domenica 4 marzo 2007

SI AL SINODO PER DIRCI" LA BALLEZZA DI ESSERE CRISTIANI E LA GIOIA DI COMUNICARLO


DON CARLO SARTONI
2 MARZO 2007

Sinodo = convenire insieme per dire la gioia dello stare con Gesù come i due discepoli di Emmaus ai quali ardeva il cuore mentre ascoltavano le parole del Risorto



Cos’è il sinodo? È il convenire di una Chiesa, il camminare insieme per domandarsi come essere la Chiesa del Signore. Il convenire insieme per dirci “la bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”. La bellezza di essere cristiani: dirci la bellezza dell’apostolo Andrea che dopo aver incontrato Gesù va subito a dirlo al fratello Simon Pietro. E ritornano da Gesù gli chiedono dove abita e di quell’incontro annotano l’ora perché è l’ora della vita piena. La bellezza di essere come Maria, la sorella di Lazzaro, che accovacciata ai piedi di Gesù meditava le parole del maestro. Convenire insieme per narrarci che ci sentiamo pecore senza pastore, in preda ai mercenari, se pensiamo di fare da soli e se Gesù non è il nostro unico pastore. Sinodo = convenire insieme per dire la gioia dello stare con Gesù come i due discepoli di Emmaus ai quali ardeva il cuore mentre ascoltavano le parole del Risorto. Convenire insieme perchè abbiamo un unico desiderio : che tutti conoscano Gesù Cristo. Potremmo parafrasare per il Signore la nota frase che sant’Agostino applica¬va all’uomo: «Inquietum est cor meum... ». Sì, il cuo¬re di Dio è inquieto finché non trova l’uomo, e lo è a tal punto « da mandare il suo figlio unigenito perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eter¬na» (Gv 3,16). Ma inquieto deve essere anche il nostro cuore fin tanto che tutti non conoscano Gesù Cristo, sia che lo scoprano per la prima volta o lo riscoprano se ne hanno perduto la memoria, facendo esperienza del suo amore nella fraternità dei discepoli. Occorre che facciamo vedere che anche oggi è possibile, buono, giusto e bello vivere l’esistenza umana conformemente al vangelo e, nel nome del Vangelo rendere più umana, giusta e nuova l’intera società. Occorre che facciamo vedere che è bello essere una famiglia numerosa con tanti figli; che è bello consacrarsi a Cristo; che è bello lavorare quando sai che così collabori all’opera di un Altro; che è bello essere testimoni di speranza, che è bello credere all’amore di Dio. Infatti come ci ha ricordato il Santo Padre nella sua Enciclica “Deus Caritas est” : “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, Gesù Cristo, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”.Perché non possiamo più dare per scontato che la gente oggi sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il Vangelo, che si abbia una qualche esperienza di Chiesa. C’è bisogno di un rinnovato annuncio della fede che va fatto nella gioia. “In realtà, è Gesù che cerchiamo quando sogniamo la felicità; è Lui che ci aspetta quando niente ci soddisfa di quello che troviamo; è Lui la bellezza che tanto ci attrae; è Lui che ci provoca con quella sete di radicalità che non ci permette di adattarci al compromesso; è Lui che ci spinge a depone le maschere che rendono falsa la vita;’ è Lui che ci legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna…. Dicendo «sì» a Cristo, noi diciamo «sì» ad ogni nostro più nobile ideale. Io prego perché Egli regni nei vostri cuori. Non abbiate paura di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione”.( Giovanni Paolo II a Tor Vergata il 19 agosto 2000). “Cari fedeli, la felicità che cercate, la felicità che avete diritto di gustare ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth, nascosto nell’Eucaristia. Solo lui dà pienezza di vita all’umanità! Con Maria, dite il vostro “sì” a quel Dio che intende donarsi a voi. “Chi fa entrare Cristo nella propria vita non perde nulla, nulla –assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande. No, solo in questa amicizia si spalancano le porte della vita. Solo in questa amicizia si dischiudono realmente le grandi potenzialità della condizione umana. Solo in questa amicizia noi sperimentiamo ciò che è bello e ciò che libera”. Siatene realmente convinti Cristo nulla toglie di quanto avete in voi di bello e di grande, ma porta tutto a perfezione per la gloria di Dio e per la felicità degli uomini”. ( Benedetto XVI, 18 agosto 2005).
Desideriamo l’amicizia di Cristo, l’unica che non delude, l’unica che riempie il cuore di pienezza di vita vera. Si al Sinodo, per dirci “la bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”.

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