lunedì 19 febbraio 2007

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Ben prima del Concilio Vaticano II, Giussani insisteva sul concetto che se la fede non cambia e non umanizza la vita dell'uomo, della società, non conta nulla; se la fede in Cristo non crea una "cultura nuova", oltre che in noi un "uomo nuovo", non conta nulla. Giussani metteva con forza, noi ragazzi e giovani preti, di fronte alla bellezza della fede, ma anche alla responsabilità di aver ricevuto da Dio questo dono di cui tutti hanno bisogno. Era un modo originale, appassionante, di intendere l'essere cristiano.

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