18 marzo 2008
genio musicale con la spina bifida, sul Foglio di domani
I STILL AM, SONO ANCORA VIVO
"Non sarei qui se mia madre avesse disposto dello screening prenatale. Un anno fa stavo per morire, è meraviglioso svegliarsi ogni mattina"
E’ come se attraverso la musica cercasse di ristabilire l’eguaglianza perduta e impossibile. A venticinque anni Jeffrey Tate è diventato medico. A trentacinque era un direttore d’orchestra. A quarantacinque anni ha assunto la guida della Royal Opera House di Londra. Tate è uno dei più grandi musicisti del nostro tempo. Ma non può dirigere in posizione eretta, la spina bifida lo costringe a stare seduto. Tate è un po’ Yitzhak Perlman, uno dei più rinomati violinisti viventi che a causa della poliomielite deve aggrapparsi alle stampelle per camminare, e un po’ Michel Petrucciani, il folletto del jazz che veniva preso in collo nel tragitto tra il retro palco e il pianoforte. Oggi Tate è direttore musicale del prestigioso Teatro San Carlo di Napoli.
di Giulio Meotti
3 commenti:
Grandissimo Tate. Lo seguo da tanti anni: uno dei migliori.
stanotte, ore 2, alla RAI ho assistito alla sua direzione della 5^ di Beethowen! Impressionante l'eleganza della sua interpretazione! niente sdolcinature, nè personalismi! ma solo Beethowen! Solo Furtwaengler lo può oscurare un pò! Complimenti!!
Da napoletano gli sono immensamente grato.
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