Renzo Puccetti svela gli inganni dell’ideologia della “salute riproduttiva”mi sembrava interessante!
un abbraccio a voi tutti e in particolare a Giovanni. e GRAZIE per il tuo magnifico blog
mariangela
di Antonio Gaspari
CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 2 aprile 2008 (ZENIT.org).- Per anni si è detto che l’aborto è un diritto che permette l’emancipazione e la libertà delle donne, che l’utilizzo di pillole abortive renderà la società più civile e democratica, che la gravidanza indesiderata deve essere trattata come una patologia
Ma è appena arrivato in libreria un volume “L'uomo indesiderato. Dalla pillola di Pincus alla RU 486” (Società editrice Fiorentina, pagine 160, Euro 12,00), il cui autore, il dott. Renzo Puccetti, svela le bugie sull’aborto e sulla contraccezione diffuse dall’ideologia della cosiddetta “salute riproduttiva”.
Il dott. Puccetti, specialista in Medicina Interna e segretario del Comitato “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno, attraverso una accurata indagine, supportata da una vasta documentazione medica, smonta le tante “false” verità raccontate dai fautori dell’aborto.
Si scopre così che il maggior ricorso alla contraccezione non riduce il numero degli aborti; che la pillola del giorno dopo è anche un abortivo; che l’aborto fa male, oltre al bambino privato della vita anche alla donna, che ne patisce le conseguenze fisiche e le ancora più temibili ricadute psichiche; che la RU486 causa la morte dieci volte di più che l’aborto chirurgico e che tra i sostenitori dell’aborto c’è il più totale disinteresse per la maternità.
Nella presentazione al libro la prof.ssa Maria Luisa di Pietro ha scritto che per far accettare l’aborto c’è stata una colossale “manipolazione delle parole”, un utilizzo dell’antilingua al fine di capovolgere la verità.
Secondo la Presidente di Scienza & Vita, il lavoro svolto da Puccetti per “decostruire le false verità è il primo passo per evitare che il mondo si trasformi – come scrive Elio Sgreccia – ‘in una sezione di pensiero prefabbricato, simile al dipartimento di un grande lager, con gente che crede di essere autonoma e intanto si lascia manipolare e non si accorge di essere manipolata”.
Nella prefazione al libro, Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, aggiunge che Renzo Puccetti “ha messo uno strumento importante a disposizione di quanti, come professionisti o militanti d’organismi impegnati a difesa della vita, ma anche come semplici cittadini, si trovano a dover promuovere, convincere, replicare, far chiarezza, riguardo alle varie forme di aggressioni contro l’uomo che compare nel mondo dell’esistenza”.
Perché “non è possibile prima negare e poi sopprimere l’uomo senza mentire” e “la menzogna, consapevole o no poco importa, ha sempre e dovunque accompagnato il crescere della mentalità abortista, la formazione delle leggi permissive, la loro concreta applicazione”.
A questo proposito, Puccetti dimostra che le varie pillole sono largamente dannose e persino inutili, ma la loro funzione primaria, nelle intenzioni degli inventori e promotori, non è quello di evitare alle donne il trauma di un intervento chirurgico, quanto piuttosto quello di far dimenticare il figlio.
“Che essere umano, che persona può essere colui che può essere eliminato con una pillola, al limite estremo, nella speranza degli abortisti, con l’uso della pillola del giorno dopo, bevendo un bicchiere d’acqua?”, chiede in maniera provocatoria Casini.
In merito alla contraccezione che avrebbe dovuto ridurre il ricorso all’aborto, Casini ringrazia Puccetti per aver dimostrato, confrontando i dati di varie ricerche, anche a livello internazionale, che “la prevenzione attraverso la contraccezione è fallimentare”.
“Lo ringrazio – ha scritto il presidente del MpV – per la prova sperimentale che ci offre di ciò che è intuitivo: la mentalità contraccettiva non è alternativa, ma propedeutica all’aborto”.
Di fronte all' “oscurità” dei milioni di aborti che vengono praticati ogni anno, Puccetti ha commentato che “sempre nell’arco della storia è sopravvissuta una luce di verità, che, dapprima flebile e inadeguata, ha tratto sempre maggior vigore dall’impegno e dal coraggio di uomini di buona volontà”.
E conclude: “Ancora una volta per mantenere la propria dignità, l’uomo è chiamato ad usare la ragione ed il cuore per salvare l’uomo dallo stesso uomo”.
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