venerdì 18 aprile 2008

FOLLIA TUTT'ALTRO CHE INUTILE

Ringrazio Mariangela che mi ha segnalato quest'articolo.
Condivido quanto e' scritto.
Ferrara non e' stato votato perche' si rischiava di far vincere le sinistre.
Ferrara ha pero' il grande merito di aver mosso le coscienze e di aver fatto prendere maggior consapevolezza sul significato del voto.
Io l'ho votato solo perche' in questo momento della mia vita mi ha permesso di rimanere salda
all'interno della chiesa e del movimento.
L'ho votato per questo pur condividendo le indicazioni "il voto dato a Ferrara sapevo che non serviva a molto"E' servito a me per rimanere fedele al carisma del movimento.
Casini (Mpv) a Ferrara: la vita è entrata in politica
Tratto da Avvenire del 17 aprile 2008
È esattamente il contrario. La ragione principale per la quale non vi è stata un’adesione di massa alla tua lista, sebbene il cuore di molti battesse per essa, è stata il timore di contribuire, pa­radossalmente, al successo di quanti, se avessero vinto, avreb- bero immediatamente persegui­to e probabilmente realizzato tut­ti gli obiettivi contrari a ciò che tu ed io desideriamo.

Caro Giuliano,
ogni giorno della campagna elettorale appena terminata ho ammirato il tuo coraggio e la tua intelligenza. Ho prvato anche un vivo sentimento di rammarico per non essere accanto a te nelle piazze e nei teatri d’Italia.






Ma tu conosci bene, perché ne abbiamo parlato più volte a voce e perché le ho anche esposte per iscritto, quali sono le ragioni per cui gli organi dirigenti nazionali del Movimento per la Vita, all’unanimità, hanno ritenuto che il Movimento come tale non potesse prendere posizione a favore della tua suggestiva 'lista pazza'. Alcuni del Movimento che hanno ritenuto di candidarsi con te, lo hanno fatto a titolo personale, per altro ben conoscendo che non avrebbero potuto contare su un consenso strutturato dell’associazione da me presieduta. Mi preme però dirti che, nonostante tutto, la tua avventura è stata tutt’altro che inutile.

Intanto bisogna decisamente respingere i commenti 'alla Bonino', secondo cui lo scarso consenso alla lista 'Aborto? No Grazie' dimostrerebbe l’ormai consolidata abitudine alla cultura abortista e dunque l’impossibilità di cambiarla in cultura della vita. Non è così. È esattamente il contrario. La ragione principale per la quale non vi è stata un’adesione di massa alla tua lista, sebbene il cuore di molti battesse per essa, è stata il timore di contribuire, paradossalmente, al successo di quanti, se avessero vinto, avreb- bero immediatamente persegui­to e probabilmente realizzato tutti gli obiettivi contrari a ciò che tu ed io desideriamo. Il tuo grande merito è quello di aver introdotto impetuosamente nella politica il tema del diritto alla vita, che i più volevano tenere nascosto nelle nebbie della coscienza individuale, intesa come spazio della opinabilità e degli scrupoli religiosi.

Proprio la tua presenza ha imposto a una parte dell’elettorato di tener presente anche la questione dell’aborto come criterio di scelta dei partiti e degli schieramenti. Sono convinto che non pochi abbiano allontanato il loro voto da Veronesi, dalla Bonino, dagli altri radicali e più in generale da quanti nella sinistra sostengono come conquista di civiltà la distruzione di massa dei più piccoli e poveri tra gli esseri umani, proprio perché c’era la li­sta Ferrara a farli riflettere. Non hanno messo il segno sopra il simbolo 'Aborto? No Grazie' proprio perché convinti da quel simbolo e dai tuoi interventi a fare tutto il possibile per non far vincere i tuoi principali avversari, anche quelli che in piazza tiravano pomodori e uova. Essi non hanno voluto ipotizzare il benché minimo rischio che il loro voto potesse aiutarli. Insomma credo che il risultato finale, con lo spostamento di voti che esso suppone, si debba anche al tuo coraggio.

Aggiungo che senza la tua parola nessuno avrebbe parlato del diritto alla vita durante la campagna elettorale se non in modo sbiadito od offuscabile. I cattolici, certo, avrebbero parlato, ma l’opinione pubblica considera scontato il loro discorso, mentre il tuo ha scosso le menti e i cuori. La cultura della vita è certamente cresciuta. E c’è un altro aspetto molto bello al quale desidero che tu pensi. Io so che la parola può uccidere, ma può anche salvare. Sono certo perciò che alcuni bambini nascono e nasceranno perché le loro mamme ti hanno ascoltato e hanno sentito rifiorire in loro coraggio, libertà, giovinezza.

In ogni caso nella prossima legislatura si continuerà a discutere di diritto alla vita e anche della legge 194, di cui ricorre quest’anno il trentennio dalla sua approvazione. Ormai la vita è entrata nella politica e ci resterà. È anche tuo il merito. Cerchiamo dunque di unire le forze e andiamo avanti con fiducia, come del resto tu hai già detto. L’idea della grande moratoria, intesa come l’iscrizione formale del riconoscimento del diritto alla vita fin dal concepimento tra i diritti umani, è formidabile. Essa va tradotta anche al livello europeo e italiano. Da tempo stiamo preparando iniziative in questa direzione. Sono certo che non mancherà l’apporto del tuo coraggio e della tua intelligenza.

Cordialmente,
Carlo Casini
Presidente Movimento per la Vita



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