giovedì 8 marzo 2007

ABORTISCE PER UNA MALFORMAZIONE CHE NON C'E'


Povero bimbo!
Poveri genitori!ora soli,con il loro dolore,sbigottiti e certamente pieni di domande.
Ora abbandonati,giudicati,ora il loro gesto e' diventato pubblico.
Ora tutti si possono permettere di dire la loro.
Che tristezza! che poverta'!
Tutti i soggetti messi in causa cercano di tutelarsi,dicono di non essere coinvolti.
Chi c'era accanto a quella povera mamma ?
Dopo una comunicazione cosi' pesante sulla salute di suo figlio Chi c'era?..

Ora siamo tutti soli,in mezzo ad una grande folla.
La folla ci trascina ma noi non abbiamo nemmeno la possibilita' di domandarci dove siamo diretti.
Il nostro grande "Papa" (papa')ci indica la vera strada"tutti lo mettono a tacere".
Questa vita (dichiarata non vita)viene alla luce C'E'
Ora questo bimbo diventa un grido.
Ci toglie dal nostro torpore.La sua vita ,anche se sara' breve,e' gia' grande.
La sua vita ha gia' assunto un valore inestimabile ha mosso i nostri cuori,
Ha ridato all'uomo la domanda.
Ha dato certamente a molti bimbi la possibilita' di poter nascere.
La sua vita e' per la "GLORIA DI DIO" I suoi genitori ,se lo perderanno avranno un santo in piu' che li aiutera' e confortera'"

ABORTISCE PER UNA MALFORMAZIONE CHE NON C'E'

I medici: «Avevamo consigliato altri accertamenti, ma lei non ha voluto
Ospedale di Careggi: una donna interrompe la gravidanza dopo i primi esami. Il piccolo è stato rianimato. Deciso audit clinico
CORRIERE DELLA SERA 7 MARZO 2007
FIRENZE - Una commissione, in qualità di audit clinico, è stata incaricata di verificare il percorso della gravidanza della signora che ha deciso di abortire al quinto mese dopo che una serie di esami aveva sollevato dubbi su possibili malformazioni del feto. La commissione verificherà il percorso della gravidanza «da un punto di vista assistenziale, diagnostico, di informazione e comunicazione». La commissione è stata decisa dal Dipartimento interaziendale materno-infantile dell'area fiorentina, diretto da Paolo Morello, di cui fanno parte la Asl Firenze, l'azienda ospedaliera universitaria di Careggi e l'azienda ospedale pediatrico Meyer. Intanto i sanitati dell'ospedale spiegano che «è stato seguito l'iter normale. Si è trattato di un'interruzione volontaria della gravidanza, la legge parla chiaro, è la madre a scegliere».

LA VICENDA - La storia è stata resa nota dal quotidiano «La Repubblica». La donna ha deciso di interrompere la gravidanza per il rischio di una malformazione al feto che in realtà non c'era. I dubbi su una possibile «atresia dell'esofago» erano stati sollevati dopo gli esami effettuati nell'ospedale fiorentino di Careggi. La donna avrebbe scelto però di non sottoporsi a ulteriori accertamenti, come le avrebbero consigliato i medici. E, purtroppo, solo dopo l'aborto si è scoperto che il figlio era sano. L'intervento è terminato con la rianimazione del bambino, prevista dalla legge quando ci sono possibilità di salvare il neonato. Il prematuro adesso si trova ricoverato nella terapia intensiva neonatale del pediatrico Meyer con una emorragia cerebrale. Pesa mezzo chilo, molto probabilmente non ce la farà.

ABORTO - Il direttore del dipartimento di ginecologia di Careggi, Gianfranco Scarselli, riferisce che la madre del bambino era «stata vista per la prima volta dalla diagnosi prenatale all'undicesima settimana di gravidanza e l'esame aveva fatto emergere alcuni dubbi su possibili malformazioni», poi fugati da una villocentesi eseguita subito dopo.
Dall'ecografia eseguita alla ventesima settimana non si riusciva a vedere lo stomaco. A una seconda ecografia si parlava del rischio di una atresia all'esofago. Ma, secondo quanto afferma il medico, si trattava ancora solo di dubbi che hanno indotto i sanitari a consigliare alla signora di sottoporsi a una risonanza e di consultare un chirurgo pediatrico. A questo punto la donna si sarebbe rivolta a un professionista esterno per una consulenza privata. La decisione di abortire sarebbe stata presa senza aver fatto prima la risonanza consigliata a Careggi.

MALFORMAZIONE- L'atresia dell'esofago è una malformazione che colpisce circa 1 bambino su 3.500. Si sospetta soprattutto quando nell'ecografia non si vede lo stomaco. Il problema è che questo organo è invisibile, sostengono gli esperti, su un feto ogni 100, cioè anche in casi in cui non ci sono problemi. E così chi valuta gli esami è indotto all'errore, cioè ad inciampare in un cosiddetto «falso positivo».
07 marzo 2007

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