Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo incontrare.
Nella Santa Eucaristia, nell’incontro con la sua Parola, possiamo incontrare e conoscere Gesù, in questa duplice Mensa della Parola e del Pane e del Vino consacrati.
Ogni domenica la comunità rivive così la Pasqua del Signore e raccoglie dal Salvatore il suo testamento di amore e di servizio fraterno.
di mons. Tommaso Stenico
Tratto dal blog Umanesimo Cristiano il 27 marzo 2008
Il Papa Benedetto XVI nell’Udienza Generale di mercoledì dell’Ottava di Pasqua, ha incentrato la meditazione sul significato della Pasqua.
Sono molti oggi coloro che agitano il tema della risurrezione di Gesù.
In dibattiti, conversazioni telematiche, ecc. il tema di Cristo risorto è riproposto con accenti talora fortemente dubitativi.
Come Gesù è veramente morto, così è veramente risorto.
Egli apparve a testimoni scelti da lui, mentre tutti in Gerusalemme lo videro morire sulla croce. Tuttavia la sua resurrezione è un avvenimento che ha lasciato tracce storicamente constatabili.
La prima traccia è il sepolcro vuoto.
I discepoli di Gesù a Gerusalemme non avrebbero potuto parlare della sua resurrezione neanche per un giorno se l'avvenimento del sepolcro vuoto non fosse stato noto e visibile a tutti. In realtà la tomba vuota non dimostra ancora che Gesù è risorto. Il suo cadavere avrebbe potuto essere stato trasportato via (cfr. Mt 28, 15; Gv 20, 13-15).
Solo le apparizioni di Gesù davanti ai discepoli chiariscono l'assenza del suo corpo nel sepolcro: «Non è qui, è resuscitato» (Lc 24, 6). I testimoni delle sue apparizioni confermano, con tutte le differenze dei vari racconti, che Gesù è apparso loro vivente, visibile, palpabile, tanto da poterlo riconoscere dalle sue ferite (Gv 20, 27).
Cristo è veramente risorto!
Questa certezza della fede è il fondamento della nostra speranza. Essa conferma che veramente Gesù è il Figlio di Dio (CCC 653),
Ecco i tratti salienti della Catechesi del Pontefice.
1. Et resurrexit tertia die secundum Scripturas
Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture.
Nella Chiesa tutto si comprende a partire da questo grande mistero, che ha cambiato il corso della storia e che si rende attuale in ogni celebrazione eucaristica.
2. Esiste un tempo liturgico in cui questa realtà centrale della fede cristiana, nella sua ricchezza dottrinale e inesauribile vitalità, viene proposta ai fedeli in modo più intenso, perché sempre più la riscoprano e più fedelmente la vivano: è il tempo pasquale … Tutta la liturgia del tempo pasquale canta la certezza e la gioia della risurrezione del Cristo.
3. E’ importante ribadire questa verità fondamentale della nostra fede, la cui verità storica è ampiamente documentata, anche se oggi, come in passato, non manca chi in modi diversi la pone in dubbio o addirittura la nega.
4. L’affievolirsi della fede nella risurrezione di Gesù rende di conseguenza debole la testimonianza dei credenti. Se infatti viene meno nella Chiesa la fede nella risurrezione, tutto si ferma, tutto si sfalda. Al contrario, l’adesione del cuore e della mente a Cristo morto e risuscitato cambia la vita e illumina l’intera esistenza delle persone e dei popoli.
5. Non è forse la certezza che Cristo è risorto a imprimere coraggio, audacia profetica e perseveranza ai martiri di ogni epoca?Non è l’incontro con Gesù vivo a convertire e ad affascinare tanti uomini e donne, che fin dagli inizi del cristianesimo continuano a lasciare tutto per seguirlo e mettere la propria vita a servizio del Vangelo?
6. Cari fratelli e sorelle, la gioia di questi giorni renda ancor più salda la nostra fedele adesione a Cristo crocifisso e risorto. Soprattutto, lasciamoci conquistare dal fascino della sua risurrezione.
7. Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo incontrare.
Nella Santa Eucaristia, nell’incontro con la sua Parola, possiamo incontrare e conoscere Gesù, in questa duplice Mensa della Parola e del Pane e del Vino consacrati.
Ogni domenica la comunità rivive così la Pasqua del Signore e raccoglie dal Salvatore il suo testamento di amore e di servizio fraterno.
8. Ci aiuti Maria ad essere messaggeri della luce e della gioia della Pasqua per tanti nostri fratelli.
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