lunedì 17 marzo 2008

VOLANTINO COMPAGNIA DELLE OPERE

Elezioni Politiche 13-14 aprile 2008
Una politica a servizio
della persona
e del bene comune

Il nostro Paese deve riprendere il suo cammino, pena una grave crisi che ne può
compromettere il futuro economico, sociale e anche umano. È un compito
che anzitutto riguarda tutti noi, prima che la politica. Infatti, come ha affermato
Benedetto XVI, “anche le strutture migliori funzionano soltanto se in una comunità
sono vive delle convinzioni che siano in grado di motivare gli uomini a una libera
adesione all'ordinamento comunitario” (Spe Salvi). Ci interessa la politica vera,
come disse Don Giussani alla Dc lombarda riunita ad Assago venti anni fa, “quella
che difende una novità di vita nel presente, capace di modificare anche l’assetto
del potere” e dunque di “favorire uno Stato che sia veramente laico, cioè al servizio
della vita sociale secondo il concetto tomistico di bene comune”.


Seguendo questa
preoccupazione, vogliamo che chi sarà chiamato a legiferare e a governare il Paese
si impegni ad affrontare le seguenti priorità con un’azione di riforma, se necessario,
concordata tra gli schieramenti

L’emergenza educativa resta la priorità assoluta del Paese.
Essa richiede nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale, distrutto da statalismo
e burocrazia, una rivoluzione verso una effettiva autonomia scolastica, una reale parità tra scuole
statali e scuole libere, tra istruzione e formazione, ovvero una parità non solo giuridica ma anche
economica che consenta la libertà di scelta da parte delle famiglie e la valorizzazione educativa
delle esperienze popolari che incarnano e trasmettono una visione ideale in ogni aspetto della vita.
Non c’è scuola senza cultura. Anche l’università, la ricerca e l’alta formazione hanno bisogno di più
cultura, oltre che di più fondi.

La difesa della dignità dell’uomo.
La politica non può pretendere, attraverso le leggi, di definire l’umano e la sua dignità, pena
trasformare una democrazia in uno stato etico e totalitario. Al contrario è chiamata a rispettare ciò
che l’uomo è nella sua natura personale e comunitaria, che viene evidentemente prima dello Stato.

Per questo, la tutela del diritto alla vita, anche dei più deboli, dal concepimento alla fine naturale,
il mantenimento di una legislazione che impedisca la sperimentazione scientifica contro la dignità
dell’uomo, la difesa, anche economica, della famiglia naturale fondata sul matrimonio come base
della convivenza civile, sono “principi non negoziabili” e non solo per i cattolici.

Compagnia
delle Opere
Riforme istituzionali condivise da ampie maggioranze.
Il rapporto “Sussidiarietà e riforme istituzionali” della Fondazione per la Sussidiarietà dimostra
chiaramente che gli italiani non sono per l’antipolitica, ma vogliono riforme frutto di larghe intese
tra le forze politiche; vogliono poter decidere i loro rappresentanti attraverso preferenze - o,
in subordine, attraverso primarie - ed eleggere direttamente il premier; ambiscono a un federalismo
reale e non ridotto; desiderano una rivoluzione nel campo del welfare che permetta loro di scegliere
liberamente in chiave sussidiaria le realtà che erogano i servizi migliori. Una ulteriore dimostrazione
di ciò sono i risultati ottenuti con le dichiarazioni del 5x1000, autentico strumento di libertà di scelta
dei cittadini a favore dei soggetti e delle istituzioni solidaristiche e non profit. È dunque necessario
e urgente un intervento per la stabilizzazione del 5x1000 nella legislazione fiscale.
Il problema della giustizia.
Uno Stato realmente democratico non può non avere a cuore l’esercizio di un potere giudiziario
che garantisca la certezza del diritto e che parimenti eviti condanne preventive ed un uso politico
e mediatico delle indagini della magistratura. I poteri dello Stato (legislativo, esecutivo e giudiziario)
non sono assoluti: appartengono al popolo e quindi alla società e vanno esercitati senza dimenticare
che sono unicamente in funzione del suo bene.
No alla rendita, sì al lavoro.
Lo stato dei conti pubblici, l’abnorme livello della spesa pubblica, le sacche di clientele mostrano la
persistenza di una politica statalista tesa all’autoconservazione e non al servizio di un reale sviluppo.
Gli ottimi risultati in termini di innovazione e di esportazioni di buona parte del mondo delle imprese
italiane mostrano, piuttosto, come la strada dello sviluppo passi attraverso un supporto a questo vitale
mondo produttivo, con scelte per il rilancio delle infrastrutture, per servizi efficienti pubblici e privati,
per le politiche attive del lavoro, per la creazione di un sistema finanziario in funzione dello sviluppo,
per una riduzione dell’iniquo ed enorme gravame fiscale che opprime soprattutto le piccole imprese,
per una politica per il lavoro che non riduca tutti a vivere appena con il minimo vitale, ma che favorisca
una reale mobilità sociale rendendo la persona che lavora protagonista, per una tassazione che sui
modelli degli altri Paesi europei tenga conto del numero di componenti del nucleo familiare.
Su questi temi prioritari, chiediamo alle forze politiche ed ai singoli politici, con cui intendiamo continuare
a dialogare, di non avere timore ad agire insieme per costruire il bene del Paese, secondo il metodo
realizzato esemplarmente in questi anni dall’Intergruppo per la Sussidiarietà e in Regione Lombardia.
Di fronte alla scadenza elettorale perciò:
- sosterremo quelle realtà politiche che non negano in via di principio e nei fatti la dignità della
persona e il primato della società, opponendosi con chiarezza ad ogni forma di statalismo soffocante
- sosterremo quelle formazioni politiche che danno spazio all’esperienza di chi in questi anni
ha promosso - secondo il principio di sussidiarietà - luoghi di libertà per persone, famiglie,
movimenti, associazioni e iniziative economiche e sociali.
- sosterremo, tenendo conto realisticamente del sistema elettorale e dei partiti esistenti,
chi può garantire una effettiva governabilità al Paese, evitando dispersioni di voti che prolunghino
l’attuale stato di confusione politica ed istituzionale.

Compagnia
delle Opere

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