domenica 13 maggio 2007

LA MAGGIORANZA SILENZIOSA

LA MAGGIORANZA SILENZIOSA
L’80% dei giovani desidera il matrimonio Il 61% lo vuole in Chiesa


Roma - Desiderano una coppia stabile, vogliono sposarsi e, nella maggioranza dei casi, sognano di farlo sull’altare con l’abito bianco. Sono gli italiani tra i 14 e i 25 anni, protagonisti di un sondaggio del settimanale Panoramacondotto su un campione di 400 ragazzi.Il Governo Prodi vorrebbe far credere che la “famiglia” così come è stata sempre concepita è demodé, un’istituzione passata di moda. Tutto senza prendere in considerazione il desiderio umanissimo di costruire un legame stabile. Perché parlare di “amore”, “sacrificio” e “impegno” al giorno d’oggi, è out. Sono trendy, invece, le “coppie aperte”, quelle coppie cioè che hanno una visione del vivere molto più “alla mano”. Almeno così ci vogliono far credere i mass media. Perché parlare di famiglia e matrimonio è (quasi) noioso. A tratti, pesante. Eppure, i giovani d’oggi - quelli dello sballo in discoteca, quelli dei vestiti di marca, quelli del “da grande farò la velina/il calciatore” - sognano una vita normale. Questo non fa notizia, verissimo. Eppure è la sacrosanta realtà.Treni speciali, pullman prenotati e macchinate stracolme. Il popolo del Family day è pronto a mettersi in marcia. E invadere piazza San Giovanni. Per dire “sì” alla famiglia. Per dire “sì” alla vita. Panorama parla di un «ritorno» dei cattolici. Ci fa sapere che, stando a un sondaggio condotto dal settimanale, l’aspirazione a un’unione salda e duratura - meglio se consacrata da un rito religioso - è largamente diffusa tra coloro che, oggi, sono il sale della nostra società. In particolare alla domanda sulle aspettative per il futuro il 61 per cento ha risposto di desiderare un matrimonio celebrato in Chiesa, il 20 per cento un matrimonio civile, il 16,9 una convivenza e il 2 per cento non vuole nessuna forma di convivenza stabile. Non solo. Il 50 per cento dei giovani crede nel valore del matrimonio tanto da esser pronto a scendere in piazza per difenderlo: un ragazzo su due, infatti, giudica utile il Family day per chiedere politiche per la famiglia e dire “no” ai Dico.
«La famiglia - ha spiegato a Panorama Costanza Marzotto, mediatrice familiare - è il più importante dei valori per l’80 per cento dei giovani tra i 25 e i 30 anni».
Sopra ad amicizia, lavoro e religione. Quanto all’amore che dura per tutta la vita, il 58 per cento lo ritiene possibile. In poche parole: sei ragazzi su dieci credono nell’amore un po’ patinato da favola della buona notte. Tanto che, sulla solidità di una coppia, arriva a incidere molto il legame matrimoniale (52 per cento). Ed è nei volti dei 40 mila giovani latinoamericani che, ieri allo stadio di Pacaembu di San Paolo, hanno accolto papa Benedetto XVI al termine della sua seconda giornata di visita pastorale in Brasile, che ancora una volta si capisce lo sguardo diverso che la Chiesa offre nei confronti della vita: una risposta all’umanissimo desiderio di felicità. E la folla sterminata che gli organizzatori aspettano per sabato vuole guardare proprio a questo desiderio. Un invito a credere nei valori che fondano la società civile piuttosto che cancellarli per comodo o per moda. Lo avevano dimostrato gli spagnoli il 18 giugno di due anni fa, quando un milione di cattolici marciò contro il Governo di José Luis Zapatero e il suo progetto di legge che autorizzava il matrimonio omosessuale. Tanta voglia di famiglia. Un desiderio che non mai è venuto meno. Anche se, troppo spesso, i Governi di centrosinistra cercano di “spacciarlo” per menzogna, in silenzio e con forza i giovani vivono (senza sbandierarli ai quattro venti) valori che sentono fondamentali per la propria felicità. Perché, nel 2007, sono ancora la maggioranza quelli che credono che una promessa valga tutta la vita e che è necessario un po’ di sacrificio perché possa essere così.

Nessun commento: