domenica 23 settembre 2007

Nessuno tocchi Caino, ma chi se ne frega di Abele

Egr. Direttore,
ho letto allibito il trafiletto relativo alle dichiarazioni di Elisabetta Zamparutti, tesoriera di Nessuno tocchi Caino e Radicali Italiani, comparso sull’edizione del 20 settembre, a pagina 15, a proposito delle dichiarazioni di Sister Helen sulla non liceità di aborto ed eutanasia, paragonate alla pena di morte contro la quale la suora statunitense ha preso posizioni in questi anni.

A parte l’irragionevolezza delle affermazioni a proposito della tutela della dignità della vita, che dequalificano lo spessore culturale di affermazioni palesemente contradditore e superficiali, noto preoccupato dei toni intolleranti proprio verso la Chiesa Cattolica. Si ripete la solita questione per cui si delegittimano tutti quelli che la pensano diversamente da sé, tacciandoli di intolleranza, violenza e totalitarismo, quando la storia e la realtà comunque insegnano come siano sempre totalitarie e violente tutte le posizioni ideologiche, perché non ammettono dialogo in quanto non ritengono possibile uno spazio di verifica. È una posizione che conduce a dimenticare qualcosa per poter sostenere la menzogna e l’irragionevolezza. E infatti il giudizio per cui la Chiesa negherebbe i diritti umani elementari, tanto frettoloso quanto banale, non è sostenibile se non per grave ignoranza storica o per malafede. L’esito di posizioni come queste che invece di favorire l’unità a partire da valori comuni, incrementano la divisione è potenzialmente pericoloso oltre che diseducativo ala convivenza civile.

Giorgio Bordin, Parma


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