giovedì 26 marzo 2009

GIOVANNI

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"Ripensandoci, le situazioni più tragiche sono quelle più semplici. Perché si può, si deve, solo accettare. Perché dall’accettare viene l’imparare. Riflettendoci, non è che la nostra pietà e la nostra compassione e il nostro amore siano falsi. È che non completano mai niente, è che per quanto buoni e sensibili e amorevoli e compassionevoli e pietosi possiamo essere, non siamo capaci, direbbe Ibsen, di un solo atto completo di virtù in tutta la nostra vita. Ci vuol niente a insegnare a disperare.Ma insegnare a vivere, questa sì è un’impresa degna anche dell’ultimo malato terminale."(AMICONE)


Si il primo passo e' accettare poi nel tempo questo SI puo' trasformarsi in un abbraccio.
Tutto cio' che ci accade fa parte di un disegno buono e il nostro aderire ,abbracciare ,ci fa partecipi della maggior gloria di Dio.
Rinnoviamo quotidianamente il Si che MARIA pronuncio' all'angelo del Signore"...ecco la serva del Signore accada di me secondo la sua volonta."non una rinuncia alla liberta' ma un'adesione a vivere e sperimentare il centuplo quaggiu'ora.
Ai miei lettori chiedo che sostengano me e la mia famiglia con le preghiere.
Giovanni entrera' in ospedale martedi' e sara' operato mercoledi' noi ci affidiamo al Signore e chiediamo sostegno a Maria al suo sposo san Giuseppe,a don Gnocchi .


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