domenica 25 febbraio 2007

CERIMONIA A DUE ANNI DALLA MORTE


23 febbraio, 2007) Corriere della Sera
Diecimila in Duomo per ricordare don Giussani


Messa in ricordo del fondatore di Cl morto due anni fa. Il cardinale: ci ha insegnato a combattere i mali della società edonistica Diecimila in Duomo per don Giussani. Tettamanzi: un esempio per i giovani

Sono passati due anni dalla morte di don Luigi Giussani. Ma il fondatore di Comunione e Liberazione continua ad essere «vivo in tutta la sua forte paternità», un esempio soprattutto per la sua «passione educativa» nei confronti «dei ragazzi e dei giovani»: così lo ha ricordato ieri sera il cardinale Dionigi Tettamanzi davanti ai diecimila - questa la loro stima - del popolo di Cl che per la messa in sua memoria hanno riempito il Duomo come e forse anche più dell' anno scorso. Impossibile andare a pescare in mezzo alla folla tutte le personalità della cultura, dell' economie e della politica che, a testimonianza della radicata ramificazione dell' universo ciellino, non sono volute mancare alla celebrazione commemorativa del loro padre fondatore. E a prescindere da questo sono stati in molti a volerci essere anche come semplice segno di rispetto e gratitudine per un religioso la cui storia «merita di essere comunicata anche a coloro - ha detto il cardinale - che non hanno avuto la grazia di un incontro diretto con lui». Valga come citazione di presenza anche per gli altri - tanti - politici mescolati nelle prime file giusto quella del presidente della Regione, Roberto Formigoni, e dell' assessore comunale ai Servizi sociali, Mariolina Moioli. Tra i punti centrali dell' appello rivolto dall' arcivescovo ai fedeli di Cl è stato ancora una volta, insieme con la «gratitudine per la passione missionaria che vi contraddistingue», un benevolo richiamo all' unità e alla «comunione tra loro di tutti i credenti e di tutte le realtà della Chiesa»: e forse non è un caso che, tra i numerosi riferimenti contenuti nell' omelia agli insegnamenti di papa Benedetto XVI, il cardinale abbia scelto di rivolgere il suo pensiero conclusivo alla «emergenza educativa» dei giovani traendolo proprio da un discorso fatto poche settimane fa dal pontefice agli assistenti diocesani dell' Azione cattolica. «Le rinnoviamo - gli ha risposto Juliàn Carròn, successore di don Giussani alla presidenza di Comunione e liberazione - la nostra disponibilità e l' impegno a collaborare con la sua missione pastorale nella Diocesi di Milano, secondo il "genio educativo" proprio del carisma e del metodo di don Giussani, nell' alveo della grande tradizione ambrosiana». Un lavoro impegnativo, ha detto il cardinale citando di nuovo il papa, anche e soprattutto «nella società lombarda», specie laddove «emergono i tratti negativi di una cultura edonistica e consumistica, del secolarismo e dell' individualismo, dove si registrano nuove forme di povertà con segnali preoccupanti del disagio giovanile accanto a fenomeni di violenza e di criminalità».



Nessun commento: