venerdì 30 marzo 2007

LA CHIESA AFFONDA L'INCOERENZA













IL CRISTIANO NON E' L'UOMO COERENTE
MA QUELLO CHE SEGUE

L'articolo comparso su Tempi di Davide Rondoni,rende molto attuale la figura del giovane ricco.
Un bravo giovane,certamente pieno di buone intenzione ma desideroso di seguire un suo progetto.
Non vuole ascoltare,vuole solo che gli vengano date delle leggi morali.
"vieni e seguimi"questa e' la proposta rivoluzionaria del cristianesimo.
Questo stanno facendo i nostri vescovi.
Il Papa ci richiama sulla strada che Cristo ha indicato.
Vivere il cristianesimo non e' aderire a funzioni e leggi ma un seguire il nostro pastore.E' un movimento che deve provocare ogni nostra azione.
Il cambiamento dell'uomo e' provocato solo da questo starci:stare seguire non e' un limite ma una dilatazione della liberta'

Nessun nostro progetto(pur buono)supera il saper seguire.


Nulla di strano. Non c'e' nulla di strano.Voglio dire;il fatto bizzarro non e' che i vescovi facciano il loro mestiere,bensi' che ci siano un manipolo di politici che vuol fare il vescovo piu' di loro.
I vescovi(quelli veri)con il loro documento fanno un discorso semplice semplice.
Come due e due fa quattro.
Ricordano che la chiesa insegna certe cose e chi si professa cattolico deve confrontarsi seriamente con queste.
Insistono sul valore positivo dell'amore tra uomo e donna(confermo non c'e' cosa piu' bella)e sul fatto che la laicita'dello stato non giustifica promuovere leggi che forzino,in nome dell'interesse di pochi,il naturale riconoscimento della natura delle cose.
Se la chiesa dice " NO"alle idee che ispirano una legge,e tu invece dici "SI",forse non casca il mondo,ma non puoi pero' fare il furbo e presentarti come cattolico "coerente".Di peccati,si sa,ce ne sono tanti.E chi alzasse il dito dicendo:Guardate me come sono "coerente",sarebbe da commiserare,oltre che da riempire di pernacchie.Eppure in politica (specie qui da noi)c'e' da un po' di tempo la consuetudine a presentarsi come cattolici DOC tutti di un pezzo,"adulti".Il vizio di questi che vogliono insegnare ai vescovi a fare i vescovi viene da lontano.
Da certe tendenze che erano minoranza dentro la DC e che presero il sopravvento e hanno trovato il compimentonell'ulivo,regalandoci quel Prodi di cui un alto prelato ebbe a dire:ha la sindrome di Carlo Magno.Cioe' uno che voleva essere imperatore e pure Papa,se possibile.Tali cattolici doc presumevano,grazie alla loro moralita' integerrima e fortissima intelligenza politica,di guidare il progresso italiano,in sella al gran corpaccionedi voti coministi,garantendo una via del futuro piena di valori cattolici.Il disegno meraviglioso si e' rivelato in realta' manchevole in un paio di punticini.
Una classe politica in gran parte cattolica ha in realta' portato l'italia a un grado di secolarizzazione altissimo.
E,in secondo luogo,il gran corpaccione comunista(ora ex ex ex )ha infine usato questi cattolici"perfetti"come pass-partout per arrivare al potere e accorgendosi ultimamente che non dispongono nemmeno di tanti voti dalla base li fa contare meno,molto meno di un inperfettissimo e peccatore aRifondarolo comunista.
E dunque sui Dico e sul documento vescovile non ci sarebbe nulla da dire.
La bambocciata di strillare al fatto che i vescovi fanno ingerenza e'ipocrita e comica. Tutti influenzano la vita politica italiana-dai paparazzi ai raider di borsa,dagli industriali ai sindacalisti-e gli unici che dovrebbero tacere sono i vescovi.
La notizia del loro documento e' tale perche' ci sono in campo degli altri presunti vescovi.
O meglio dei quasi Papi,a leggere certe dichiarazioni di questi signori.
Carlo Magno e i suoi,ancora non sono sfiorati dal dubbio che il loro disegno di moralizzazione cristiana della societa'abbiano provocato piu' guai della grandine.
Pero' questo documento dei vescovi li costringe ad aprire gli occhi.
D'ora in poi,se non seguiranno l'indicazione dei vescovi dovranno ammettere di essere dei cattolici incoerenti,e specialmente incoerenti in quello che pensavano fosse la loro migliore virtu';la politica ,il ruolo di guida pubblica.
E questo essere comuni mortali,questo essere cattolici discutibili come tutti gli altri ,a rischio come tutti noi di incoerenza,li fa irritare(quasi)piu' che la perdita della poltrona.

Nessun commento: