giovedì 17 aprile 2008

L’AZZARDO PAPALE DAVANTI A GROUND ZERO















Inginocchiato in uno dei luoghi più bui di questi decenni, Papa Benedetto chiederà quello che chiedono tutti. Che non si ri¬peta, che gli uomini e i governi facciano di tutto perché da orrore non nasca altro or¬rore. Lo chiederà sapendo di essere suc¬cessore del Papa che si oppose alla logica di rispondere con le armi alle armi.
Ma non farà solo richieste politiche, non farà solo le preghiere 'normali'. Farà que¬sta domanda incredibile, altrettanto forte e memorabile del gesto che creò quell’or¬rendo fosso. Farà la domanda che certifi¬ca più di ogni altra cosa, più di ogni mo¬numento, più di ogni cerimonia, che la speranza è più forte e la vita chiede la vita.


S.S. BENEDETTO XVI VERSO GLI USA
DAVIDE RONDONI
Avvenire 13 aprile 2008



Nel gesto di inginocchiarsi compirà an¬che il grande azzardo. Nell’atto di u¬miltà alzerà anche il più grande azzardo. Nel gesto di aderire per come si può uma¬namente, cristianamente al dolore di quel¬l’immenso fosso al centro di New York, e at¬traverso quel fosso, a tutte le altre cavità di guerra e pena aperte nel mondo, compirà anche il gesto inaudito: chiederà la con¬versione dei terroristi. Nel punto che è em¬blema dell’oscuramento dell’odio, invo¬cherà Dio perché le persone che l’hanno compiuto o che ne vogliono compiere di analoghi si convertano. Al mostruoso az¬zardo dell’odio risponderà con l’azzardo della preghiera.
Ecco cosa farà Benedetto. Ecco cosa fa il papa che fa il papa e non l’uomo pubbli¬co, che non fa 'solo' l’uomo di pace. Al ge¬sto più spavaldo e furioso compiuto dal¬l’odio risponde con l’umiltà più sfrontata, se così si potesse dire. All’eccesso di odio, risponde con l’eccesso di preghiera. Con u¬na domanda che ci suona eccessiva. Che sembra fuori luogo. Impossibile, così come ci sembrarono impossibili le immagini del¬le torri colpite, in fiamme e poi del crollo. Alla morte inflitta dai terroristi, risponde chiedendo non la lo¬ro morte, non la loro punizione, ma la conversione dei loro cuori. All’azzardo dei loro gesti assurdi, al¬la ferocia di chi compì quel feroce mestiere di morte, oppone l’azzardo di chiedere a Dio di fa¬re fino in fondo il suo mestiere di Dio. Co¬me se non bastasse chiedere più pace. Come se non bastas¬se, in quel buco che si è aperto nel centro della città che mai dorme e che pensava d’esser potente, chiedere un po’ di sicu¬rezza. O un po’ di giustizia. Come se in quell’abisso provocato dall’odio, occor¬resse domandare qualcosa d’altrettanto a¬bissale: la conversione del terrorista.
Non so come gli sia venuto in mente. Ma non è la prima volta che la Chiesa aggiun¬ge alle normali richieste di maggiore giu¬stizia, di più equo rapporto tra i popoli, an¬che una sua speciale domanda. Questa preghiera per la conversione è stata alza¬ta di fronte a tremendi fatti di mafia. In oc¬casione di delitti ciechi, efferati in tanti luo¬ghi della nostra Italia ferita. Non è la pri¬ma volta che la Chiesa aggiunge qualcosa a quel che possono dire tutti. A quel che giustamente si soffermano a chiedere i po¬¬litici, le istituzioni, gli uomini pubblici. Un po’ più di pace, un po’ più di giustizia. Lei aggiunge una domanda in più.
La Chiesa ragazza di Dio fa una domanda fuori luogo. Impertinente. Un azzardo. Chiede la conversione dei peggiori. Dei col¬pevoli. Non solo la loro condanna, la loro messa in situazione di non colpire. Ma la loro conversione. L’addolcimento, l’aper¬tura del cuore a Dio.
Lo chiede per loro, quasi guardando Dio negli occhi, con amore e dignità infiniti. Lo chiede per loro, perché lo chiede per tutti. Anche per noi che osserviamo quei fossi del sangue, quei buchi della storia e magari pensiamo di essere i giusti, i già a posto. La chiede per i peggiori, così che anche coloro che si sentono migliori ab¬biano l’inquietudine di non essere a po¬sto, e di avere un cuore che solo Dio può colmare.
Inginocchiato in uno dei luoghi più bui di questi decenni, Papa Benedetto chiederà quello che chiedono tutti. Che non si ri¬peta, che gli uomini e i governi facciano di tutto perché da orrore non nasca altro or¬rore. Lo chiederà sapendo di essere suc¬cessore del Papa che si oppose alla logica di rispondere con le armi alle armi.
Ma non farà solo richieste politiche, non farà solo le preghiere 'normali'. Farà que¬sta domanda incredibile, altrettanto forte e memorabile del gesto che creò quell’or¬rendo fosso. Farà la domanda che certifi¬ca più di ogni altra cosa, più di ogni mo¬numento, più di ogni cerimonia, che la speranza è più forte e la vita chiede la vita.

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