domenica 6 maggio 2007

VISITA AD LIMINA: VENEZIA SI RACCONTA



la Visita pastorale in corso si è posta quattro finalità, indicate anche queste nel documento presentato a Roma:

1)la rigenerazione del popolo cristiano, attraverso la celebrazione dell'eucaristia e degli altri sacramenti, illuminati e alimentari dalla Parola di Dio;
2) la formazione di cristiani adulti capaci di dar ragione della propria fede, capaci di assumere il "pensiero di cristo" (I Cor 2,16);
3)l'educazione al gratuito, al dono di sé e della propria vita;
4) l'apertura alle dimensioni del mondo, a partire dagli ambienti della quotidiana esistenza fino alla "missio ad gentes"».




Visita ad Limina: Venezia si racconta
Una visita ricca, non solo un atto formale: ricca per la partecipazione (anche dei fedeli laici che hanno accompagnato i loro vescovi), per gli incontri avuti dai 15 vescovi del Triveneto, per il materiale prodotto con lo scopo di "raccontare" il Patriarcato di Venezia al Papa, per l'incoraggiamento ricevuto dal pontefice.E' il vicario generale mons. Beniamino Pizziol, al ritorno da Roma, a sottolineare come la quinquennale Visita ad Limina sia stata accompagnata questa volta «da un folto numero di fedeli della nostra diocesi, in modo particolare dai ragazzi delle medie, più di un migliaio, accompagnati dai loro catechisti, da 25 sacerdoti e da alcuni genitori». Erano presenti domenica 29 a piazza S. Pietro (il Papa ha anche rivolto loro un saluto, dopo la recita del Regina Coeli) e nel pomeriggio nella messa, molto viva e partecipata, presieduta dal Patriarca nella Basilica dei Ss. XII Apostoli. Un dossier di 150 pagine sulla diocesi. Sono stati molti - anche questa una novità - gli incontri avuti dai vescovi con le varie congregazioni vaticane. Per presentare lo stato del nostro Patriarcato al Papa era stato preparato un documento di 150 pagine: hanno partecipato alla stesura i direttori dei singoli uffici diocesani, i vicari episcopali, il Patriarca stesso, coordinati dal vicario generale. Il documento conteneva uno specchietto statistico riguardante la nostra diocesi, con i raffronti tra la situazione al 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2005. Vi si sottolineava, tra l'altro, come siano due i tratti che hanno caratterizzato l'esercizio del ministero episcopale del card. Scola in questi anni: 1)la dimensione sinodale come dimensione di comunione e di corresponsabilità 2) la dimensione missionaria, nelle comunità ecclesiali, negli ambienti del lavoro, del tempo libero, della cultura, della sofferenza fino alla missione "ad gentes". La pluriformità nell’unità. «La sinodalità - spiega mons. Pizziol - è lo sforzo che compiamo di portare a unitarietà le varie dimensioni della vita diocesana, orientandoci verso quella che chiamiamo "pluriformità nell'unità": in questo modo si rispecchiano le singole realtà in un orizzonte unitario». Ecco allora iniziative come la scuola diocesana teologico-pastorale che partirà a settembre, l'agenzia per le scuole cattoliche, il principio delle comunità educanti per l'iniziazione cristiana, le comunità pastorali che prenderanno vita in alcuni territori della diocesi.«Per esplicitare e realizzare le dimensioni della sinodalità e della missionarietà - continua mons. Pizzol - la Visita pastorale in corso si è posta quattro finalità, indicate anche queste nel documento presentato a Roma:

1)la rigenerazione del popolo cristiano, attraverso la celebrazione dell'eucaristia e degli altri sacramenti, illuminati e alimentari dalla Parola di Dio;
2) la formazione di cristiani adulti capaci di dar ragione della propria fede, capaci di assumere il "pensiero di cristo" (I Cor 2,16);
3)l'educazione al gratuito, al dono di sé e della propria vita;
4) l'apertura alle dimensioni del mondo, a partire dagli ambienti della quotidiana esistenza fino alla "missio ad gentes"».


Il colloquio tra il Santo Padre e il Patriarca. L'incontro tra il card. Scola e il Papa ha avuto luogo la mattina di sabato 28 aprile: il colloquio è stato un po' più lungo dei precedenti ed è durato circa mezz'ora. «Il Patriarca è uscito contentissimo, raggiante direi...», racconta il vicario generale. «Quando ci ha raggiunti, prima di pranzo, ha chiesto un po' di tempo per raccogliere in appunti tutti gli elementi emersi durante l'incontro. Benedetto XVI si è mostrato molto interessato a conoscere come vengono proposte le quattro finalità della Visita pastorale. Hanno parlato anche della rivista internazionale Oasis e dello Studium Generale Marcianum. Il Patriarca è stato estremamente contento di questo incontro, perché lo scopo era quello di avere dal Papa una valutazione e una conferma sul cammino intrapreso dalla nostra diocesi: così com'è avvenuto».


Paolo Fusco

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