giovedì 24 aprile 2008

ERO VENUTO PER CONFERMARVI LA FEDE SIETE VOI CHE AVETE CONFERMATO ANCHE ME

Per questo la Chiesa tutta, benedice Dio, Lo ringrazia per questo memorabile viaggio apostolica, canta il suo Te Dem laudamus!

Il viaggio negli Stati Uniti di Benedetto XVI
di mons. Tommaso Stenico
Tratto dal blog Umanesimo Cristiano il 21 aprile 2008

Questo l‘atto di umiltà grande del Papa teologo che dal viaggio negli USA si è sentito confermato nella fede.

I mass media scrivono all’unisono: “Tutto molto meglio del previsto”.







E’ presto per formulare un bilancio della visita pastorale dell’amato papa Benedetto negli States, pur tuttavia sia lecito formulare un vero inno di ringraziamento a Dio onnipotente per l’esito di questo ottavo viaggio internazionale.

Il Papa non si è mai smentito.
E’ vero: forse questa volta Benedetto XVI è stato più del solito travolto dall’entusiasmo, dal calore, dalla spontaneità del popolo cattolico degli Stati Uniti. Ma il suo messaggio è stato soave e forte.

Il Papa è apparso in forma e felice come non mai, soprattutto in certi momenti immortalati dalle impietose telecamere, ma in ogni circostanza ha proclamato alto e forte la verità che è Cristo e il Suo messaggio di salvezza.
La speranza che mai delude è Gesù Cristo!

E’ stato questo in sostanza il ritornello che Benedetto XVI ha annunciato.
L’ha detto ai giovani in un memorabile discorso difficilmente dimenticabile; ha invitato i preti ad essere degni ministri di Cristo Sommo ed Eterno sacerdote; l'ha rinnovato ai laici battezzati perché siano sempre fieri testimoni del battesimo sulle strade degli uomini in quell’orizzonte straordinario di laicità così ben incarnato negli USA.

Alla Chiesa Usa ha lasciato un'eredità complessa sul fronte della lotta alla pedofilia, scegliendo, lui, il Papa, la via della trasparenza.

Ha ribadito l’antica, saggia, sapiente, dottrina della Chiesa sulla vita e sulla morte, sul matrimonio e sulla famiglia, sulla educazione alla fede che deve essere sempre integrata nella vita.
Ha ricordando le sue esperienze passate da «teenager» parlato delle tenebre che allora come oggi offuscano la storia: la droga, il razzismo, la violenza, la povertà come anche il «pugno chiuso della repressione» e la manipolazione delle coscienze. «Penso - ha detto - a quanti sono colpiti dall'abuso della droga e degli stupefacenti, dalla mancanza di una casa e dalla povertà, dal razzismo, dalla violenza e dalla degradazione, particolarmente ragazze e donne».

Ha alzato chiara e forte la voce a favore della vita e contro l’aborto; a favore del rispetto della dignità e dei diritti di ogni uomo, donna, e bambino nel mondo, compresi i più indifesi tra gli esseri umani, i bimbi non ancora nati nel grembo materno.
Ha parlato di tenebre che colpiscono lo spirito, quali la manipolazione della verità; ha invitato a discernere l'importanza fondamentale della libertà che è un valore delicato. Ha messo in guardia una libertà che libera la coscienza. È ciò che si chiama relativismo.
Ha parlato di false verità e di false libertà che guida all'assuefazione agli stupefacenti, alla confusione morale o intellettuale, alla violenza, alla perdita del rispetto per se stessi, anzi alla disperazione e così, tragicamente, al suicidio.
Non ha esitato a indicare che la verità, in definitiva, è una persona: Gesù Cristo. È questa la ragione per cui l'autentica libertà non è una scelta di "disimpegno da". È una scelta di "impegno per"; niente di meno che uscire da se stessi e permettere di venire coinvolti nell' "essere per gli altri" di Cristo (cfr Spe salvi, 28)».

Prima di partire alla volta del Vaticano il Papa ha detto: “Dio benedica l’America”.
Benedetto XVI non ha fatto mistero dell’apprezzamento per gli States "terra di libertà religiosa" e ha ricordato ai 67 milioni di cattolici statunitensi - fino a pochi istanti prima della sua partenza - che tra fede e vita politica non ci può essere "dicotomia".

Con voce commossa, salutando gli USA ha dichiarato: "La visita che questa mattina ho compiuto a Ground Zero rimarrà profondamente impressa nella mia memoria".


I mass media sono concordi: il Papa alla Casa Bianca, alle Nazioni Unite e in una sinagoga di New York per gli auguri di Passover, la pasqua ebraica è apparso vero protagonista. “Molto meglio del previsto, molto più delle più rosee aspettative”.

Per questo la Chiesa tutta, benedice Dio, Lo ringrazia per questo memorabile viaggio apostolica, canta il suo Te Dem laudamus!

1 commento:

Vagosembiante ha detto...

Monsignor Stenico è , in coscienza, un prete "degno ministro di Cristo Sommo ed Eterno sacerdote" ?