnia per lei.
Sabina
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