Carissimo Berlusconi,
Lei si appresta a governare il paese dopo una campagna elettorale che ha condotto nel segno della libertà. Il popolo le ha dato fiducia per questo, perché sa che con lei al governo potrà essere protagonista dell'affronto dei bisogni reali e vi sarà aiutato dalle istituzioni, che, lungi dal sostituirvisi, ne valorizzeranno e promuoveranno l'iniziativa. È quella che si è aperta con le elezioni del 13/14 aprile una grande occasione per voltare finalmente pagina, per prendere le distanze dallo statalismo da tempo dominante e puntare tutto sulla libertà. Lo faccia, Presidente, e soprattutto dentro la scuola, che sarà il punto di verifica della validità dei suoi principi. È la scuola uno degli ambiti più appesantiti dallo statalismo, che come una piovra ha paralizzato le energie vitali di studenti, insegnanti e genitori, ed è anche l'ambiente da cui viene con maggior forza un grido di libertà.
Per questo metta la scuola tra le priorità del suo governo, e non per disegnare l'ennesima riforma, bensì per fare una cosa molto semplice, ma decisiva, quella di varare un sistema finalmente libero, dove autonomia e parità siano i due pilastri della scuola e a pari condizioni. La scuola ha bisogno solo di libertà! Ce la dia, la potenzi, la promuova e vedrà che saremo noi che ogni mattina entriamo in classe per tentare l'avventura dell'educazione e dell'istruzione a dare vita ad una scuola in cui ogni studente abbia la possibilità di crescere. È tempo di questa svolta, che la scuola sia una priorità non significa che lei porti una nuova idea di iter scolastico o nuovi valori educativi, significa invece che uno dei banchi di prova del suo governo sarà la libertà di educazione. La ringrazio dell'attenzione e spero di vedere la scuola tra le priorità del suo governo.
Gianni Mereghetti
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