di Vito Piepoli
La questione antropologica, cioè la domanda sull’uomo o, con altra espressione, l’uomo come domanda, attraversa l’intera cultura contemporanea.
In quanto all’antropologia dei principi “non negoziabili” a cui fa riferimento Benedetto XVI e alla “verità sull’uomo”, iscritta nella comune natura umana, è proposta come normativa per tutti e riconoscibile da ciascun uomo.
A questa “verità” vengono ricondotti i diritti e i valori propri della persona, che un tempo si chiamavano “indisponibili” e che ora, con nuova formulazione, vengono definiti non “negoziabili”, a partire dalla Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, della Congregazione per la Dottrina della Fede, del novembre 2002. <
La stessa laicità, ancora secondo la Nota, <
Questa posizione del magistero pontificio solleva molti interrogativi e suscita non poche riserve non soltanto di carattere pastorale ma anche e innanzitutto, in sede filosofica e teologica. Ma “La Verità cristiana non si impone come un potere” ma come oggettività e come tale “purifica la ragione”.
L’Occidente è in crisi perché “rassegnato a considerare l’uomo incapace di verità”, ha riferito Benedetto XVI a Mariazell in Austria. Ma “abbiamo bisogno di verità”, altrimenti non distinguiamo più il bene dal male. Inoltre il cristianesimo non è in ultima analisi una morale filosofica e teologica difficile ed incompresa che è in difficoltà perché deve giustificare un elenco di <
“E’ di più e qualcosa di diverso da un sistema morale” è “amicizia con una persona”, Gesù. E’ da questa amicizia che nascono i comandamenti del decalogo, che sono un <
L’uomo di cui parla Rosmini non è <
Ma, la parzialità di quello che si pensa possa essere il “bene realizzato” può non essere riduttivo della totalità, come l’azione relativa della politica non compromette l’assolutezza dei principi che la ispirano, ma questo non è assolutamente scontato! Perché il bene pubblico tiene conto dei bisogni del corpo sociale e si risolve nel bene di alcuni o della maggioranza, mentre il bene comune tiene conto di ciascuna persona in quanto membro del corpo sociale. Dunque il “vero bene umano” è il bene di tutto l’uomo, alla cui realizzazione concorre anche la politica.
E la democrazia?
Don Luigi Giussani riferisce che “punto di partenza per una vera democrazia è l’esigenza naturale umana che la convivenza aiuti l’affermazione della persona, che i rapporti <
E’ necessario ed indispensabile invece che il criterio della convivenza umana sia l’affermazione dell’uomo <
Allora l’ideale sarà il pluralismo, l’affermazione di tutte le libere ed autentiche esperienze particolari sociali. Ma la mentalità di oggi tende a identificare come <
Questo è proposta all’altro di quello che io vivo e attenzione a quello che vive l’altro, che non implica affatto un dubbio di me o un compromesso. Ma affinché possa stare <
La “verità” di questo bene umano consiste nell’essere bene morale, cioè, bene dell’uomo in quanto “volontà intelligente” e, perciò, persona. Solo il bene morale è bene personale: bene oggettivo e ordinato, non solo perché è voluto in conformità all’ordine dell’essere ma anche perché diventa criterio perfettivo di ordinazione gerarchica dei beni. Infine, il bene morale, voluto come giusto riconoscimento dell’essere nel suo ordine, perfeziona la volontà di giustizia. Sicché l’uomo è “buono” nella misura in cui diventa “giusto”.
E allora? ”La verità vale più della democrazia” è il titolo di un recente articolo del vescovo Alessandro Maggiolini, democrazia come metodo per giungere alla Verità che può non essere quella fissata dalla maggioranza dei <
Questo vuol dire che deve esistere una salutare verità più forte del voto della maggioranza, anzi una verità oggettiva e naturale che non può essere sottoposta ai voti: il valore della vita a tutti i costi! La democrazia attuale risente molto del relativismo e dello scetticismo per cui è sempre meno strumento di riconoscimento della Verità e non solo. Eppure, gli Stati democratici moderni, devono la loro costituzione al riconoscimento di una Verità naturale dell’uomo. Ma purtroppo ora come ha scritto Maggiolini, “Se non si è più che attenti la democrazia si orienta a diventare la <
E come si esprime Benedetto XVI : la democrazia sta diventando sempre più la forma moderna della Torre di Babele, il simbolo della umanità che si sgancia dal riferimento all’autorità che proviene da Dio, per affermare brutalmente che <
Quindi, da una parte sta la possibilità di una democrazia strumento della Verità, bene per l’uomo e dall’altra di una democrazia che strumento del Relativo, si sostituisce in virtù di una maggioranza, alla Verità. Pertanto è doveroso concludere con il richiamo espresso dal Vescovo Maggiolini: “L’impegno per gli uomini di buona volontà – e aggiungerei di buona convinzione – si profila chiaro”.
CISS Torino: «L’uomo ha bisogno di verità» di Vito Piepoli, Roma Rinascimento Popolare n.3 2008-02-24
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