martedì 15 aprile 2008

BERLUSCONI - NON Leggero' i Giornali

"Voglio restare nella storia del mio Paese - conclude - come uno statista che ha
cambiato il suo Paese e che l'ha migliorato"

Queste le parole di Silvio dopo la sua netta vittoria. Speriamo che sia vero. Certamente l'idea di creare un partito solo (o quasi) ha gia' ripagato diminuendo il numero dei partiti in parlamento da 26 a 6, un chiaro segno che gli italiani sono cambiati e che giudicano importante la stabilita' del governo.

«NON LEGGERÒ I GIORNALI» - «Sono molto diverso dal presidente del Consiglio del 2001» confessa via telefono dai microfoni di Sky il Cavaliere. «Nel senso che - spiega - so dare gerarchia alle cose importanti. Mi applicherò in modo diverso alla politica estera - promette Berlusconi -. Mi sono messo in testa di non andare a letto neppure una sera senza aver realizzato qualcosa di concreto e positivo in favore del mio Paese e degli italiani». Una sorta di manifesto programmatico quello di Berlusconi, che aggiunge: «Non lascerò spazio alle chiacchiere, non darò ascolto alle critiche, non farò conferenze stampa, non leggerò i giornali che naturalmente si scaglieranno contro di me, non prenderò come importanti tutte le cose del teatrino della politica e della televisione. Voglio restare nella storia del mio Paese - conclude - come uno statista che ha cambiato il suo Paese e che l'ha migliorato».

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