.....Quello di oggi è un nichilismo gaio, senza inquietudine. Si potrebbe addirittura definirlo della soppressione dell’'inquieto cor meo' agostiniano. Questa è la disumanizzazione. Come una sorta di indebolimento del desiderio.....
«Oggi pare dominare un nichilismo gaio, senza inquietudine. Il futuro è di chi saprà offrire un'ipotesi che riempia la vita di fascino»di Stefano Andrini
Tratto da Avvenire del 12 marzo 2009
«L’emergenza educativa in atto non riguarda solo la scuola, ma è soprattutto una crisi dell’umano. Che si documenta nella passività di tanti giovani, quasi incapaci di interessarsi a qualcosa in modo duraturo, e nella stanchezza, nella solitudine, nello scetticismo di adulti che non sanno cosa offrire come risposta».
Don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, ha parlato a 2000 persone nel Palasport di Imola per un corso organizzato dalla diocesi e introdotto dal vescovo Tommaso Ghirelli. Carrón parte da una citazione di Alberoni: «Negli ultimi vent’anni molti sociologi erano convinti che nella società postmoderna spariscono non solo le ideologie ma tutte le certezze e lo stesso 'principio di non contraddizione', per cui non dobbiamo più decidere se è vero questo o quello: sono veri tutti e due. Adesso tutto questo è messo alla prova. Perché vediamo la fatica della nostra società a trasmettere la ragione del vivere, cioè a introdurre al reale le nuove generazioni».
Per descrivere il primo segno dell’emergenza, il disinteresse, il relatore richiama un articolo di Pietro Citati sugli eterni adolescenti: «Preferiscono restare passivi, vivono avvolti in un misterioso torpore. Non amano il tempo. L’unico loro tempo è una serie di attimi che non vengono mai legati in una catena o organizzati in una storia». «La ferita in questi giovani – rispondeva poco tempo dopo Eugenio Scalfari – è stata la perdita dell’identità e della memoria, la ferita è stata la noia che ha ucciso il tempo, la storia, le passioni e le speranze». Chiosa don Carrón: «Prima si impegna- no per fare perdere ai giovani l’identità e poi si lamentano che non che l’hanno più».
Il presidente della Fraternità di Cl boccia anche i rimedi proposti da Umberto Galimberti a proposito della «generazione del nulla». «Poiché la ragione illuministica – osserva – non è in grado di destare l’interesse, Galimberti propone di tornare ai greci, immaginando una sorta di misura al pensiero illimitato. Ma proprio questa misura si dimostra sconfitta perché la passività aumenta». Senza interesse «si fa strada il nichilismo richiamato da Augusto Del Noce. Quello di oggi è un nichilismo gaio, senza inquietudine. Si potrebbe addirittura definirlo della soppressione dell’'inquieto cor meo' agostiniano. Questa è la disumanizzazione. Come una sorta di indebolimento del desiderio.
Non si trova una risposta all’esigenza di totalità; allora soccombiamo alla menzogna del relativismo ». Chi potrà contribuire alla sfida dell’emergenza educativa? «Chi ha qualcosa da offrire – risponde Carrón –. È un’occasione bellissima anche per la Chiesa. Soprattutto se accetterà di approfondire la natura del cristianesimo, che non è soltanto un insieme di verità o di regole ma la verità diventata carne. Solo se i concetti diventeranno carne e sangue nei testimoni si potrà ridestare la vita dal torpore offrendo un significato che ci consenta di affrontare tutto. Anche la crisi economica ». Chi sia in grado di offrire un’ipotesi che riempia la vita di fascino potrà avere qualche chance nel futuro, conclude il relatore: «Ora non è un’ideologia a decidere, ma il vaglio dell’esperienza. Siamo in un momento, da una parte terribile e dall’altra affascinante, dove a nessuno viene risparmiata la verifica del significato del vivere».
Nessun commento:
Posta un commento