martedì 29 aprile 2008

CRONACA DI UN CONCERTO SUI GENERIS

....trovano la redenzione guardando la Madonnina, perché per entrare in quella chiesa "troppo grande" che è il Duomo forse non ci vuole il telepass, ma basta fare 40 passi. Che vicino alla Madonnina c'è posto per tutti, basta avere l'umiltà di fare quei passi.....

Un cantante dialettale e i suoi 40 passi verso il Mistero
di Paolo Vites
Tratto da Tempi del 22 aprile 2008



A un certo punto sul palco sono saliti anche dei minatori, quelli di Frontale, in Valtellina, a cui lui ha dedicato una toccante canzone, "Pica!", che dà anche il titolo al suo ultimo, recente cd: "C'è gente che si chiede se esistono davvero" ha detto Davide Van De Sfroos, davanti a quel pubblico incredibile che riempiva, manco fosse stato un concerto di Bruce Springsteen, il Forum di Assago in ogni angolo possibile. "Certo che esistono i minatori, solo che la gente non li vede perché stanno sotto".

Senso dell'umorismo e passione per la realtà: ecco cosa contraddistingue questo formidabile cantastorie dei tempi moderni che vincendo la sfida del Forum con il sold out di sabato 19 aprile, a cui ben pochi credevano, ha trionfalmente fatto capire che sulla scena musicale italiana è finalmente successo qualcosa di nuovo e di bello. Quel concerto, in un certo senso, è stato un avvenimento. Al nichilismo e alla noia di tanti suoi colleghi con una anzianità ormai da pensione e che se ne escono con frasi tipo "la realtà fa schifo" dall'alto dei loro milioni di euro, lui ha risposto con le sue storie vere di minatori, contrabbandieri, costruttori di motoscafi, gente che si fa un mazzo tanto, ma soprattutto con quello sguardo positivo che ti fa percepire che la vita è bella e vale la pena di essere vissuta.

La gente, quella vera, quella dei laghi, delle montagne o anche delle isole come la Sardegna (c'erano anche loro al Forum l'altra sera) questo l'ha sempre saputo. "Sembravamo una leggenda, un popolo mitologico e invece eccoci qui, tutti riuniti a dimostrare che esistiamo" ha detto a un certo punto, quasi a rimarcare che lui, perché canta in dialetto lombardo, non ha ancora ricevuto il lasciapassare della critica illuminata, che lo guarda ancora con sospetto: ma chi è questo Van De Sfroos, uno della Lega?

Perché la sensazione al Forum, invece del solito divismo, dove c'è la star sul palco e lontani, là sotto, gli spettatori, divisi dalle transenne e dalla security, era di essere a una festa di popolo. Un popolo venuto non solo dal nord, ma da mezza Italia ("Avellino c'è", diceva uno striscione). Un popolo che ha cantato e ballato proprio come a una festa popolare. E lui, il Van De Sfroos, a raccontare le sue storie di vita vera, raccolte tra la gente e dalla gente.

O a dire una preghiera, come quella, toccante, che è la bellissima "40 Pass", storia di tre che dal lago vanno a Milano in cerca di fortuna e si ritrovano in galera, chi perché diventato terrorista, chi ladruncolo, chi rovinato dal gioco. Ma che trovano la redenzione guardando la Madonnina, perché per entrare in quella chiesa "troppo grande" che è il Duomo forse non ci vuole il telepass, ma basta fare 40 passi. Che vicino alla Madonnina c'è posto per tutti, basta avere l'umiltà di fare quei passi.
Con un gruppo di musicisti scatenati, tra fisarmonica, banjo americano, violino, chitarre e batteria, ha fatto ballare tutti e undicimila, riallacciando il filo che la distratta società del grande fratello e del divismo da quattro soldi aveva spezzato: quando la musica è "popolare" attraversa e commuove il cuore del popolo. E Van De Sfroos sa bene cosa genera un popolo: il suo senso del mistero e il nome che gli dà.

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