L’Università di Harvard punta di più su religione ed etica nel piano di studio
Roma (Agenzia Fides) - E’ la più grande rivoluzione culturale che Harvard abbia conosciuto dagli anni Settanta:
dopo 30 anni, cambia il programma di studi della prestigiosa università statunitense. Si punterà su temi religiosi, culturali e scientifici. Il nuovo elenco di materie che gli studenti dovranno affrontare è frutto del lavoro di tre anni di una commissione composta da sei docenti e due studenti.
Negli ultimi anni il programma della più antica università americana era stato più volte contestato per l'attenzione eccessiva agli argomenti puramente accademici e lo scarso interesse per i temi che più da vicino toccano la vita degli esseri umani.
Così si è deciso di introdurre otto nuove aree tematiche di studio. Una di queste ha il titolo 'società nel mondo' e permetterà agli studenti di “conoscere i valori, le tradizioni e le istituzioni” di altri paesi, si legge in un rapporto di 34 pagine che anticipa le novità. Lo scopo, è stato chiarito, è di “provincializzare” gli studenti che, forti di una cultura dominante nel mondo, raramente si interessano a usi e costumi del resto del pianeta.
Harvard ha rischiato per qualche tempo di essere l'unica istituzione della Ivy League in cui si studiava la materia 'religione', ma l'ipotesi è stata fatta cadere nel dicembre scorso. Nonostante sia stata fondata 370 anni fa per istruire pastori puritani, l'università è laica. Per questo ci sarà una cattedra di “cultura e credo religioso” che consentirà di conoscere “idee, arte e religione nel contesto di condizioni sociali, politiche, religiose ed economiche”.
“Harvard è un'istituzione laica, ma la religione rappresenta una parte importante della vita dei nostri studenti”, si sottolinea nel documento. Del resto, il 94 per cento delle matricole sostiene di discutere “di frequente” o “occasionalmente” di religione, mentre il 71 per cento assicura di frequentare regolarmente funzioni religiose.
Gli studenti avranno l'occasione di studiare più approfonditamente materie scientifiche, ma potranno farlo con un occhio più attento all'etica, per esempio quando si parla di ricerca sulle cellule embrionali. Ci sarà spazio anche per il ragionamento empirico ed etico, così come per “la comprensione interpretativa ed estetica”. (AP) (16/2/2007 Agenzia Fides; Righe:30; Parole: 359)
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