Siamo in una societa' che ci porta immediatamente a pensare che una adolescente ,una quindicenne,non puo' permettersi di decidere di continuare una gravidanza.
Ritengo che il problema vada ricercato a monte.
Ci sentiamo cosi' moderni,cosi' vicini ai nostri figli tanto da rinunciare con superficialita' al ruolo genitoriale,al compito educativo.
Siamo superficiali e giochiamo con i nostri figli,non li vogliamo contrastare ,noi siamo moderni e vogliamo essere amici loro.
Rinunciamo alla paternita' e alla maternita' poi quando ci troviamo di fronte al nuovo "foruncolo"
vogliamo immediatamente cancellarlo.
Noi adulti con semplicita' ci poniamo di fronte a nostra figlia e per lei vogliamo decidere.
La figlia pero' non sempre e' docile e mallealibile,soprattutto quando ha gia' sperimentato sulla sua pelle cosa possa significare una gravidanza e l'abbando del proprio figlio.
La figlia ha capito che non puo' fidarsi degli stessi genitori.
Ha intuito che le loro proposte non coincidono con il suo desiderio di felicita'
Probabilmente non sara' pronta ad educare ,non ha incontrato maestri nella sua vita.
Ora pero' ha chiaro che desidera questo figlio e lotta contro tutti.
Noi possiamo aiutarla,possiamo pregare ed esserle accanto.
Abbiamo la possibilita' di cominciare a lavorare sulla ripresa dei valori,sul significato della vita.
Lasciamo che i potenti si scannino fra loro e cominciamo la nostra battaglia quotidiana.
Testimoniamo a noi e ai pochi che ci circondano che la vera felicita' non pone le sue radici
nel paese dei balocchi!
Il paese dei balocchi non esiste e non possiamo pensare di poterlo proporre ai nostri figli.
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