martedì 25 settembre 2007

IL PONTEFICE E LA PARABOLA DEL FATTORE DISONESTO

...vegli la Vergine Santa sugli ammalati, sugli anziani, sui bambini, su chiunque si sente solo e abbandonato o versa in particolari necessita'. Ci liberi Maria - ha concluso - dalla cupidigia delle ricchezze, e faccia si' che alzando al cielo mani libere e pure, rendiamo gloria a Dio con tutta la nostra vita".
Il Pontefice e la parabola del fattore disonesto: “Gli amministratori locali siano scaltri e onesti”



VELLETRI (ROMA) - La citta' di Velletri "sta subendo una serie di trasformazioni, dovute al trasferimento di molte famiglie giovani provenienti da Roma, allo sviluppo del terziario e all'insediamento nei centri storici di molti immigrati", per questo serve "un'azione pastorale sempre piu' organica e condivisa". Benedetto XVI ha fotografato cosi' il particolare momento che attraversa la sua ex diocesi laziale, dove dal 7 giugno, dopo una lunga crisi politica, un commissario prefettizio ha sostituito il sindaco dimissionario di An.

Per una singolare circostanza, la liturgia proponeva la parabola dell'amministratore infedele. "E' una parabola - ha osservato il Pontefice - che provoca in noi una certa meraviglia perche' si parla di un amministratore disonesto che viene lodato: a ben vedere il Signore ci riserva un serio e quanto mai salutare insegnamento. Come sempre Egli trae spunto da fatti di cronaca quotidiana: narra di un amministratore che sta sul punto di essere licenziato per disonesta gestione degli affari del suo padrone e, per assicurarsi il futuro, cerca con furbizia di accordarsi con i debitori. E' certamente un disonesto, ma astuto: il Vangelo non ce lo presenta come modello da seguire nella sua disonesta', ma come esempio da imitare per la sua previdente scaltrezza. La breve parabola si conclude infatti con queste parole: 'Il padrone lodo' quell'amministratore disonesto perche' aveva agito con scaltrezza'".

"Che cosa vuole dirci Gesu'?", si e' chiesto il Papa teologo. "Alla parabola del fattore infedele - ha risposto - l'evangelista fa seguire una breve serie di detti e di ammonimenti circa il rapporto che dobbiamo avere con il denaro e i beni di questa terra. Sono piccole frasi che invitano ad una scelta che presuppone una decisione radicale, una costante tensione interiore. La vita e' in verita' sempre una scelta: tra onesta' e disonesta', tra fedelta' e infedelta', tra egoismo e altruismo, tra bene e male".

Ai cittadini di Velletri, il Papa ha chiesto dunque di seguire le indicazioni che il vescovo Apicella "va offrendo con spiccata sensibilità pastorale. A questo riguardo - ha scandito - quanto mai opportuna si e' rivelata la sua Lettera Pastorale del dicembre scorso con l'invito a mettersi in ascolto attento e perseverante della Parola di Dio, degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e del Magistero della Chiesa".

"Deponiamo - ha poi invocato il Pontefice - nelle mani della Madonna delle Grazie, la cui immagine e' custodita e venerata in questa vostra bella Cattedrale, ogni vostro proposito e progetto pastorale. La materna protezione di Maria accompagni il cammino di voi qui presenti e di quanti non hanno potuto partecipare all'odierna nostra Celebrazione eucaristica. In special modo, vegli la Vergine Santa sugli ammalati, sugli anziani, sui bambini, su chiunque si sente solo e abbandonato o versa in particolari necessita'. Ci liberi Maria - ha concluso - dalla cupidigia delle ricchezze, e faccia si' che alzando al cielo mani libere e pure, rendiamo gloria a Dio con tutta la nostra vita".


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